Pezzi di te è il primo disco pubblicato dal quartetto composto da Marco Taffini (cantante e paroliere), Mark Davis (chitarrista), Emanuele Sartori (batteria) e Gaetano Russo (basso).
Un disco fortemente pop che, nonostante le ambiziose premesse date dalla band sulla loro pagina facebook “Traduciamo i pompini in musica, questo è quanto.”, ha poco da offrire.
Musicalmente parlando non si sbilanciano dal classico alternarsi di strofe e ritornelli intervallati da qualche assolo di chitarra. Suonato senz’altro bene, gli strumenti sono ben amalgamati ma il sound è privo di personalità: la base ritmica gira sui classici groove confezionati della mulino bianco, la chitarra ritmica tiene gli accordi principali mentre la chitarra elettrica è la tipica chitarra elettrica solista in fissa con i riff e gli assoli (speravo fosse finita da decenni l’era del chitarrista solista per cui “chitarra elettrica” equivale solo a scale e arpeggi..eppure tantissimi gruppi emergenti continuano con questo cliché); anche a livello di suono vero e proprio non si coglie nulla di innovativo: suoni prefabbricati, quelli soliti insomma.. che se fossero midi per il karaoke la differenza sarebbe ben poca.
Soffermandosi sulla musica Le Notti di Masha sembrerebbero un pompino fatto coi denti, di quelli che non è che ti entusiasmino proprio ma è nella voce che trovano il loro punto di forza.
La piattezza della parte strumentale viene risollevata dalle linee melodiche della voce, molto coinvolgenti, specialmente nei pezzi pop-disco come Cenere, Il Nero o Inferno & Disco. Queste tre canzoni sono piacevoli anche dal punto di vista dei testi: ritornelli super semplici che ti puoi imparare al primo ascolto spezzano le strofe più stimolanti con qualche espressione/ metafora/ paragone di quelle che han preso piede nell’indie rock italiano, che fanno comunque apprezzare un tentativo di fuga dalla banalità delle canzoni pop commerciali più bieche.
Meno interessante è Sapendo che se ne andrà: il tipico pezzo lento di pop-rock melodico che sa tanto di Finley e dove anche le melodie di voce tanto interessanti negli altri brani citati qui vengono a mancare.
C’è da dire che i Masha son giovani, il progetto ha solo un paio d’anni di vita ma si sente che il gruppo è affiatato e c’è tutto il tempo per crescere. I presupposti per migliorare ci sono tutti.
Last modified: 16 Novembre 2012