Il sintetizzatore è il simbolo che cavalca, contraddistingue e segna, dagli anni 80 a oggi, le nuove generazioni di rocker alla ricerca esasperata di nuove sonorità. Gli Oonar subiscono l’influenza di quegli anni ed escono con il loro primo Ep omonimo. Con una ritmica vicina alla Drum’n’Bass, addolcita da testi sbarazzini tipicamente adolescenziali.
Cinque semplici brani, cinque semplici testi per cuori leggeri innamorati degli 80. È inutile fare accostamenti, gli Oonar non aggiungono niente di nuovo al già sentito e a tratti sembrano melodie e suoni ripresi dal passato. Il risultato è una ballata Rock Dance perfetta per una serata al Cube, noto locale romano. Tra le tracce che preferisco spiccano “Running” e “Lost” che comunque rimangono in sintonia con il complesso del lavoro che non genera un’onda sonora tra un brano e l’altro e sembra di stare a sentire una traccia unica per tutto l’album.
Una Pop band che pensa più al pubblico che alla cura del proprio progetto e alla costruzione di una propria identità e risulta infine un melting pot già sentito. La voce c’è e l’idea di mescolare suoni tipici della Drum’n’Bass non è male ma ha bisogno ancora di olio per poter carburare alla grande.
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Last modified: 20 Febbraio 2022