E a sentire questo bel disco tutto viene da pensare meno che dietro le quinte ci sia uno spacca suoni e distorsori di grande rilevanza come Mike Scheidt fondatore e membro principale del trio metal americano degli YOB, e ancor meno viene da pensare il lato tenerissimo che l’artista Oregoniano riesce perfettamente a nascondere quando, da Thor dei palcoscenici hardcore, urlava, dilaniava e istigava folle di adepti ipnotizzati.
“Stay Awake”, è un sei tracce che esce per la Sub Pop e interamente registrato al mitico Witch Ape Studio di Seattle, pare essere la transizione tra tempeste e miraggi, tra fuochi e fresche acque, ma forse anche un preludio a redenzione intima, per un artista che di redenzioni non ne ha mai proclamate se non cambiando aria, fatto sta che questa tracklist è una straniante dolcezza amara, un non so che di messianico che si cela sotto atmosfere acustiche, lunghe ombre fluttuanti su spennate epiche di chitarra e una voce rotta da pensieri e riflessioni che si specchiano nella solitudine, una profonda solitudine.
Sono brani semplici e ariosi, intermezzi che esplorano viscere ed anime di un qualcosa che Scheidt aveva da tempo dentro e solo ora si è deciso di tirarli fuori e portarli all’attenzione, un dolciastro set di arpeggi e giri con delle flebili variazioni progressive che non rubano molto tempo per farsi capire come spesso capita in ben più grandi occasioni, sono alla portata dei sogni di tutti; è fenomenale rimanere fermi, addirittura inerti quando transita la passione eterea e stregata di “When time forgets time”, la strizzata di cuore che ti prende mentre affondi l’ascolto su “In your light”, respiri il vento di “Breathe” fino a scomparire nel pathos orientale che la magica “Stay awake” ti inietta come una strepitosa maledizione. Si parlava di redenzione per questo artista, ora con questa prova ci si può credere.
Una magnifica “scappatoia sonora” mentre il mondo intorno sta andando in malora.
Last modified: 7 Luglio 2012