Cultura Underground. Se ne sente parlare spesso, e spesso anche in questo caso le etichette e le tendenze si sprecano, quasi non si possa fare a meno di trasformare tutto nella moda del momento. Ma cosa si intende esattamente per cultura Underground? Se lo è chiesto Turi Messineo, classe 1985, palermitano di nascita ed adottato prima da “mamma Bologna” e poi da Milano “la Fashion”. Non contento di chiederlo a sé, Turi ha posto la stessa domanda a coloro che della cultura Underground sono stati autori e fruitori. Lo dice la parola stessa, è la cultura che viene dal sottosuolo, di chi stanco di verità superficiali si è messo a scavare a mani nude, alla ricerca di qualcosa di più profondo. È inevitabile sporcarsi le mani in questa operazione di ricerca, come lui stesso se l’è sporcate nei due anni in cui, in giro per l’Italia, ha riempito quaderni, hard disk, schede sd e chissà quant’altro di materiale relativo all’argomento. Nasce così Black Hole – Uno Sguardo sull’Underground Italiano, un libro – documentario che cerca di racchiudere l’essenza della cultura Underground, focalizzandosi sulle scene Punk e Hip Hop (e tutte le loro contaminazioni), ed inserendole nel contesto storico che va dagli anni ‘70 ai giorni nostri. Ma soprattutto Black Hole è un lavoro che racchiude più di ottanta testimonianze e interviste a chi del Punk ne ha fatto uno stile di vita e a chi dell’Hip-Hop ne ha fatto un mezzo di espressione. Non importa la localizzazione geografica: da Nord a Sud (comprese le isole) Black Hole dimostra che la cultura Underground esiste là dove c’è un pensiero, una mente che non si accontenta del banale e mal digerisce le verità confezionate da distribuire in pacchetti preformati, una mente che si interroga e scava a fondo, oltre il pregiudizio, superando la menzogna. È la cultura di chi non si piega alle misere regole del denaro, ma suona, scrive, disegna, crea per il semplice motivo che non può fare a meno di farlo. E così la voce degli intervistati racconta delle Fanzine, delle auto-produzioni (Do It Yourself), di copertine degli album disegnate con le bombolette e di dischi, vinili, musicassette, graffiti, serigrafie, radio libere, centri sociali, spazi occupati e lotte ambientaliste. Chi ha vissuto tutto questo troverà in Black Hole il racconto di molteplici esperienze simili alla propria, con le stesse soddisfazioni e difficoltà. Ma Black Hole è anche un libro per chi, pur non avendo vissuto tutto questo, condivide un’idea di cultura che va oltre determinati schemi e prototipi, perché non si tratta solo di sfoggiare la maglietta dei Ramones comprata a 20,00 euro da H&M o di indossare l’ultimo modello di Converse borchiate effetto invecchiato perché così sono più zozze ed alternative. Si tratta più che altro di scavare a fondo e scavarsi dentro, sporcarsi le mani ed infangarsi il corpo, metterci la faccia insieme a cuore, fegato e polmoni. Tra l’altro, non è scavando in profondità che si trovano i tesori? A breve pubblicheremo un’intervista all’autore, stay tuned. Nel frattempo se siete indecisi sulle vostre letture estive, sappiate che Black Hole – Uno Sguardo sull’Underground Italiano è una valida alternativa. Buona lettura.
Black Hole – Uno Sguardo sull’Underground Italiano; Eris Edizioni, 2015 .
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Last modified: 20 Febbraio 2019