A Place to Bury Strangers Tag Archive

Per i Soviet Soviet due nuovi remix in arrivo

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Due remix per i Soviet Soviet, in uscita il 1 Settembre in formato 7”. “Together” e “Ecstasy”, estratti dal loro ultimo album Fate, saranno i brani protagonisti del 45 giri pubblicato da Black Candy Records, remixati rispettivamente da Oliver Ackermann degli A Place To Bury Strangers e Joe Corrales Jr. in arte Yppah.
Ed è proprio con gli A Place To Bury Strangers che il trio di Pesaro ha avuto l’occasione di dividere il palco, nelle città di Roma e Marghera.

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A Night Like This Festival: il Cast Definitivo

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A Night Like This Festival, il festival di musica indipendente immerso nel suggestivo borgo medievale di Chiaverano (TO) che si terrà sabato 18 luglio, chiude la sua line up con alcune piccole chicche per prendere l’esperienza del festival ancora più particolare.
Dopo l’annuncio dei nomi sui palchi principali, saranno tre artisti ad incantare sul pontile del Lago Sirio la mattina di domenica 19 luglio dalle 12: Morning Tea, una voce e una chitarra, Bea Zanin, violoncellista che spazia in tutti i generi musicali e Fade, musicista eclettico che spazia in molti sottogeneri della musica elettronica.
A far ballare fino a notte inoltrata sabato 18 l’aftershow al Camping dei Laghi ci sarà Capibara, producer romano un’anima sensibile travestita da nerd.

Si parte con A Place To Bury Strangers, la band noise rock psichedelica di New York che porterà sul palco del festival l’acclamato nuovo album Transfixiation, quarto lavoro in studio pubblicato lo scorso febbraio, nonché il primo registrato con il nuovo batterista Robi Gonzales.
Poi i Drink To Me, band di Ivrea tra le più quotate della scena italiana grazie al suo elettro-pop brillante, che presenteranno il loro ultimo album, Bright White Light, uscito ad ottobre per 42 Records.
I Jennifer Gentle sono un nome ormai storico dell’indie italiano e una delle band nostrane più conosciute all’estero, anche grazie alla firma per la leggendaria etichetta statunitense Sub Pop. Una sicurezza live, cosa che stanno dimostrando ancora nel tour di supporto ai Verdena di questi mesi.
Un altro nome straniero sono i Girls Names, band di Belfast che è passata da un art rock molto scuro a suoni molto più elettronici senza perdere la vena dark.
Altro nome degno di attenzione e sulla bocca di tutti nell’ultimo periodo: i C’mon Tigre, misterioso collettivo internazionale fondato da due musicisti che mantengono ignota la propria identità, lasciando parlare per sé la loro world music che viaggia tra Africa, Mediterraneo e deserti statunitensi.
Populous è un musicista e producer salentino che ha attirato molta attenzione anche all’estero con il suo ultimo album Night Safari, un viaggio esotico tra suoni world e ricerca elettronica, tra antichi strumenti etnici e i bassi della 808.
Nuovo disco da ascoltare dal vivo anche per IOSONOUNCANE, che con il secondo album Die, pubblicato a marzo, propone un collage di suoni che mescola il digitale di campionatori e sintetizzatori con i suoni degli strumenti tradizionali, tra chitarre, organi, flicorni, canti tenorili e molto altro ancora.
I Welcome Back Sailors sono un altro dei nomi di punta di un certo modo tutto italiano di fare electro-dream-pop, e la riprova si è avuta con l’uscita del loro ultimo album Tourismo, definito da tutti uno dei pochi dischi italiani di respiro internazionale.
Oltre a loro Stearica, Edipo, gli Albedo, gli Abiku, Joan Thiele, i The Circle, Giorgieness, i Rame, i Finistère, gli L-Noir, i Parados i Victoria Station Disorder e gli Ongaku Motel.
In apertura ai concerti l’inedito set di organo, voci e rumori della polistrumentista Carlot-ta, costruito ad hoc sulle sonorità dell’antico strumento della Chiesa di San Silvestro di Chiaverano, dove si svolgerà lo spettacolo, tra un cupo e sofferto blues e malinconie folk.
Anche quest’anno A Night Like This Festival non offrirà solo ottima musica: la fotografia avrà un ruolo importante all’interno della rassegna, con due mostre fotografiche realizzate dall’Associazione Culturale Reflextribe. Si rinnova inoltre la collaborazione con la community Instagram IGWORLDCLUB, che promuoverà un contest con l’hashtag #altrevisioni della durata di 12 settimane, al termine delle quali verranno selezionate le 12 foto che faranno parte di un calendario in vendita al festival, il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione ONLUS Piccolo Carro di Chiaverano. Torna inoltre per il secondo anno consecutivo la mostra a cielo aperto di artisti emergenti, anche per questa edizione a cura di Gianluca Gramolazzi; l’esposizione si intitolerà (E)coesistenze ed avrà tema green, con al centro del concept l’interazione uomo-natura.
Ormai giunto alla sua quarta edizione, A Night Like This Festival promette un viaggio ipnotico e coinvolgente, in una location mozzafiato. Strutture convenzionate e servizi navetta collegheranno la vicinissima stazione di Ivrea all’area concerti e al campeggio sulle sponde del Lago Sirio, nelle cui acque è possibile (e consigliato!) nuotare circondati da un paesaggio magico.

SABATO 18 LUGLIO 2015
Chiaverano (TO)
Piazza Ombre, 1

www.anightlikethisfestival.com
www.facebook.com/ANightLikeThisFestival
twitter: @anightlikethisfestival

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Recensioni | luglio 2015

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A Place to Bury Strangers – Transfixiation (Shoegaze, Noise, 2015) Voto 7,5/10

Tra ossessioni, distorsioni e deliri, il quarto lavoro della band newyorchese si proclama punto fermo e di riferimento per lo Shoegaze/Noise contemporaneo. Album notevole.

Simon James Phillips – Blage 3 (Drone, Free Improvisation, 2015) Voto 7/10

Il genio minimalista australiano mette insieme un supergruppo per realizzare quest’opera in due parti per quasi due ore di droni e minimalismo. Un lavoro che ovviamente potrà essere apprezzato solo dagli amanti del genere, tra i più estremi per la difficoltà di ascolto, ma che saprà ripagare profumatamente chi avrà il coraggio di penetrarlo.

Telestar – Così Vicini Così Lontani (Alt Pop, Cantautorato, 2015) Voto 7/10

Se i Telestar vi conquistano al primo ascolto è perché sono squisitamente Pop, è vero, ma è anche perché sono stati abili nell’analizzare magistralmente il sound dei The National e nel rimodellarlo perché aderisse perfettamente alla lingua italiana. Una furbizia che gli perdoniamo, ma solo perché il risultato finale è notevole.

Chihei Hatakeyama – Moon Light Reflecting Over Mountains (Ambient Drone, 2015) Voto 6,5/10

Chi ha da sempre coltivato la passione musicale per il Sol Levante, sa benissimo quanto quella terra sia aperta alla sperimentazione. Hatakeyama è proprio uno dei maestri della sperimentazione Ambient; artista iper prolifico che tuttavia non raggiunge certo qui il suo culmine creativo.

Michele Maraglino – Canzoni Contro la Comodità (Cantautorato, 2015) Voto 6,5/10

Quando saremo abbastanza vecchi da aver bisogno di qualcosa che ci ricordi come sono stati i nostri trent’anni ci verrà in aiuto Michele Maraglino, cantautore tarantino trapiantato a Perugia, con le sue liriche ironiche e l’inquietudine Punk di arrangiamenti complessi ma mai eccessivi.

Olla – A Serious Talk (Noise Pop, Alt Rock, 2015) Voto 6,5/10

L’originalità non è forse il tratto peculiare delle composizioni dei piemontesi Olla, formazione Alt Rock che sceglie il cantato in inglese, ma senza dubbio il loro disco di esordio si lascia ascoltare con facilità tutto d’un fiato, conquistando con riverberi melliflui e un’attitudine Grunge e nostalgica.

Il Ballo delle Castagne – Soundtrack for Unreleased Herzog Movie (Prog, World Music, 2015) Voto 6,5/10

In questa colonna sonora immaginaria il sestetto Prog costruisce atmosfere cupe ed evocative, tra suggestioni cinematografiche ed echi mediorientali. Musicalmente intrigante ma con recitati non eccelsi, rimane comunque un viaggio interessante, inquietante ed esotico.

Gnac – Adesso (Cantautorato, Pop, Folk, 2015) Voto 6,5/10

Un declamare irritante penalizza un disco che sulla carta incuriosisce. Si salvano i suoni (freschi) e le melodie (accattivanti), oltre ad un barlume di saggezza aforistica che viene però oscurato dal peso asfissiante del luogo comune (“K2”).

Lef – New Vague (New Wave ) Voto 6,5/10

Non solo musica, ma anche cinema (Nouvelle Vague e cinema italiano degli anni ’50 e ’60), ispirazione per la stesura di testi e non solo. La band salernitana affonda le radici nella New Wave di stampo italiano (Diaframma), e lo fa bene, in maniera dichiarata ed inequivocabile, senza aggiungere troppi elementi di contaminazione.

Van Hunt – The Fun Rises, the Fun Sets (Neo Soul 2015) Voto 6/10

Il ritorno del Neo Soul dell’artista di Dayton è un inno alla voglia di libertà che tuttavia non convince fino in fondo. Poco coraggio, tanti rimandi e troppe canzoni che sulla distanza finiscono per annoiare.

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Sonic Jesus – Neither Virtue Nor Anger

Written by Recensioni

Attivi dal 2012, questa originale band laziale ci propone il loro ultimo doppio LP uscito il 16 Aprile su etichetta FuzzClub Records, con l’obiettivo di bissare il successo ottenuto con il loro precedente EP, andato sold out nel giro di poco tempo. Girovagando per l’Europa hanno ottenuto consensi un po’ dappertutto, culminando la consacrazione con la collaborazione con Jón Sæmundur dei Dead Skeletons, il quale li ha voluti on stage all’Eindhoven Psych Lab 2014. L’iniziale “Locomotive” sembra essere stata concepita sulle cime dell’Himalaya talmente è piena di echi e riverberi e impone attimi, minuti, prima di essere capita, alla fine dei quali i fans di Suicide e A Place To Bury Strangers non potranno che apprezzare, con un ghigno di soddisfazione scolpito sulle labbra. L’immediatezza ci coglie impreparati con “Triumph”, molto più easy, caracollante tra la cavernosità dei Bauhaus e la melodia dei primi Editors. L’ascolto procede inesorabile cavalcando la psichedelia anni 60 (“Luxury”), le atmosfere sornione dei Band Of Skulls (“Monkey On My Back”) e il noise (il singolo “Telegraph”). “Reich” è fantastica: è come se i Joy Division si dilettassero a fare la cover band degli Smashing Pumpkins. Nonostante alcuni passaggi a vuoto (vedere ad esempio la strumentale “Cancer” ) e canzoni eccessivamente lunghe e fuori tema (“Lost Reprise (Francesca)”), il lavoro è godibilissimo: ci sono parecchi spunti interessanti, la voglia di emergere dalla massa e la convinzione di continuare un percorso intrapreso nella giusta direzione.


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Gluts

Written by Interviste

Ciao ragazzi e benvenuti su Rockambula. Cominciamo a raccontare la storia dei Gluts. Come e quando sono nati?

I Gluts sono nati a fine 2010. Dopo vari cambi di formazione e soprattutto di sonorità la svolta vera c’è stata sicuramente a settembre 2012 con l’ingresso di Claudia al basso. Con lei abbiamo finalmente trovato la strada giusta per quello che poi è oggi il suono dei Gluts  e il suono di Warsaw.

Da quali band sono influenzati i Gluts?

Credo che principalmente siamo una band Punk. Anche e soprattutto per la forte attitudine DIY in cui crediamo davvero molto e che ad oggi ci ha dato sempre grandi soddisfazioni. Se parliamo di influenze sonore, sarà banale e scontato dirlo ma sicuramente il suono dei Joy Division e il “wall of sound” degli A Place to Bury Strangers ci hanno influenzato parecchio.

Warsaw è il vostro nuovo disco; a cosa vi siete inspirati per la sua composizione e di cosa trattano i testi?

Credo non ci sia stata una vera e propria ispirazione a livello compositivo. Non ci siamo mai seduti attorno ad un tavolo per decidere cosa volevamo da questo disco o cosa potesse piacere alla gente. Oltretutto non abbiamo MAI avuto un approccio cantautorale alla composizione delle tracce. È molto difficile che qualcuno di noi arrivi con una canzone “preconfezionata”. Tutto quello che sono i brani di Warsaw nasce da pura improvvisazione in sala prove; senza regole, senza schemi o preconcetti. Attacchiamo gli ampli, ci registriamo e vediamo cosa viene fuori. Le idee buone diventano poi canzoni..le altre..vengono scartate. Per quanto riguarda i testi, sarò breve: trattano di tutto quello che ci circonda; la vita, le ingiustizie della vita quello che ci piace o quello che ci fa incazzare. Alcuni testi hanno anche tematiche forti, vero, ma voglio a nome di tutta la band sfatare il mito che i Gluts “siano una band impegnata”. Non è una cosa che ci è mai interessata e non ne saremmo nemmeno in grado. Preferiamo lasciarlo fare ad altri.

Che tipo di lavoro avete svolto per le fasi di mixaggio e registrazione e dove è avvenuto il tutto?

Registrare il disco è stato davvero una figata. Principalmente perché abbiamo lavorato con persone che conoscevamo già da tempo e che sono prima di tutto amici. Le registrazioni sono state fatte vicino a Domodossola nello studio di Francesco Vanni e Davide Galli (ex Piatcions) insieme a James Aparacio, produttore inglese che ha lavorato con band enormi come Liars o Spiritualized (tra le altre). Diciamo che lavorare per la prima volta con qualcuno che conosceva davvero bene a livello di sonorità quello che stavamo cercando è stato molto bello e gratificante. Le fasi di mixaggio poi sono state fatte direttamente da James nel suo studio di Londra; poco da aggiungere, il tocco inglese si sente, noi siamo estremamente soddisfatti ed il disco suona da paura. Era proprio quello che volevamo, un suono internazionale.

A cosa aspirano i Gluts?

(Ride ndr); le aspirazioni! Diciamo che aspiriamo a fare musica che soddisfi ed esalti prima di tutto noi stessi. Quest’anno ci siamo già tolti delle belle soddisfazioni (il MiAmi, A Night Like This Festival ed altri due festival che faremo a breve) e ne siamo felici. Suonare il più possibile, nel limite degli impegni lavorativi di ognuno di noi, è sicuramente l’aspirazione più grande. Riuscire a portare Warsaw al di fuori del nord Italia e anche all’estero sarebbe figo e ci stiamo infatti muovendo per far si che succeda. Non abbiamo più, purtroppo, vent’anni e quindi ovviamente ci sono anche altre priorità. La musica però è la nostra passione, da sempre. Non siamo dei professionisti ma lo facciamo nel modo più professionale possibile e quindi pretendiamo professionalità e serietà.

Dei vostri live cosa ci dite, è difficile trovare un posto dove suonare ed organizzarsi? Nella vostra città come siete messi?

Credo che la dimensione LIVE sia proprio quella dove si possa apprezzare di più chi siamo veramente. Dico questo perché è capitato spesso che amici o anche persone che non conoscevamo dopo un nostro concerto venissero a farci i complimenti per la rabbia e la passione che ci mettiamo. Sul palco  diamo davvero TUTTO e questo chi viene a sentirci credo lo apprezzi molto. Per quanto riguarda l’organizzarsi, ad oggi non sapremmo darti una risposta certa perché stiamo appunto cercando di organizzare un mini tour promozionale di Warsaw in giro per l’Italia per il prossimo inverno e vedremo come andrà. A sensazione comunque penso che ci sia dell’interesse ancora vivo per la musica LIVE e soprattutto gente che abbia voglia di sbattersi e organizzare concerti come si deve. Su Milano, mi permetto di citare mio fratello Marco: “Milano è una bella città, ma un posto del cazzo se si parla di musica” (ride ndr).

Parlando di concerti: dove suonerete nei prossimi giorni?

Abbiamo ancora due date confermati per l’estate e una già confermata per fine settembre. Saremo sabato 9 agosto a Piateda (SO) al Rock And Rodes mentre martedì 12 agosto saremo a Fara Vicentina (VI) all’Anguriara Fest. Siamo molto esaltati di partecipare a questi due festival perché quando siamo stati contattati dagli organizzatori abbiamo subito avuto la sensazione di parlare con persone che ci mettono una passione enorme e credono tantissimo in quello che fanno. Questo è davvero molto importante per noi e quindi non vediamo davvero l’ora. Per fine settembre invece siamo molto contenti di aprire la stagione di un locale storico della nostra zona come il Circolone di Legnano in compagnia di Maria Antonietta. Precisamente venerdì 26 settembre.

Come è stato accolto Warsaw dalla critica?

Direi che tutto sommato fino ad oggi non ci possiamo lamentare. Un risultato fin qui positivo. Come spesso succede un mix di mega esaltazione e disfattismo totale dove la verità sta sempre nel mezzo. Permettimi di dire che secondo me chiunque ascolti Warsaw in maniera oggettiva e senza preconcetti o cazzate attorno di nessun genere non possa dire di trovarsi davanti ad un disco BRUTTO o prodotto MALE. Poi ovviamente, come tutto, può piacere o non piacere per le più svariate ragioni. Dal canto nostro ci abbiamo investito davvero tanto tempo, tanti soldi e tanti sacrifici quindi ci crediamo moltissimo.

Siete già a lavoro per qualche altro disco o in generale materiale inedito?

Abbiamo iniziato da poco a lavorare su qualche nuova traccia ma è tutto ancora in fase embrionale. L’idea è quella comunque di non stare mai fermi e quindi in tempi relativamente brevi riuscire a buttare fuori un Ep oppure perché no un secondo LP (ride ndr).

Bene ragazzi, l’ intervista si chiude qui, concludete come meglio credete…

Buon natale e… mi raccomando!

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Già annullato qualche concerto estivo

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Sembrava fin troppo bello il denso cartellone estivo di molti festival sparsi per la nostra penisola. E, infatti, a rompere l’idillio, arrivano già le prime notizie di concerti annullati. Nel primo caso si tratta di A Place to Bury Strangers, che hanno cancellato le date di luglio del Pulse Festival di Padova e dell’A Night Like This di Torino. Anche la giovane londinese Lyla Foy ha dovuto annunciare la cancellazione della sua esibizione milanese, prevista per il 13 maggio al Circolo Magnolia. Speriamo che le cattive notizie si fermino qui.

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Arrivano in Italia gli A Place To Bury Strangers

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Torna in Italia la band più rumorosa di New York e, dopo tre album e numerosi EP, si appresta a presentare un lavoro totalmente nuovo, l’album Strange Moon, una raccolta di cover della band indipendente americana Dead Moon per la quale gli A Place to Bury Strangers provano una vera e propria venerazione. La band si esibirà per il pubblico nostrano due volte:

venerdì 18 Luglio 2013
al PULSE c/o BASTIONE ALICORNO di PADOVA
biglietto 15,00 euro prenotabile su www.pulsedata.net
ingresso riservato ai soci ARCI

sabato 19 Luglio 2013
a A NIGHT LIKE THIS FESTIVAL di CHIAVERANO (TO)
biglietto 10,00 euro
prevendite su www.anightlikethisfestival.com

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I PRIMI NOMI PER LA TERZA EDIZIONE DI “A NIGHT LIKE THIS FESTIVAL”

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A NIGHT LIKE THIS FESTIVAL”

Chiaverano (TO) – 19 Luglio 2014

L’Associazione A Night Like This rivela i primi 6 artisti in cartellone per la terza edizione di A Night Like This Festival, già annunciata per il 19 Luglio 2014 ancora una volta nella splendida cornice naturale di Chiaverano (TO):

A Place To Bury Strangers | Slow Magic | Soviet Soviet | His Clancyness | Niagara | Wemen

L’inizio è certamente spettacolare. To be continued…

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Soviet Soviet: mini tour in Russia con gli A Place To Bury Strangers

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I Soviet Soviet in mini tour Russia/Ucraina con gli A Place To Bury Strangers, ecco tutte le date!

02.10 Zal Ojidania – St. Petersburg – Russia
03.10 Moskva Hall – Moscow – Russia
05.10 Bingo – Kiev – Ucraina

Il primo singolo estratto dal nuovo disco Fate

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A Place to Bury Strangers: 4 date italiane!

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A Place To Bury Strangers saranno in Italia a ottobre per presentare i brani del nuovo album Strange Moon, una raccolta di cover degli americani Dead Moon e pubblicato ad hoc per il Record Store Day. Da sud a nord, ecco le tappe del mini-tour italiano:

22 Ottobre 2013 – Arci Rubik, Lecce
24 Ottobre 2013 – Blackout, Roma
25 Ottobre 2013 – Lo Fi, Milano
26 Ottobre 2013 – Interzona, Verona

 

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