Arrivano direttamente da Sulmona i Resumed, un affiatato quartetto che propone un tecnico e progressivo Death Metal. Nati inizialmente nel 2007 sotto il moniker di Holy Terror, soltanto dopo due anni di attività rilasciano un EP. Ora la band si mette in gioco con il proprio esordio discografico fatto di alti e bassi intitolato Alienations. Da subito si nota la somiglianza (influenza) con band come Death e Dissection. Il punto di forza di questo disco è costituito senza dubbio dal lavoro svolto in sala di registrazione e successivo missaggio, infatti, notiamo un sound pulito e senza sbavature che riesce a mettere a fuoco ogni singolo suono. Per il resto purtroppo ci troviamo di fronte a qualcosa di piatto e con poca personalità. Sembra di ascoltare un disco di Schuldiner o di Nodtveidt senza mai provare il gusto della novità. Il Death Metal negli ultimi tempi sta sfornando un’orda di band e crearsi un proprio spazio diventa difficoltoso, il rischio costante è quello di emulare quello già fatto in passato. I Resumed cuociono nel pentolone dell’ovvietà. C ‘è da dire comunque che tecnicamente sono prestanti, ognuno di loro mette in mostra le proprie qualità tecniche che però non riescono a dare grandi risultati quando bisogna amalgamare il tutto. I riff sono taglienti e pomposi, il cantato in growl è di classe e la batteria rimbomba ma è troppo poco per un disco che deve farsi notare. Sembra che in Alienations si sia cercato di unire troppe cose nel tentativo di partorire un buon lavoro prendendo un po’ qua e un po’ la. Per intenderci: in media, la durata delle otto tracce è di quattro minuti e in questo tempo tutto appare ripetitivo. Insomma, buoni musicisti ma senza anima, personalmente aspetto il prossimo disco, magari faranno un passo avanti. Hanno ottime capacità e dunque le possibilità per creare un disco di un certo spessore ci sono tutte. Aspettiamo novità.
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Last modified: 20 Febbraio 2022