Adriano Viterbini Tag Archive
Cass McCombs @ Monk Club, Roma | 09.02.2017
Giovedì sera. Mentre percorro Via di Portonaccio rivolgo un pensiero a quella fetta di connazionali (grandicella, ad onor di cronaca) piazzati già da un’ora davanti alla tv, a sciropparsi la terza serata del Festival di Sanremo, quella in cui i cantanti in gara tralasciano i propri brani per farne a pezzi alcuni altrui.
Nuovo album e tour in arrivo per Adriano Viterbini
Dopo l’ esordio solista Goldfoil, il 23 ottobre Adriano Viterbini, già chitarra e voce dei BSBE, darà alla luce per Bomba Dischi/Goodfellas il suo secondo lavoro intitolato Film O Sound. L’album è anticipato dal singolo “Tubi Innocenti”.
Il titolo del disco è il frutto di un’intuizione stessa di Adriano. Il Filmosoud era un proiettore a bobine della Bell & Howell, creato negli anni 40, compatto e portatile con audio integrato, utilizzato sopratutto per conferenze nelle aule universitarie. La sezione audio valvolare e lo chassis con cono da 8 pollici del Filmosound ha di fatto una resa ottima se utilizzato come amplificatore per chitarra elettrica.
Ed è proprio con questa sezione audio che Adriano ha registrato l’album assecondando una visione complessiva oltre che un instancabile desiderio di ricerca sonora. Film O Sound diventa così un evocativo gioco di parole, un disco da immaginare oltre che da ascoltare. Un “album globetrotter”, crocevia tra i suoni del nord e del sud del mondo, un viaggio attraverso l’Africa, il Sud America e gli States, in undici tracce di vera e propria antropologia musicale.
Ecco le date già confermate del tour:
12 novembre 2015 Milano Biko
13 novembre 2015 Ciampino (RM) Orion *
16 novembre 2015 Palermo Teatro Biondo *
17 novembre 2015 Catania Zo *
19 novembre 2015 Lamezia Terme (CZ) Cafè Retrò
20 novembre 2015 Bari Teatro Kismet *
21 novembre 2015 Campobasso Blue Note *
22 novembre 2015 Napoli Duel Beat *
03 dicembre 2015 Rimini Milleluci **
05 dicembre 2015 Correggio (RE) Circolo Arci I Vizi del Pellicano **
06 dicembre 2015 Ferrara Circolo Arci Zone K **
07 dicembre 2015 Gambettola (FC) Circolo Arci Treesessanta **
08 dicembre 2015 Sarzana (SP) Osteria dei Fondachi
11 dicembre 2015 Rieti Depero
17 dicembre 2015 Crema Il Paniere
18 dicembre 2015 Rosà (VI) Vinile
19 dicembre 2015 Bergamo Clash Club
28 dicembre 2015 Messina Retronouveau
08 gennaio 2016 Pordenone Il Deposito
16 gennaio 2016 Padova Mame
* con Verdena
** con Stefano Pilia per la rassegna “Collateral”
Fabi Silvestri Gazzè – Il Padrone della Festa
Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè insieme per un album corale, in parte scritto a sei mani e in parte fatto di apporti personali dei tre cantautori della scuola romana. Apprendo la notizia sul web ad aprile dello scorso anno, a ridosso dell’uscita del primo singolo estratto, “Life is Sweet”. Un banner pubblicitario lampeggia sulla pagina web, sono mio malgrado alla ricerca di una macchina nuova e non c’è modo di sfuggire agli algoritmi della rete, e accanto all’articolo l’ironia della sorte ha appiccicato un annuncio che recita “usato garantito”. Sono in molti a dire che l’arrivo di un lavoro corale fosse prevedibile e alcuni lo auspicavano da tempo. A metà settembre, la release ufficiale de Il Padrone della Festa. È inequivocabile sin dal primissimo ascolto che il succitato padrone qui è Fabi. Tra le dodici tracce individuo i brani di Max Gazzè con un pizzico di fatica in più di quella che avevo preventivato. Il suo sound ironico fa capolino solo in “Arsenico”, giustapposizione di fiati e liriche sottili, dopo tre brani sufficienti a sancire il ruolo di deus ex machina di Niccolò. Non si discute l’eccelsa fattura del prodotto finale. Esecuzione raffinata e cura puntuale nelle registrazioni sono garantite da un esercito scelto di musicisti, tra cui Roberto Angelini e Adriano Viterbini solo per citarne un paio, oltre che ovviamente dall’esperienza dei tre generali. Ciò nonostante resto perplessa sulle dichiarazioni del trio sulla natura ludica e spontanea dell’esperimento. Il Padrone della Festa ha piuttosto l’aspetto di un’esca da lanciare nei palasport, non di un divertente e sperimentale mescolarsi. Eppure in passato li avevamo visti collaborare fruttuosamente (indimenticabile “Vento d’Estate” di Fabi e Gazzè, raro caso di pop contagioso e al contempo raffinato) o guidarsi vicendevolmente l’uno nelle fatiche dell’altro senza contaminarne la natura. Li ritroviamo ora miscelati in un modo che finisce per appiattire le peculiarità di ognuno, quei dettagli che pur gravitando nello stesso circuito li avevano sempre piacevolmente contraddistinti. Inevitabile è perciò che questo “usato garantito” che i tre propongono oggi suoni meno potente se paragonato agli episodi del passato di ognuno dei tre. Sì, insomma, sono un po’ incazzata, perché penso che con qualche sforzo in più e qualche sold out in meno ora io avrei tre ottimi dischi da ascoltare mentre invece me ne ritrovo uno soltanto con cui devo anche in qualche modo tentare di far pace, ed anche che dopo il successo del tour in Italia e in Europa la situazione appaia ormai consolidata e dovrò probabilmente accontentarmi di metter su “Lo Spigolo Tondo” quando avrò voglia della vocazione gitana di Silvestri, di “Canzone di Anna” come condensato degli arrangiamenti orchestrali di cui Fabi è capace, e accenderò un cero a “Il Dio delle Piccole Cose” pregandolo di concedermi a breve un Max nella sua forma migliore, tutto intero.
Adriano Viterbini – Goldfoil
Questo disco è il riassunto massimo di Adriano Viterbini e la sua passione per la chitarra che arriva sin alle sue radici. Un disco molto intenso, intestinale, profondo. Dopo aver chiuso il Tour DO IT con i Bud Spancer Blues Explosion, voce e chitarra, che l’ha visto impegnato per tutto il 2012, a dicembre dello stesso entra in studio per registrare Goldfoil album solista, intimo, un lavoro strumentale di chitarra primitiva uscito il 22 Marzo e coprodotto da Bomba Dischi.
Questo disco viene da molto lontano, ascoltandolo ripetutamente mi ha fatto ripercorrere con estrema emozione le origini del Blues e della chitarra. Una storia che ha inizio nel profondo Sud degli Stati Uniti D’America, Louisiana, Georgia, Texas e soprattutto Mississippi uno degli stati più poveri e arretrati del ricco continente. Lontano da tutte le metropoli, solo piantagioni, polvere, baracche e il grande fiume ci da l’idea di marginalità, separatezza e disagio di queste terre. Ed è proprio qui che Adriano Viterbini con il suo Goldfoil ci vuole portare, nella penombra, nel fango dove è germogliata una delle musiche più importanti dello scorso secolo, spontanea, fatta di artisti propensi più a guadagnarsi il tozzo di pane che a essere ricordati nei libri di storia. E come un griot dei popoli africani vuole tramandarci la sua storia fatta anche e soprattutto di Blues. Goldfoil ripercorre i pezzi che più l’hanno appassionato e alcuni scritti di suo pugno in una rielaborazione minimale fatta di vecchie chitarre, tanta passione e qualche sorpresa.
Questo viaggio comincia con la chitarra slide in re aperto, il brano è “Immaculate Conception” e ha il sapore del Cieco Willie Johnson il maestro della slide guitar, per ottenere l’effetto passava sulle corde della chitarra un coltello da tasca. Che dire un grande omaggio ad un grande. Altro brano di Johnson il terzo “God Don’t Never Change”. L’album procede con unaltroomaggio Kensington Blues un brano pieno di arpeggi di Jack Rose, artista americano di privitimism guitar. “Blue Man” è un suo pezzo tributo all’africa e alle origini. “New Revolution Of The Inoocents” è il brano che riporta questa musica ai giorni nostri con il synth di Alessandro Cortini dei Nin Inch Nails perfetto per una colonna sonora western dei nostri giorni. Altre due tracce sono suonate con la style-o guitar “No Name Blues” e “Stylo-O-Blues”veloci, saltellanti un blues frizzante tra Robert Johnson ed il più recente Alvin Youngblood Hart, Seguono quattro pezzi molto ritmati “Lago Vestapol”, “Montecavo”, “Stella South Medley” suonata con una chitarra Stella e “If I Were A Carpenter” che raccontano, come rivela Adriano i suoi viaggi, la sua casa natale e le emozioni più intime che gli hanno lasciato addosso. L’album si chiude con “Vigilante Man” un pezzo di Woody Guthrie con un assolo di chitarra da brividi quasi psichedelico.
Uno straordinario album solista d’esordio che lascia scorrere l’asfalto sotto i piedi in una calda e spensierata giornata estiva in partenza per il Sud, per le origini.
Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explotion) annuncia il disco solista e le date del tour.
Adriano Viterbini
22 marzo 2013 Conegliano Veneto (TV) Apartamento Hoffman
06 aprile – Prato Capanno Black Out
11 aprile – Monteurano (FM) Teatro Arlecchino
12 aprile – Perugia Loop Cafè
17 aprile – Bologna Unhip Headquarter
18 aprile – Milano Oca
19 aprile – Bergamo Polaresco
20 aprile – Torino Blah Blah
24 aprile Roma Ausgang @ Lanificio 159 – Bombafestival
25 aprile – Benevento Morgana
26 aprile – Campagna (SA) Zena
27 aprile – Rieti Youthless Club
Dopo aver terminato l’infinito tour con i Bud Spencer Blues Explosion, Adriano Viterbini torna a casa, alle origini, alla chitarra. Bomba Dischi è onorata di annunciare per venerdì 22 Marzo 2013 l’uscita del suo primo disco solista, Goldfoil, un lavoro strumentale di american primitivism, o chitarra primitiva. Un album intimo, evocativo, ad alto contenuto emozionale, in cui Adriano ci racconta il suo grande amore per il blues minimale, da Ry Cooder a John Fahey passando per Jack Rose e la musica africana, nel modo a lui più congeniale, la musica.
Il disco, prodotto da Adriano Viterbini e Bomba Dischi, è stato registrato e mixato a Roma presso Studionero a Dicembre 2012 da Daniele Gennaretti ed è composto da 12 brani, uno dei quali, New Revolution Of The Innocents, vanta la collaborazione di Alessandro Cortini dei Nine Inch Nails.
L’artwork del disco è stato curato da Scarful (http://scarful.wordpress.com/).
Della distribuzione italiana nei negozi e nei principali digital store si occuperà Audioglobe, di quella europea invece, a partire da Settembre, Rough Trade.