Siamo alla quarta settimana di pillole e sembrano cominciare a farsi avanti i primi sintomi di miglioramento. Questa volta le nostre Pills vi faranno godere e incazzare. Dall’ultimo dei My Bloody Valentine che non ha entusiasmato il nostro Silvio, al punteggio pieno per i White Stripes. Una settimana piena di grandi nomi: Twisted Sister, Robbie Williams, Fabri Fibra, Johnny Cash, Ministr, Yo La Tengo, The Raveneonettes, Pink Floyd, Velvet Underground, Afterhours, Baustelle, Elliott Smith, Ivan Graziani….
Silvio Don Pizzica
Sin Fang – Flowers (ISL 2013) Indietronic, Chamber Pop 3/5
Secondo lavoro per la band islandese che miscela le atmosfere tipiche della loro terra (resa famosa da Bjork, Sigu Ros e Mùm) con l’elettronica, le melodie Pop e le note da camera. Come per l’esordio splendidi brani si alternano a pezzi pallidi. Il talento c’è ma si vede a sprazzi.
Darkstar – New From Nowhere (UK 2013) Ambient Pop, Electro Pop 3/5
Atmosfere languide ed eteree e momenti di gioia pura. Pop che si mescola all’elettronica e in alcuni frangenti (Amplified Ease) ricorda gli Animal Collective di In the Flowers o Summertime Clothes ma con meno potenza. Una miscela colorata che pecca solo nelle melodie, non sempre originali e indovinate.
My Bloody Valentine – m b v (IRL 2013) Shoegaze 3,5/5
I maestri indiscussi del genere tornano ventidue anni dopo Loveless con un lavoro tanto incantevole quanto inutile. La squisitezza del superfluo.
Max Sannella
Twisted Sister – Stay Hungry (USA 1984) Shock Rock 4/5
La provocazione estrema della Big Apple marcia
The White Stripes – Elephant (USA 2003) Rock-blues 5/5
L’intelligenza sonora del nuovo millennio e le intricate roots del passato
Stevie Ray Vaughan – In Step (USA 1989) Rock blues 5/5
Ogni parola o commento è superfluo. Bibbia!
Lorenzo Cetrangolo
Robbie Williams – I’ve Been Expecting You (UK 1998) Britpop 4,5/5
L’album che fece dell’ex Take That una nuova stella del pop internazionale.
NiCE – Nuova Babele (ITA 2012) Math Rock, Indie Rock 4/5
Esordio del trio brianzolo. Una bomba sporca, confusa, devastante.
Fabri Fibra – Quorum (ITA 2010) Hip Hop 4/5
Il rapper di Senigallia confonde le acque con questo mixtape in free download che anticipò l’uscita di Controcultura. Alcuni brani rimangono in testa come pochi (vedi il feat. con Dargen D’Amico).
Marco Lavagno
Johnny Cash – Unchained (USA 1996) Country 4/5
Una perla di intensità rara. Accecati dalla luce sporca ma naturale ci dimentichiamo quasi che dietro Cash ci sono Tom Petty and The Heartbreakers. Siamo dentro un grande viaggio americano, seppur fermi a guardare il tempo che passa.
Ministri – Tempi Bui (ITA 2009) Rock 3/5
Sono passati 4 anni, ma i tempi bui non sono passati per nulla. Raffica di critiche poco costruttive e luoghi comuni ci consegnano un disco simbolo di moderna decadenza.
Marialuisa Ferraro
Yo la tengo – Fade (USA 2013) Alternative Rock 4/5
Più di tutto colpiscono gli arrangiamenti, vari, sempre azzeccati. Atmosfere molto delicate e un certo sapore cantautorale completano il tutto.
The Raveneonettes – Observator (DK 2012) Indie 3/5
Non è certo il disco della vita, non esalta, non dà pulsioni cinetiche né regala chissà che momenti di intima riflessione, ma è molto molto piacevole.
Ida Diana Marinelli
Pink Floyd – The Wall (UK 1979) Rock Progressivo 5/5
Rock e musica orchestrale. La storia dell’umanità e di ogni singolo su questa terra. Un’opera completa, rimasterizzata mille volte (l’ultima l’anno scorso con l’aggiunta di un terzo cd succulento) e uno spettacolo che toccherà l’Italia per due volte.
JoyCut – Ghost Trees Where To Disappear (ITA 2012) Indie, Dark, New-Wave 3,5/5
La grande depressione sociale, il declino, il freddo e il futuro. Narrazioni musicali che si fanno portatrici di significati importanti nel valorizzare ogni singolo gesto dell’uomo per salvare la signora Terra.
Ulderico Liberatore
Velvet Underground – The Velvet Underground & Nico (USA 1967) Proto-Punk 5/5
La banana sulla copertina la diceva lunga in quel periodo. Stravolgente.
Brian Eno commentò dopo qualche anno dall’uscita dell’album:<<Soltanto cento persone acquistarono il primo disco dei Velvet Underground, ma ciascuno di quei cento oggi o è un critico musicale o è un musicista rock>>
Riccardo Merolli
Afterhours – Hai Paura del buio? (ITA 1997) Alt Rock 4,5/5
Uno dei dischi rock di maggior spessore in Italia, nonostante l’atteggiamento schizzinoso che gli gira attorno.
Vittorio Massa
Baustelle – Fantasma (ITA 2013) Musica d’autore, Pop 5/5
Concept album dedicato al tema del tempo. Incentrato su arrangiamenti orchestrali e liriche raffinate.
Elliott Smith – From a Basement on the Hill (USA 2004) Indie Rock 4/5
Alterna lo stile dei primi lavori acustici, scarni e tormentati all’ultimo con forti influenze beatlesiane.
Ivan Graziani – Agnese dolce Agnese (ITA 1979) Rock 4/5
Per far ricredere chi pensa che il rock in Italia l’abbia fatto solo Vasco.
Last modified: 9 Febbraio 2013