Il grande sciamano del Pop Group, l’anarchico d’eccellenza del post-punk, il rasoio letterario del rock è tornato in grandeur, Mark Stewart è di nuovo in giro con un bel lavoro “The politics of Envy” , un disco a tassello dove il pop elettronico prende spazio totale pur conservando le spigolosità caratteriali, quell’impronta sociale, umana e comunista di sempre; undici anthem song che suonano come cazzotti sul muso, ed il tutto condiviso con una schiera di super ospiti ragguardevole.
Il musicista inglese, pioniere dell’industrial hip hop, è in straordinaria forma, e lo dimostra con una sempre migliore efficacia a colpire il bersaglio giusto della sua poetica contro, a mettere in circolazione il lusso di una o più parole d’ordine per scardinare il potere, l’ingiustizia e nefandezze varie; è un esperimento che fa subito scintille con l’esplosione di beat e theremin giostrato da Kenneth Anger “Vanity kills”, il rap focoso in onore di Carlo Giuliani “Autonomia” che vede straordinari Primal Scream all’opera, il tocco magico di Lee “Scratch” Perry che sporca di dub ed urban style le frequenze elettroniche di Tessa Pollitt “Gang war” o i ritornelli a presa rapida che “Want”, e “Codex” imprimono nella testa.
Stewart si è circondato di amici per mettere ancor più in risalto la narrazione di un quotidiano che diventa la porta d’accesso ad un’introspezione di carattere totale, dove il testo imprigiona la rabbia privandola di quelle tipiche “offese” vissute, e quello che n’esce è un singolare intensity di sonorità anni 80/90 che fanno accento e forza allo stile narrativo; magari delude un po’ Daddy G che in “Apocalypse Hotel” pare vegetare, ma il tono torna su con la rilettura di un hit di Bowie “Letter to Hermione” e con la chiusura affidata alla fumigazione rock-wave in cui i vocalism di Gina Birch e il chitarrismo di Keith Levene (Pil) la fanno da padrone e in bella misura “Stereotype”.
Il grande sciamano Stewart gioca bene nei circondari dei nostri tempi, la sua vena “urlatrice” anti-misfatti è ancora ben dilatata ed il suo hip-hop pensiero sempre teso ed aggiornato. Lunga gloria a questo combattiero eroe critico e “sinistro” come pochi.
Future Noise Music Mark Stewart The politics of envy
Last modified: 9 Aprile 2012