Dentro questi cinque pezzi di Equilibri Instabili della band romana Makay, c’è una piccola bugia. Si tratta di un gruppo di cinque elementi (chitarre/basso/batteria/voce) nel quale artwork, testi e musica sono quasi tutta opera del chitarrista Alberto Marino. Eppure ogni momento del disco sembra essere destinato a promuovere la voce di Silvia Puddu più che la musica dei Makay. Sia nei brani più leggeri (“In Viaggio”, “Alla Ricerca Di Me”, “Mai Mai”), che in quelli più Rock (“Pensieri Rumorosi”), la melodia si tiene su linee soffici, morbide, precise e mai prepotenti, come a non voler minimamente rischiare di mettere in secondo piano quello che soffia dalle corde vocali di Silvia. Il più classico Pop proposto dalle varie voci femminili italiane (Giorgia, Elisa, ecc…). In verità, quella di Silvia è una voce gradevole, pulita, che ricorda a tratti la prima Elisa ma dal timbro fin troppo comune, nel suo mondo. A essere sincero, se dovessi basare il voto solo sui miei gusti, saremmo nell’ottica dell’insufficienza piena. Ma non posso negare la qualità vocale, l’esecuzione precisa, le sonorità distensive e accurate, perfette per fare da contorno alle parole. Se l’obiettivo era quello che ho intuito, i Makay ci sono riusciti alla grande. Fate una media di tutto questo ed ecco quel voto. La bugia? “Siamo una band, siamo i Makay”. Almeno in fase espositiva, non siete un gruppo, come non è un gruppo Vasco Rossi, Ligabue, ecc…. Tanti gregari, di cui uno straordinario nel suo eclettismo (Alberto Marino), al servizio del campione. Resta da capire se la voce di Silvia Puddu può davvero scalare la montagna del successo.
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Last modified: 25 Febbraio 2013
Concordo sulla grandezza di una cantante come Silvia Puddu, ma anche sulla buona vena creativa di Alberto Marino…
Ho ascoltato questo disco e lo trovo tra i più interessanti sulla scena emergente italiana.
Il mio voto non è insufficiente.
Non credo che sia soltanto la cantante ad essere il vero punto di forza della band.
I testi sono meravigliosi e per niente banali, e si sente che sound e arrangiamento sono molto curati, e che quindi dietro c’è un lavoro artistico realizzato da più persone.
Se l’autore/chitarrista e la cantante hanno ognuno un proprio compito.. la ritengo una band, fornita di bella voce, buoni testi, e buon sound. A mio parere la voce di Silvia promuove il sound Makay e il sound Makay promuove la voce di Silvia in un perfetto “Equilibrio (in)stabile”.
Il mio voto di insufficienza va alle banalità della musica italiana che ci impongono in radio da mattina a sera, e quoto questa nuova band.
Un disco che si confonde tra molti, almeno il mio pensiero.