Quando si parte da premesse di stampo Jazz Rock basato sull’improvvisazione è sempre forte il rischio di confondere il limite che separa “la qualità dello strumento” dall’”anima di chi suona”, per parafrasare il sempre vivo Giovanni Lindo Ferretti. Sono due facce ben distinte che raramente collimano e quando lo fanno scatenano dei terremoti che lasciano il segno nella storia del Rock. Quanto questo accade nell’opera omonima degli Hypercolor, trio newyorkese composto da Eyal Maoz (chitarra), James Ilgenfritz (basso) e Lukas Ligeti (batteria)? Per dare una risposta plausibile non vi basterà un singolo ascolto delle tredici tracce d’esordio e tantomeno potrete udire il tutto con limitata attenzione.
Perché, come avrete intuito, la materia prima che i musicisti della grande mela si apprestano a (de) costruire è tutt’altro che sostanza di facile fruizione e lo stesso varrà per il risultato finale. Jazz Rock sperimentale, cenni di No Wave, incursioni fugaci nelle tradizioni del continente nero e tra le martoriate terre d’Israele, chitarre tesissime e ritmiche nevrotiche capaci di capovolgere il sound nel giro di una nota. Qualcosa di straordinario, detto così, ed invece con l’incedere del tempo il sapore che resta in bocca ha il tanfo di corde troppo anacronisticamente Hard Rock per suonare sincere e la stessa coppia Ilgenfritz/Ligeti non riuscirà mai a tirare fuori il coraggio per soggiogare quel manierismo ridondante e un po’ antipatico di Maoz.
Proprio questo ci riporta alla domanda iniziale e la risposta è poco simpatica anch’essa. Nessun sisma si leverà dal suolo al suono di Hypercolor, nonostante le buone premesse della cavalcata psicotica “Squeaks”. Già con “Chen” e la successiva particolarmente dimessa “Forget” il quadro si farà più chiaro e sarà tutt’altro che un capolavoro. Unico momento davvero degno di nota si avrà con la potenza Psych Noise di “Palace” ma sarà l’unica parentesi positiva, insieme alla schizoide “Transist”, di due facce entrambe senza alcuna espressione vitale.
2015 Giovanni Lindo Ferretti Hypercolor Jazz Rock Silvio Don Pizzica Tzadik
Last modified: 16 Febbraio 2015