In un mondo musicale Indie in cui spesso fa la voce grossa in termini di copertura mediatica il suono e spesso il volume di musicisti nel più dei casi poco dotati armonicamente e tecnicamente, fa strano ascoltare un disco come quello dei Rebis. Fa strano innanzitutto perché la loro musica è acustica e popolare e poi perché non ha la pretesa di essere di moda ed in questo risulta piuttosto genuina, oltre che ben curata. Un disco che ti riempie la testa di suggestioni cinematografiche e di paesaggi sabbiosi, di paesi del sud del mondo in cui la musica è ancora un veicolo per raccontare storie ataviche e antiche e per ballare danze che si sanno senza sapere di saperle, che arrivano da chissà dove e forse da posti che hanno a che fare con la nostra infanzia. Dicevo del Mediterraneo: in questo lavoro dei Rebis ci sono molte delle lingue che si affacciano su questo grande ventre di acqua che unisce culture diverse ma al tempo stesso radicate nella stessa terra storica: l’italiano, il dialetto siciliano, l’arabo e persino il francese di colonie africane come Tunisia e Algeria o Marocco.
Troviamo musicisti molto capaci e arrangiamenti curati sempre a cavallo tra la musica d’ autore e etno; troviamo violini, clarini, chitarre acustiche e classiche, troviamo echi gitani e persino klezmer. Nonostante tutto questo e nonostante ci siano ottimi pezzi nella tracklist (per esempio “Naufragata nel Deserto”con quell’andamento ciondolante tipico del quarto col punto e con il passaggio cromatico in minore, oppure “La Notte di S.Giovanni” ben orchestrata in una danza tra il Soft Prog e il Jazz), il disco alla fine risulta un po’ troppo lungo e denota una certa carenza di melodie davvero popolari; spesso la voce si trascina un po’ nel lamento facile e prende spesso un’inclinazione operistica un po’ posticcia. Il finale del disco complessivamente sembra più debole dell’inizio, esempio ne è l’indulgere in varie ballate chitarra e voce. Complessivamente un disco meritevole di ascolto ma non troppo profondo nella ricerca musicale per renderlo un disco memorabile di musica popolare.
2012 Angelo Violante autoprodotto Etno-Popular Music Naufragati nel deserto Rebis
Last modified: 20 Febbraio 2022
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