Concepito come un’interfaccia intuitiva e semplice, molto simile a quella di iTunes, Spotify arriva a disposizione degli utenti della nostra penisola. In ritardo considerevole, visto che sono già 20 milioni gli utenti che lo usano in tutto il mondo, ma con grandi ambizioni. Si tratta fondamentalmente di un lettore musicale, collegato automaticamente all’account Facebook dell’utente e alle raccolte multimediali presenti sul pc o tablet o smartphone (come la libreria di iTunes o il catalogo di Windows Media Player). La novità sta nel fatto che Spotify non si accontenta di eseguire i file mp3 presenti sul proprio computer, ma consente, con una semplicissima ricerca, di trovare qualsiasi brano disponibile in streaming e di conservarlo in playlist virtuali. Non solo la qualità audio dei file è molto alta, ma le informazioni relative ad ogni canzone sono precise e dettagliate (artista, album, anno). Il sistema, inoltre, verrà progressivamente assimilato a un vero e proprio social network: sarà possibile seguire i propri amici condividendo file e impressioni, ma anche i propri begnamini. Al momento sono previsti contenuti extra esclusivi in occasione dell’imminente edizione del Festival di Sanremo. La registrazione alla versione base – comunque completa – di Spotify è gratuita, mentre sono disponibili versioni a pagamento con funzioni aggiuntive per gli smartphone. Non si tratta neppure di una versa e propria registrazione: è sufficiente sincronizzare l’account Facebook e accedere con le medesime credenziali. L’unico neo, che disturba l’utente già dopo una sola mezz’ora di utilizzo, è un banner pubblicitario accanto alla playlist dei brani in esecuzione. Purtroppo per avere un servizio gratuito, qualcuno deve pur aver pagato.
Last modified: 12 Febbraio 2013