Modir Min. Madre Mia. È questo il titolo dell’ ultimo disco di Sabrina Napoleone, cantautrice genovese giunta al suo secondo lavoro con la Orange Home Records. “Modir Min” è anche il titolo della prima traccia del disco, una ninna nanna siberiana dai toni oscuri che anticipa i toni dell’intero lavoro, tutt’altro che leggeri. Sabrina Napoleone affonda infatti la mano nella zona più melmosa dei sentimenti umani, tirando fuori il lercio che inevitabilmente fa parte di ognuno di noi e che tendiamo a nascondere ed evitare di affrontare.
Tematiche come la paura nei confronti dell’altro, del diverso, vengono trattate in “L’Oro”, dove si immagina lo scenario apocalittico di una città con uomini alla guardia di ogni abitazione e viaggi in mezzi pubblici blindati. Il clima di tristezza, ma allo stesso tempo di tensione e preoccupazione, è reso perfettamente dalla chitarra di Marco Topini proiettata su linee melodiche malinconiche che a tratti stridono di dolore, mentre la sezione rimica si mostra precisa, compulsiva, ansiogena.
La stessa malinconia, introdotta dalla viola di Osvaldo Loi, traspare ne “Il Giorno di Natale”, dove analizzando la sfera più intima e personale dei sentimenti si va a toccare il tema della solitudine, condizione maggiormente evidente durante le feste “comandate”.
Altro sentimento che ci portiamo dentro è quello della rabbia e del vuoto che sentiamo quando le permettiamo di rinchiuderci in una gabbia di dolore cantata appunto nel brano “Creatura di Rabbia”, dalle sonorità vagamente Dark Wave.
La rabbia, la paura, la solitudine, sono tutte condizioni umane esistenti in ognuno di noi. Non farsi sopraffare da esse dipende da una forza interiore altrettanto presente in ogni essere umano, alla quale Sabrina Napoleone da il nome di “Resilienza”, che lei stessa definisce la qualità speciale di chi impara dal dolore. E’ il brano dai torni più pacati e dai suoni meno incisivi, ma nel quale la voce potente di Sabrina raggiunge il massimo dell’espressività.
Si chiude qui, se vogliamo, una prima parte del disco che indaga maggiormente i sentimenti umani, per poi passare ad una seconda parte che tratta tematiche di attualità come quella dei moderni amori cibernetici affidati alle App o che nascono sui social network (“Elective Test”, scritto e realizzato con il duo sperimentale ISolaris), o quella delle attuali condizioni dell’industria discografica (“Il Business dei Primati”, ) alla quale partecipano alcuni ospiti come Max Manfredi, Stefano Bolchi, Cristina Nico, Valentina Amandolese, Fabio Ricchebono, Serena Abrami, Andrea Podestà, Jess, Doremiflo, Giorgia D’Artizio, Sara Sgambelluri, Tiziana Pedrelli, Lidia Sciarrone, Loriana Tomassetti, Valeria Grasso, Bettina Banchini, Carlo Ponte e Pier Adduce. Non manca inoltre un tributo alla scuola cantautorale genovese con una cover de “La Ballata della Moda” di Luigi Tenco, carica di ironia.
Come la piccola Sabrina della copertina del disco sovrasta con sguardo deciso un gigante in pietra, così la Sabrina adulta non ha paura di guardare in faccia il mondo attuale e di cantarlo nella sua accezione più realistica, che mette a nudo le miserie di ogni singolo individuo. Miserie che lei riesce a trasformare in risorsa, dandole in pasto alla musica, e dimostrando con componimenti a volte ironici, a volte di denuncia, a volte semplicemente ricchi di consapevolezza, che in fondo siamo esseri umani con tutti i limiti che questa condizione comporta. Farsi sopraffare dai suddetti limiti, è una scelta. E voi, cosa scegliete?
Modir Min OrangeHome Records recensione Sabrina Napoleone
Last modified: 18 Febbraio 2019