La gemella cattiva, ribelle e depressa di The Long Blondes.
[ 13.03.2020 | Secretly Canadian | post-punk ]
Semisconosciuta band “girl power” di Brighton, i Porridge Radio sfornano il quarto album nel tentativo di sfondare il muro della notorietà fuori dalla Gran Bretagna.
Un progetto che affonda le sue radici nel sadcore per poi sviluppare in una sorta di post-punk sofferente e rabbioso in maniera totalmente introspettiva. Every Bad si costruisce su queste basi, impreziosite da melodie pop chiaramente in netto contrasto con lo stile vocale di Dana Margolin indolente fin quasi alla provocazione. Musicalmente, il post punk dei Porridge Radio con le sue ripetizioni ritmiche ossessive è ben amalgamato con l’art rock moderno degli Art Brut o di una Anna Calvi, seppur in maniera nettamente più grezza: il risultato, che potrà apparire pesante per le poche varianti proposte ai meno avvezzi, regalerà non pochi brani degni di una top ten di fine anno.
Voce e musica che si sposano in crescendo rumorosi ed emotivi che finiscono in esplosioni soniche da moderno shoegaze e accennano stravaganze inaspettate specie nella seconda parte, da Liliac in poi. Un disco che non fa gridare al miracolo, che non fa altro che sfruttare l’eccellente tradizione britannica wave, shoegaze e post punk, adattandola all’oggi, riempiendola di ottime melodie e finendo a proporre musica che somiglia alla gemella ribelle e dark di The Long Blondes.
L’obiettivo accennato all’inizio non è cosa che Dana Margolin e soci hanno mai tenuto nascosto e nonostante le tante cose da rivedere questo ci sembra un disco ottimo da tenere come punto di partenza per creare qualcosa che possa arrivare a un discreto pubblico e farlo in maniera degna nota, senza inutili svendite artistiche.
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Last modified: 19 Aprile 2020