C’è un bellissimo spirito dietro a questo Palestre de iFasti, ex Seminole. Un disco che, nelle loro intenzioni, è esercizio mentale e allenamento al pensiero critico, in una scaletta che riprende brani già editi e li ripropone ri-arrangiati e ri-registrati per l’occasione, insieme a canzoni nuove. Anche le coordinate sonore sono interessanti: un’Elettronica Cantautorale molto ritmica con qua e là momenti più ariosi che ricorda, a volte anche troppo, gli Offlaga Disco Pax (“Gracidi”, “Mercy”). Ciò che li ferma è la resa che spesso non decolla, soprattutto per la parte vocale, che non riesce a ingranare (di Max Collini ce n’è uno). I brani, se sulla carta vivono di uno spirito battagliero e “dalla parte giusta”, nell’aria si perdono in qualche banalità di troppo e non riescono a crearsi un’identità veramente personale e interessante. Un disco non da buttare che racconta storie anche curiose e con uno sguardo con cui viene facile simpatizzare, ma che purtroppo non riesce a rimanerci nella memoria e nel cuore quanto dovrebbe.
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Last modified: 24 Marzo 2015