Di seguito il comunicato apparso sul sito ufficiale dei Marlene Kuntz riguardo la loro partecipazione al prossimo Festival di Sanremo…
Siamo un gruppo che ha sempre cercato di non precludersi la possibilità di sperimentare nuovi approcci, assecondando la curiosità piuttosto che il calcolo.
Andare a Sanremo per certi versi ha a che fare, anche, con la curiosità di cimentarsi in qualcosa di nuovo che ci potrebbe divertire.
Spesso, per contro, il non andare a Sanremo da parte di certi gruppi non ha esattamente a che fare con una sorta di intransigenza o snobismo che vieta l’eventualità di mescolarsi con artisti che non si apprezza, ma con il calcolo di evitare di nuocere al proprio pubblico (più precisamente: di evitare che il proprio pubblico ti diventi nemico… E chissà poi perché il tuo pubblico dovrebbe diventarti nemico).
Esattamente come qualsiasi gruppo si può imporre di non fare certe cose perché potrebbero rovinargli una carriera: cosa ampiamente ragionevole, se si pensa se un giorno noi desiderassimo, ad esempio, fare delle canzoncine allegre, del tutto pop, commerciali, argute o meno che fossero, per puro divertimento: perché no, se non per il fatto che il tuo pubblico letteralmente ti massacrerebbe? Ma questo tipo di calcolo non è forse più emblematico del senso della “marchetta” rispetto al fare e sperimentare ciò si vuole? Ci daranno dei marchettari per il nostro andare a Sanremo? Ma non è forse più marchettaro fare ciò che il tuo pubblico si aspetta da te per puro calcolo?
Ci crediamo oppure facciamo finta di essere ipnotizzati ancora una volta dalle loro parole? E poi perché c’è bisogno di giustificarsi quando si suona a Sanremo?
Last modified: 18 Gennaio 2012
c’è da essere contenti che dopo Afterhours, ora il Festivalone nazionale sia nuovamente sdoganato.
Non lasciamoli soli…
In effetti si critica solamente lasciando ai soliti il potere di comandare/ammazzare la musica. Dovrebbero andarci tutti, dobbiamo conquistare Sanremo. O no?