Divertente quest’album. All’inizio mi aspettavo un nulla di eccezionale, parto sempre prevenuto. La verità è che non vado a braccetto con il Pop e le sue storie. Mi fanno quasi sempre troppa tenerezza. Ma stavolta mi stavo sbagliando. I Plunk Extend hanno conquistato la mia simpatia. Mi è capitato di iniziare ad ascoltarli durante un viaggio e mi hanno tenuto compagnia con il loro modo di ironizzare alla vita. Di loro dicono che questo è un album di transizione tra il loro precedente lavoro American Glories (2011) e il prossimo che uscirà nel 2014. Sono già in studio. Un album di transizione dunque dove cercano di far trovar la luce a tutti i brani orfani che hanno lasciato per la strada in questi sette anni di carriera. Si sente il cambio di approccio tra un pezzo e l’altro. In quest’album c’è di tutto, dalla ballata d’autore al Rock più energetico. Ogni brano racconta una storia a se e non c’è un filo conduttore. Solo, semplicemente, cose rimaste troppo tempo nel cassetto. Un bell’album di musica leggera italiana direi. La mia preferita tra tutte le tracce che ho ascoltato è sicuramente “Please Don’t Kill my Soap Bubble” una divertentissima traccia, molto ironica, sul come fare musica, scrivere canzone, formare una band e tutti i problemi, le paranoie, le critiche che ci sono in mezzo. Una bella ballata in stile Ska è “Amer”, la traccia che chiude l’album. Bella carica. Una nota di demerito invece alla traccia di apertura dell’Ep “The Istant Life of Seamonkeys”troppo simile a “Discoteca Labirinto” dei Subsonica. In finale un ottimo Ep di musica italiana leggera che invece di stufarmi mi rallegra e mette il sorriso. Viva il Rock!!!
AMERICAN GLORIES autoprodotto MARVELLOUS KALEIDOSCOPE ROLLERCOASTER PLUNK EXTEND Pop-rock Subsonica Ulderico Liberatore
Last modified: 20 Febbraio 2022
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