Africa Unite Tag Archive

Il nuovo album di Africa Unite in free download

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Profonda analisi musicale e testuale del tempo che stiamo vivendo, scalfito da contraddizioni e attraversato da cambiamenti importanti, con il conseguente bisogno di affermare il proprio punto di vista, lucido e coerente. Il suono della band, che dal levare come sempre parte per percorrere e raggiungere le molteplici direzioni che caratterizzano lo stile Africa Unite, si avvale della collaborazione dell’ensemble Architorti (già autori della colonna sonora dell’ultimo film di Peter Greenaway “Goltzius and the Pelican Company) e dei featuring di due realtà, della nuova scena reggae italiana: Raphael e More No Limiz. SCARICA IL DISCO QUI

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Il Video della Settimana: Rocky Horror – “Lo Spazio che ti Spetta”

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“Lo Spazio che ti Spetta” è il nuovo videoclip e singolo dei pugliesi Rocky Horror. Per l’occasione due ospiti speciali. Pino Scotto e Dj Blast (ex Sona Sle). La clip è diretta da Marcello Saurino, già a lavoro con Assalti Frontali, Lacuna Coil, Baustelle, Negramaro, Emis Killa e tantissimi altri. Il brano anticipa il disco Sciogli il Tempo, in uscita in autunno e che vedrà altre collaborazioni illustri con Los Fastidios, Africa Unite, Folkabbestia e Dj Argento. Potrete vedere il video di seguito e in homepage fino al prossimo sabato.

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ROCKY HORROR: con PINO SCOTTO e Dj Blast esce “Lo Spazio che ti Spetta”

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In radio “Lo Spazio che ti Spetta” il nuovo singolo dei pugliesi ROCKY HORROR. Un brano arricchito dalla collaborazione del grande Dj Blast (ex Sona Sle) e dell’eterno PINO SCOTTO che da oggi è anche in video per la regia di Marcello Saurino, già a lavoro con Assalti Frontali, Lacuna Coil, Baustelle, Negramaro, Emis Killa e tantissimi altri. Ecco la prima grande anticipazione del nuovo attesissimo disco dei ROCKY HORROR dal titolo “Sciogli il Tempo” che vedrà la luce in Autunno per PROTOSOUND Records / CRAMPS Music / EDEL Dischi. Un lavoro ricco di partecipazioni come LOS FASTIDIOS, AFRICA UNITE, FOLKABBESTIA, DJ ARGENTO, solo per fare alcuni nomi. La denuncia e la rivalsa sociale che dal movimento delle Posse italiano prende forma e musica e suoni contaminandosi di Funky, di Punk e di Hardcore. Ecco i caratteri con cui tornano a far parlare di se dopo anni di tour e reduci da un disco che li ha accreditati in tutto il circuito Rock ‘n’ Roll italiano.

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Punkreas: svelata la copertina e i primi ospiti di Radio Punkreas

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“Sotto Pressione” (Africa Unite) feat Bunna, “La Ballata del Pittore” (Enzo Jannacci), “Poliziotto” di e con Alberto Radius e, da poche ore, “Nuova Ossessione” (Subsonica) feat. Samuel sono le prime tracce di Radio Punkreas svelate nella campagna virale iniziata da pochi giorni sul facebook dei Punkreas.
Radio Punkreas (in uscita il 10 Giugno per Canapa Dischi) è un disco di cover di canzoni italiane che rappresenta un tuffo nella memoria sonora della band, pensato per portare in superficie alcuni frammenti sparsi della loro identità: musicale e non. Una straordinaria raccolta per festeggiare 25 anni di storia sui palchi di tutto lo Stivale. E questo venerdì 30 Maggio i Punkreas ritornano a grande richiesta in tour con uno spettacolo completamente nuovo. Ci sono anzitutto i brani di Radio Punkreas. A questi brani vengono accostate alcune b-sides, cioè canzoni dei Punkreas che – per i motivi piú diversi – sono state raramente o addirittura mai inserite nel live pur meritando maggior esposizione. Ecco a seguire le prime date confermate del tour che proseguirà per tutta l’estate.

punkreas

ECCO LE PRIME DATE DEL “RADIO PUNKREAS” TOUR:
30.05 DESIO (MB) – VILLA TITTONI
07.06 LEGNAGO (VR) – SOUNDVITO
13.06 MEDICINA (BO) – MEDICINA ROCK FESTIVAL
20.06 BOGOGNO (NO) – FESTA DELLA BIRRA
21.06 MESERO (MI) – FUSTOCK / MESERO LOVE FESTIVAL
05.07 GRIGNANO (BG) – EASY RIDER FESTIVAL
25.07 COSSERIA (SV) – MACHETE FEST
02.08 PINARELLA DI CERVIA (RA) – ROCK PLANET
10.08 TREVISO – SUONI DI MARCA
29.08 TRESCORE (BG) – FESTA BIRRA E MUSICA

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Retrospective for Love – Retrospective for Love

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Omonimo Ep per i siciliani Retrospective for Love, il suono armonioso del Dub masterizzato dall’ingegnere del suono Noel Summerville (The Clash, White Stripes, Sinead O’Connor). Musicisti siciliani come dicevo prima che fanno nascere la loro avventura artistica dei Retrospective for Love niente di meno che a Londra, dove certe sonorità d’avanguardia sono pane quotidiano e certamente più coccolate. Dove le mode esaltano lo stile e i musicisti narrano liberi le proprie gesta senza problemi di adattamento culturale. Ma che poi ogni mondo è paese ad essere onesti, o quasi. L’Ep parte subito mostrando la propria nervatura rilassata, “Kill Me” interamente retta da una voce Reggae trova infinite gradazioni di Soul, come non ricordare la parte Dubstep dei nostri Africa Unite. La verità sostanziale è che i Retrospective For Love sanno amalgamare precisamente i riff a disposizione mantenendo sempre un suono pulito e compatto, i bassi spingono forte pur essendo delicati. Una questione di stile.

Dell’Hip Hop innamorato si materializza in “Leave Me Alone”, dove sono i fiati a giocare un piacevole scherzo alla mia fantasia, la sensazione è quella di sentirsi portare via, non si capisce dove ma bisogna certamente andare via. Tocca essere sinceri ed ammettere l’internazionalità del prodotto, non una cosa quotidiana, molto di nicchia considerata la nostra nazione. E dove non parliamo di nicchia ci troviamo davanti a sciagurate imitazioni della realtà della parte buona del mondo. Nel nostro attuale caso si sperimenta tantissimo rendendo il prodotto non di facile ascolto, dobbiamo arrivarci preparati e spensierati. Sembrano adorabili come sottofondo. Poi la parte più violenta dell’Ep viene fuori in “Read Into You”, l’amore combattuto dalla rabbia, tutto diventa improvvisamente meno confortevole. Sensazioni lasciate andare senza controllo, il brano picchia sulla faccia con gentilezza. “Breathe” chiude il brevissimo episodio di sedici minuti senza esaltare troppo le mie papille gustative, preferisco di gran lunga quello ascoltato in precedenza ma non ne faccio una colpa imprescindibile. Quattro pezzi ben calibrati e strutturati, lasciano piacere, potrei ripartire ad ascoltarli nuovamente con lo stesso entusiasmo della prima volta, ad ogni ascolto si lasciano scoprire in maniera diversa. Un Ep però non esalta come il lungo viaggio di un intero disco, concentrare la bellezza è più facile, attendiamo i Retrospective For Love alla distanza, nel frattempo hanno vinto questa tappa meritatamente. Torneranno mai in Italia?

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DUB FX e PANDA DUB sono gli headliner del BEAT FULL FESTIVAL

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Due artisti internazionali, DUB FX (Australia) e PANDA DUB (Francia), sono gli headliner che si esibiranno il primo giorno sul palco dell’Oasi stage (dopo le 23:00) del BEAT FULL FESTIVAL 2014 (che si terrà dal 31 luglio al 3 agosto all’Oasi Lago di Piana degli Albanesi – Palermo). In apertura, sempre all’Oasi Stage (ore 21:00), Smegma Bovary, Altre di B e Ipercussonici. Nel pomeriggio, al Lake stage (ore 16:30), sarà la volta delle band emergenti Lucio, Ciao beatrice e Utveggi. In prima serata (ore20:00) é previsto uno spettacolo teatrale sul palco dello Stone stage. Il BEAT FULL FESTIVAL 2014 nasce dal successo fortemente voluto ma inaspettato della prima edizione (dove si sono esibiti band come Marta Sui Tubi, Africa Unite, Atari Teenage Riot, Waines, Appaloosa, Gente De Borgata, Zion Train ed altri). Gli organizzatori hanno deciso di confermare la location unica, inserire un giorno in più e potenziare le attività e le iniziative collaterali che rendono il BEAT FULL un momento di aggregazione e divertimento fatto di musica, campeggio, spettacoli teatrali, laboratori artistici, dj set, dibattiti e sport.

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Tuamadre – L’Invasione dei Tordoputti

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L’Invasione dei Tordoputti segna l’esordio discografico dei Tuamadre, un concept album carico di mistero, ricco di citazioni musicali e calembours, di featuring importanti (il noto comico Fabrizio Casalino e Mr. T-Bone, storico trombonista di Africa Unite e Giuliano Palma & the Bluebeaters) e parti recitate che proiettano l’ascoltatore nella storia portante del disco. Tanti i generi che si fondono e si miscelano fra loro di canzone in canzone, dallo Ska alla Dance, al Caraibico, al Pop Rock. Il tutto sempre condito con un tocco di tanta sana ironia ed ilarità (a cominciare dall’avviso iniziale contenuto nell’”Intro”). Filo conduttore sembrano essere infatti gli inframezzi scherzosi che aggiungono quel qualcosa che rende più piacevole l’ascolto (troppo esilarante “Lo Sherpa nel Bosco”). Presenti infatti dieci brani originali e quattro interventi recitati per catapultare chi ascolta nella storia ricca di piacevoli sorprese.

L’unica cosa che forse si sarebbe potuto evitare è il mescolarsi delle lingue (italiano ed inglese non possono coesistere in uno stesso disco, o peggio, nello stesso brano), ma per favore non cercate il pelo nell’uovo oppure inutili scuse per evitare questo lavoro che vi farà ridere, cantare e ballare nello stesso momento. Ad impreziosire il disco “Up & Down”, singolo estivo lanciato dai Tuamadre che ha riscosso ottimo successo in termini di download digitali e sul web in generale rimanendo in testa alle classifiche Reggae italiane di iTunes, Amazon e Google nella settimana di esordio, e “She Don’t Know Me”, ultimo videoclip rilasciato dalla band che consiste in Naim Abid (voce), Pietro Martinelli (basso, contrabbasso e cori), Gigi Magnozzi (chitarra, viola violino, cori), Eugenio Ruocco (batteria, voci), Lorenzo Bergamino (tastiere, vibrafono, marimba, percussioni), Francesco Mascardi (sax), Stefano Bergamaschi (tromba) e Tony Carvelli (trombone). Alla fine dell’ascolto mi rimane solo una domanda: “Ma chi diavolo erano i Tordoputti?”. La risposta è nella genialità dei Tuamadre (che ci regalano anche una ghost track).

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Rainska – Media Stalking

Written by Recensioni

Ci sono voluti ben cinque anni per sfornare il primo disco dei Rainska, Lo Specchio delle Vanità ed altrettanti per la loro seconda fatica discografica, Media Stalking. Prodotto con l’etichetta discografica Udedi, registrato presso gli studi de La Baia dei Porci di Nereto, e mixato e masterizzato presso l’Indie Box MusicHall di Brescia, il disco vede la partecipazione di Totonno DUFF nell’opening “Le Bocconiane”, Maury RFC ne “Il ‘93” e Clode LAZULI in “500 Lire”. Oggi lo Ska (o Bluebeat, chiamatelo come volete) non è certamente più di moda come quando nacque nei primi anni Sessanta quando da esso derivarono altri generi che poi divennero persino più famosi quali il Reggae e il Rocksteady. Lorenzo Reale (voce), Angelo Di Nicola (chitarra e voce), Giulio Di Furia (basso e voce), Lorenzo Mazzaufo (batteria), Pierpaolo Candeloro (sax), Eliana Blasi (tromba) e Martina D’Alessandro (sax) ce la mettono tutta quindi per emozionare l’ascoltatore sin dall’incipit della già citata “Le Bocconiane”.

Il risultato è certamente egregio, ma forse da un gruppo che ha festeggiato il decennale della carriera (pochi vi riescono) ci si aspettava anche qualcosa di più. Gli spiriti di Madness e The (English) Beat per fortuna rimangono costanti con i sette teramani sino alla fine garantendo loro un buon fine. Un ulteriore sforzo poteva essere fatto inoltre anche a livello di testi, talvolta troppo semplici ma certamente di sicuro effetto ed il sospetto è che si sia badato più agli arrangiamenti dei fiati che a tutto il resto. Del resto di esperienza ormai ne hanno accumulata talmente tanta da garantire loro la presenza su prestigiosi palchi al fianco di artisti famosi quali Shandon, Punkreas, Velvet, Piero Pelù, Teatro degli Orrori, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Paolo Benvegnù, Linea 77, Vallanzaska, Africa Unite e Bandabardò. Dopo tanti e ripetuti ascolti ci si abitua anche al sound che a tratti ricorda persino quello della premiata ditta Sting / Summers / Copeland, ovvero dei Police, e talvolta persino quello del Punk anni Novanta dei Green Day e degli Offspring. Consigliato a chi vuol passare quaranta minuti circa in allegria, da evitare per chi non sa apprezzare Ska e Reggae.

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Daniele Silvestri

Written by Live Report

09 luglio @Colonia Sonora – Collegno (TO)

Daniele Silvestri approda al Colonia Sonora di Collegno con un tour a dir poco singolare. Nove musicisti sul palco (tra cui il blasonatissimo Rodrigo D’Erasmo, violinista degli Afterhours) e uno show che si preannuncia imprevedibile e scanzonato. “Mai come questa volta Silvestri dimostra di avere una gran voglia di sperimentare e mettersi in gioco con l’ambizione di stupire e stupirsi, in un percorso totalmente inedito che si annuncia entusiasmante e imprevedibile”, il comunicato stampa mette già l’acquolina in bocca.

La cornice del festival alle porte di Torino ha i solchi della lotta. Nonostante tutte le difficoltà è ancora in piedi e scalpitante. È il braccio dello zombie che sbuca dalla tomba, in un triste cimitero pieno di manifestazioni ormai defunte da anni. Il Colonia, nonostante il bill quest’anno non sia da urlo come nelle precedenti edizioni, ha il suo carattere e la sua personalità e per Daniele si riempie di gente di tutte le età. Gente che ha sete di canzoni. Sete saziata in partenza anche per i più pretenziosi, con un inizio che alterna brani più recenti a vecchie melodie nascoste e un po’ impolverate, pronte a luccicare nella nuova veste. E allora la retorica “Io Fortunatamente” diventa più soffice e meno tagliente, “Il Viaggio” è estiva come la serata in cui viene cantata, “Sornione” prende l’andamento tranquillo e pacioso, sintomo di un live rilassato e molto conviviale. Si arriva dopo poco ad un virtuoso assolo di Rodrigo D’Erasmo che introduce “Via Col Vento”, tutto resta magico nonostante l’arrangiamento molto più solare e spensierato. Daniele ci dimostra che la magia delle sue canzoni non varia coi vestiti che gli mettiamo addosso. La band stratosferica che lo accompagna si diverte prima con il reggae di “Precario è il Mondo” e poi gioca storto con la ritmica arzigogolata della “Classifica”. Per non parlare di “Amore Mio”, si balla e si ride davanti alla luce del faro della motocicletta di Daniele, munita per l’occasione di una bella tastierina sopra il manubrio.

Il cervello non lo stacchiamo mai e allora ecco “L’Uomo Col Megafono”, più rock e liberatoria che mai. Le percussioni di Ramon Josè Caraballo si incastrano alla perfezione alla sezione ritmica e le chitarre giocano a rincorrersi con il violino di D’Erasmo. Chiamatele improvvisazioni, chiamatela intesa, ma questa squadra sembra giocare insieme da 40 anni e invece è insieme da qualche mese. Il racconto on the road de “L’Autostrada” sfocia in un assolo viscerale di tromba. “La gente passa e prosegue veloce” ci dice la voce narrante di Daniele. Non è vero gli gridiamo noi, ci fermiamo ad ammirare uno delle migliori live band italiane in circolazione e rimaniamo a bocca aperta, stupiti e ammagliati dalla semplicità con cui si presentano. È tempo di due parole e Silvestri pare davvero all’osteria con gli amici, ci fa sentire a casa, sta suonando per lui e per noi. E quando ci si diverte sul palco è un attimo coinvolgere migliaia di persone. Le bacchette di Pietro Monterisi picchiano sulla chitarra acustica di Daniele e parte la divertentissima “Il Flamenco Della Doccia” seguita dalla pugliese “Me Fece Mele a Chepa”. È poi ora dei classici e degli ospiti, in un concerto che ha il sapore di essere lungo, molto lungo (e sia ben chiaro ciò non ci dispiace affatto). “Occhi da Orientale” e “Il Mio Nemico” sono intervallate da special guest come Bunna degli Africa Unite nella cover di Bob Marley “Get Up, Stand Up” e da Samuel e Max Casacci dei Subsonica nella loro “Liberi Tutti”. Certo mossa astuta quella di cantare un  loro pezzo in terra sabauda, ma ciò che è incredibile è come tutto suoni fluido e non vi sia alcuna forzatura nonostante la varietà di stili e di generi che la band sfodera tra un pezzo e l’altro. Ancora mi viene da pensare come le grandi canzoni possano abbattere i generi e i pregiudizi.

Pure il finale è imprevedibile. Dopo il medley “Gino e L’Alfetta”/”Salirò” che rasenta quasi la disco music, seguono la sanremese “A Bocca Chiusa” e “Testardo”, cantata addirittura con il tecnico di palco di Daniele. Prima di chiudere il sipario ci viene regalata l’ultima risata con un simpaticissimo pezzo improvvisato: “Stizziscitici” dove i versi sono composti dai più famosi scioglilingua italiani, alcuni addirittura piemontesi e mandati via Facebook in diretta. L’esperimento è più che riuscito e per mandarci a casa con il sorriso ma anche con i pugni chiusi Silvestri si concede al classicone “Cohiba”. Tutto splende di un rosso acceso, vivo come il sangue, caldo e puro come questa notte. Daniele Silvestri dimostra di essere fuori da tutti gli schemi della musica italiana. Un personaggio di una favola, a volte spensierato e bambino, a volte riflessivo e adulto, di certo mai disilluso. Questa favola però è ancora così vera e sincera che la possiamo toccare con mano.

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La Band Della Settimana: Nhenia

Written by Novità

Nhenia
Energia in un Contatto

Il gruppo nasce nel 2005 da un’idea di Riccardo Galati e Massimiliano Zazza; successivamente si unirà alla band Claudio M.
Tra le pareti spoglie di un garage di Centocelle (Roma) il gruppo si cimenta nella composizione di testi prima in inglese, poi finalmente in italiano. La ricerca che li motiva è la sperimentazione del suono che diventa oblio di ogni forma e, come spiega Riccardo Galati, voce del gruppo, oblio di se stessi, un perdersi e dimenticare ogni identità e ogni appartenenza per fondersi con la musica, con la magia del suono e delle sue potenzialità, suonando per ore e ore in sala prove. Dopo questo periodo, a far parte della band, rimangono solamente Riccardo e Massimiliano. Nel 2011 decidono di realizzare un progetto serio, in italiano: prende vita Orbite Ep. Successivamente alla realizzazione dell’ep inizia la ricerca di un terzo elemento che dura più di un anno. Finalmente entra a far parte della band Adriano Ladogana (basso). Il salto successivo è mettere da parte i fondi, con non poche difficoltà, per tentare un’ambizione più ampia, il disco Contatto, che verrà registrato nel 2012 a Roma con Paolo Panella presso gli Studi Altipiani, ad eccezione della batteria, ripresa in una cantina. Alla registrazione seguiranno mixaggio e mastering presso il Dub The Demon Studio di Madaski, degli Africa Unite, a Luserna San Giovanni (TO). I leitmotiv che percorrono i 12 brani del cd, caratterizzato da un sound graffiante e aggressivo, da un flusso continuo di distorsioni isteriche che non danno fiato e sembrano non allentare mai la presa, sono i due sentimenti esistenziali della rabbia e della rassegnazione che si alimentano a vicenda, si compenetrano e infine liberano energia creativa. Più si è arrabbiati più ci si rassegna e la rassegnazione alimenta la rabbia, rabbia che però può sprigionarsi in vita, in atto creativo. “Noi facciamo musica – spiegano i Nhenia – perché non possiamo non farla. Essa è un bisogno, permette di esprimere un potenziale, un grido interiore, esistenziale ma anche vitale, creativo”. Contro una realtà che annichilisce i Nhenia cantano la loro “nenia” creativa, e invocano il contatto che supera la rabbia e la rassegnazione.

*fonte bio facebook

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Pellicans – Dancing Boy

Written by Recensioni

Mai quanto in quest’ultimo periodo il panorama musicale sembra ispirarsi al passato. Ciclicamente ritornano in voga generi che sembravano destinati a sparire, sonorità che non si sentivano da tempo (spesso con un motivo) vengono ricercate spasmodicamente, si inseriscono strumenti che il corso della storia aveva relegato ai margini, restituendo o conferendo loro per la prima volta il ruolo del protagonista. Il Reggae è un caso a parte: insieme allo Ska e a tutte quelle forme che hanno un legame con la danza, non sono mai davvero passati di moda, ma la band di cui sto per parlarvi si riappropria in modo fedelissimo e al tempo stesso personale di un sound che avrebbe ben poco di europeo.

Arrivano da Pinerolo i Pellicans, una formazione che definisce il proprio genere Queer Reggae perché strizza spesso e volentieri l’occhio all’omosessualità, in aspra critica ai fatti di cronaca che vedono ancora la nostra penisola macchiarsi di atti di violenza dettati da ignoranza, pregiudizio e discriminazione. Dancing Boy, il loro secondo album, è prodotto da Ru Catania degli Africa Unite. Il disco apre con la title-track, “Dancing Boy” e, per me che sono piemontese, è immediato il richiamo ai primissimi Subsonica, mentre il cantato, urlato e lanciato dalla gola, richiama particolarmente quello di Bunna. Si tinge di sonorità pulp direttamente dagli anni ’70 “Vampire”, mentre la dub spadroneggia in “He Cannot Handle it” e in “But we Can Dub it”, una l’ideale prosecuzione dell’altra attraverso lo sfruttamento di un medesimo inciso melodico-ritmico. Più classica è “A Last Gaze of my Dad”, in cui i cori femminili conferiscono un sapore disco anni ’70. La chitarra acustica con cui apre “A Word up There” conferisce a brano un carattere particolarmente fresco, pop, estivo, subito bilanciato dalle atmosfere riflessive e sospese di “Shortcut Circuit”. Particolarmente riuscita, a mio avviso, soprattutto per quanto riguarda gli arrangiamenti, è “Short Dub”, una delicata ballata dub contornata da brevi interventi dello xilofono. “Turmoil” è profondamente imparentata con l’elettronica, mentre “It’s Raining” privilegia di nuovo l’elemento cinetico, sottolineato da un cantato che si libera dalla rigida scansione sillabica solo nel ritornello.

Il disco chiude con “Move on”, una sorta di esortazione, uno sprone: a ballare sì, ma soprattutto a tenere la testa alta, ad andare avanti. Non so quanta fortuna possano avere i Pellicans con questo secondo lavoro, ben realizzato, composto, meditato. Il genere è variegato e ricco di adepti e addetti: si prospetta una grande concorrenza. In bocca al lupo.

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Nuvolari Libera Tribù: tantissimi appuntamenti estivi

Written by Senza categoria

La XXI stagione estiva del Nuvolari Libera Tribù di Cuneo prevede una intensa programmazione, dal 6 giugno al 7 settembre 2013. Si tratta di un grande locale all’aperto, presso il parco della gioventù della città, con concerti di musica dal vivo, praticamente quasi tutte le sere. Gli eventi sono quasi tutti gratuiti: saranno solo una decina le serate a pagamento, in occasione delle perfomance di alcuni artisti più noti, del calibro di Max GazzèNiccolò FabiAfrica UniteModena City Ramblers. Potete trovare l’intero programma dei concerti, le indicazioni per raggiungere il locale e altre informazioni sul sito.

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