Un basso alla Fugazi o alla Mike Watt (Minuteman / The stooges) apre questo delizioso “Addio cane!” dei Guignol in “Quello che vi dirò”, pezzo che entra in testa già dal primo ascolto (forse per le sue melodie ripetitive e per la voce di Pierfrancesco Adduce, che è anche autore di tutti i testi e suona la chitarra).
Del gruppo fanno parte anche Alberto De Marinis alle chitarre, Giulio Sagone al basso e Stefano Caldonazzo alla batteria coadiuvati nella title track da Francesco Campanozzi (Le gros ballon, Fabrizio Coppola, Alessandro Fiori) e da Paolo Perego degli Amor Fou in “Blues del buco”, brano blues malinconico nella sua semplicità che però si movimenta nel ritornello.
Come avrete capito quindi questo disco, realizzato tra febbraio e marzo 2012 nello Studio Casa Medusa di Milano e masterizzato da Tommaso Bianchi al White Studio di Scandicci (Firenze), è dall’aspetto molto variegato in ogni suo aspetto.
Del resto questo è ormai il quarto lavoro del gruppo e quindi sappiamo già a cosa andiamo incontro.
Tuttavia c’è da riscontrare una certa maturità artistica soprattutto in “Un giorno fra i tanti” e ne “Il torto”, brano dai contorni anche un po’ politici, il tutto in chiave pop con qualche piccolo inserimento alla Sonic Youth (senza però esagerazioni nei rumorismi).
“Addio cane!” è però anche una sorta di commiato, la fine di un ciclo, attraverso anche alcune memorie personali, storiche e di gioventù, di fronte a un fragile presente e a una miope o strabica visione futura, come già avevate potuto sentire forse nel precedente “Una risata…ci seppellirà”.
“Padri e madri” è la perfetta fotografia della situazione del mondo di oggi dove i genitori delle famiglie borghesi spesso si scontrano fra loro seminando rancori e conti da saldare.
Un disco da non lasciarsi sfuggire assolutamente!
Last modified: 21 Settembre 2012