“Sotto l’Incenso” non lascia spazio all’interpretazione. Una canzone di denuncia che affronta un tema tabù, quello della pedofilia, dirigendo lo sguardo in particolar modo all’interno degli spessi muri di omertà della Chiesa Cattolica.
Sono le storie degli abusi perpetrati per mano di chi, protetto da quel vestito (evocato dalla cover digitale del singolo), tradisce gli ideali stessi che dovrebbe rappresentare. Approfittando di quel ruolo socialmente riconosciuto di guida e di sostegno, dietro pareti considerate sicure, è la guida stessa che si fa artefice della violenza a danno di giovani vittime indifese, deturpandone l’infanzia e la futura vita di adulti. L’uomo cattivo veste di nero, come nella miglior tradizione.
Dalle canzoni pop strutturate sull’uso di batteria, synth e voce di Don Turbolento (2008), all’ampliamento del range sonoro e all’abbandono della forma canzone testate in Attack! (2011), sino al passaggio all’elettronica pura di PoliVoks (2015), o con il riadattamento in chiave electro di importanti composizioni della tradizione operistica, (Puccini del 2014 e Opera del 2015), i Don Turbolento sono sin dagli esordi una band dedita alla sperimentazione. In questa fase creativa ricercano l’equilibrio tra la musicalità del testo e il contenuto dello stesso, marcando un nuovo punto fondamentale nell’evoluzione stilistica della band. Il concept sonoro di “Sotto l’incenso” è diretto e violento, ma minimale, pensato con lo scopo di dare spazio e evidenza alle parole.
“Sotto l’Incenso” è stata registrata e prodotta da Giovanni Battagliola e Dario Bertolotti. Etichetta: DT Tanzlab Music. Produzione video: IndieBox Music. Regia e D.O.P. di Luca Rapuzzi. Edizioni: Le Parc Music. Distribuzione: Artist First digital.
Attack! Don Turbolento Il Video Della Settimana Polivoks Sotto l'Incenso
Last modified: 21 Febbraio 2019