Nati dalle ceneri di una moltitudine di band della scena Hardcore italiana (Nabat in primis di cui faceva parte il chitarrista Riccardo Pedrini a.k.a. Wu Ming 5), gli Wu Ming Contingent prendono il loro nome dall’album Wu Liao Contingent, pubblicato nel 1999 dai quattro principali collettivi di Oi! Punk cinese. Il brodo primordiale fatto di Offlaga Disco Pax e dell’inevitabile connubio CCCP/CSI di cui Bioscop è ghiotto, non presenta raggi di sole melodici in nessuna delle dieci tracce, eccezione fatta per “La Notte del Chueco”, probabilmente la canzone più potabile del lotto. In realtà Bioscop è costituito da storie, che hanno per protagonisti sbilenchi personaggi storici, narrate dalla ridondante voce dell’ex Frida Frenner Giovanni Cattabriga, che agisce qui con l’alias Wu Ming 2. Se non si è vigili all’ascolto anche per un solo secondo, si potrebbe solo sentire un brusio e le parole scorrere pressappoco così: “BlahBlahBlah…Bono Vox….BlahBlahBlah…Che Guevara…BlahBlahBlah…Apartheid”. In uno dei rarissimi istanti in cui i testi si discostano dalle ingombranti tematiche politiche, ci si ritrova a sorridere prestando l’orecchio al racconto dell’esistenza sportiva del calciatore Sócrates, nel brano omonimo, famoso più per le gesta nelle notti fiorentine che per quelle nel campo da gioco. Ogni tanto il suono del sax di Guglielmo Pagnozzi tenta di spezzare la monotonia. Missione non perfettamente riuscita: gli sbadigli hanno il sopravvento e anche la mia buona volontà di trovare dei pregi a questo lavoro vengono meno.
La Rivoluzione non sarà trasmessa su Youtube (come recita l’incipit della quinta traccia). Dev’essere rimandata a data da destinarsi. Magari a quando gli Wu Ming Contingent avranno trovato la loro giusta dimensione.