Dopo due cd registrati nell’estate 2006 e 2007, rispettivamente “Fiori&miraggi” e “Melephone“, con una formazione leggermente differente rispetto a quella attuale, tornano le Isole di ceramica, gruppo formato da Alberto Dalla Zuanna (chitarra e voce), Alessandro Zuanon ( chitarra), Davide Basso (basso) e dal recente acquisto Giacomo Zangoni(batteria).
Il loro è un genere che mescola abilmente rock, grunge con qualche influenza metal, anche se il breve strumentale psichedelico “Sleeping pulse” fa tornare alla mente i migliori Pink Floyd.
Poi è un susseguirsi di riff abbastanza complicati con numerosi cambi di tempo (che dimostrano che comunque i quattro ragazzi sono tutti abili musicisti), soprattutto in quella che può essere considerata la vera opening del disco, “Nothing” che come già mi hanno chiesto in molti non è una cover della famosa hit degli Anthrax!
La cosa che mi ha stupito di più ascoltando questo lavoro è la facilità con cui riescono a legare riffs alla Kyuss con altri che rimandano ad esempio ai Rage against the Machine di Tom Morello o ai Pearl Jam.
Azzeccatissimo quindi un titolo come “Spacetrip” che potrebbe davvero mandarvi in orbita ascoltandola!
Tuttavia se non avete un orecchio molto ben allenato potreste avere difficoltà quando sarà il turno di “Critical” o di “Tales” che attenuano le atmosfere ma che appaiono molto più complesse negli arrangiamenti.
Il consiglio quindi è di metterlo in loop, perché solo così riuscirete ad apprezzare anche perle come “Blue-Fire Bar Mitzvah”, un lungo strumentale in cui il synth e la chitarra giocano ad incastonarsi fra di loro o “The Clouds Hold Up the Sky”.
Concludono il lavoro “It’s up to yourself” e “Awakening with eyes closed” altro strumentale che forse avrei messo prima nella tracklist per non lasciare un senso di vuoto alla sua fine.
Per il resto che dire…
Bentornati Isole di ceramica e continuate così!
Last modified: 11 Luglio 2012