Esce finalmente il secondo album dei Serpenti:
reduci dal successo del duetto con Enrico Ruggeri su “Tenax”,
i due giovani pugliesi tornano con una serrata selezione
di splendente elettro-pop e con il nuovo singolo “Senza Dubbio”
Lo sappiamo a cosa state pensando. Un altro duo ragazzo/ragazza? Proprio così, ma non fermatevi a questo perché sarebbe un peccato focalizzarsi solamente sulla dinamica che intercorre tra Luca Serpenti (ah sì, il nome del gruppo deriva proprio da lui) e Gianclaudia Franchini, amici fin dai tempi della scuola e, rispettivamente, bassista e cantante degli Ultraviolet, pop rock band pugliese di metà anni Duemila. Terminata quell’esperienza, i due hanno deciso di focalizzarsi su un sound differente: fuori le chitarre e l’approccio rock e dentro sintetizzatori, musica elettronica, drum machines e ritmiche dance. Cosa resta del passato, dunque? Il pop, ovvero quel talento, così difficile da maneggiare, che permette di arrivare a cuore e cervello di chi ascolta in soli tre minuti, complici un ritornello killer o una melodia indimenticabile.
Il primo passo della band è un singolo, Sinuoso vortice, pubblicato nell’estate del 2008, che porta i ragazzi alla vittoria del concorso per artisti emergenti Nokia Trends Lab e alla conseguente esibizione milanese all’interno dell’evento finale al fianco di Ladytron, Calvin Harris, Shit Disco, NYPC e Bugo. All’inizio del 2009 esce finalmente l’album d’esordio, intitolato Sottoterra e prodotto dall’etichetta indipendente Godz, di proprietà dello stesso Luca. Il singolo prescelto, questa volta, è Baciami e, grazie a quest’ultimo, i Serpenti iniziano a esibirsi in una serie di concerti che li porta nei più importanti live club d’Italia fino alla vittoria del concorso MEI Web 2009. L’anno successivo è quello buono – esibizioni di spalla a nomi blasonati (The Gossip, Asian Dub Foundation, Hurts…), un paio di date negli Stati Uniti, un brano inciso assieme ai Record’s – e culmina con la firma per Universal, per cui escono due singoli “assaggio”, Io non sono normale e Uomo donna, che ora troviamo anche all’interno di questo secondo lavoro sulla lunga distanza.
Con questo disco (pubblicato anche grazie al sostegno di Puglia Sounds) i Serpenti mostrano come l’Italia sia ancora il posto giusto quando si parla di certe sonorità, come ci ricorda il patrimonio italo-disco degli anni 80, saccheggiato da dj e produttori in tutto il mondo. Ma Serpenti è anche qualcosa di nuovo nella scena italiana: Lady Gaga affidata alle cure punkelectro dei Crystal Castles, la poesia erotica di Anaïs Nin scaraventata in un beat selvaggio e irresistibile. L’amore ai tempi del mash-up. Nove brani in totale e un’apertura che mette subito in chiaro le discendenze: Tenax, qui nella versione senza la voce di Enrico Ruggeri (il pezzo è uscito anche sull’album La parola ai testimoni, in cui il rocker milanese oltre che coi nostri, duetta con gruppi come Linea 77, Marta sui Tubi, Dente, Bugo e molti altri) è un piccolo capolavoro dance pop anni Ottanta, perfetto per il sound attuale dei Serpenti. Il resto del materiale prosegue sulla stessa falsariga, mantenendo alta la tensione e senza rallentare per un attimo i beat. Io non sono normale è un tormentone perfetto per le classifiche, Tocca la mia bocca e Io, tu e noi ricordano l’elettro-pop inglese di Human League, Soft Cell, ma mantengono un appeal tutto italiano che li rende più esotici e caldi. Non aspettatevi un disco retrò, non solo almeno, perché Come il tempo e Scendo piano suonano attualissime e luccicano in attesa di un dj che le lanci. All’interno del disco c’è spazio anche per Senza dubbio – scelta come nuovo singolo in contemporanea al lancio del disco – elettro-ballad in piena regola dopo la quale la drum machine riprende il sopravvento per riportarci definitivamente sulla pista da ballo con il finale di Sei come sei. Come ci ricorda proprio Tenax, «val la pena vivere, solo dalle 11». Di sera, però…
Last modified: 23 Aprile 2012