Il primo disco per i biellesi Marco Barberis (voce, chitarra), Mattia Iuliano (voce, chitarra), Enrico Barberis (basso) e Mirko Losito (batteria). Né belli, né simpatici. Elegantemente vestiti male. Dopo ogni concerto, sempre e comunque sudati marci. Spontanei e diretti nella presentazione come nella musica. Il classico disco di pancia, senza troppi fronzoli, che va avanti bello dritto unendo ritmi disco e post-punk. Sul charleston in levare testi in italiano. Parlano di un’attualità in crisi e del lato nascosto, quello più marcio, di situazioni comuni. Il tutto raccontato dallo sguardo di chi ci è dentro in prima persona.
Il punto di forza della band sono sicuramente i testi. Di facile comprensione, immediati e raramente scontati.
Musicalmente però la band è carente. I ritmi sincopati sono ridondanti e spesso troppo simili tra un brano e l’altro. Ripetitivi anche i suoni e gli arrangiamenti delle chitarre. La musica non è smossa nemmeno dalle melodie di voce che, al fine di raccontare le storie scritte dalla band, non si sbilanciano (giustamente) dal parlato. Nel disco anche un azzardato rifacimento di Mio fratello è figlio unico. Prese ad una ad una le canzoni sono piacevoli ma nel complesso il progetto non scorre, risulta pesante e monotono. L’unica svolta si ha in Nella stanza azzurra un misto di post-rock e sperimentale in stile Mogwai.
Dal peggiore dei tuoi figli è un album acerbo. Il genere scelto dagli Invers non è di facile ascolto e senza degli arrangiamenti più variegati la band rischia di risultare noiosa.
Rimane sicuramente un buon inizio, come l’evidente ricerca di uno stile personale.
Probabilmente è sul palco che danno il loro meglio sempre e comunque sudati marci.
Dal peggiore dei tuoi figli INVERS Vina Records
Last modified: 7 Dicembre 2012