“Goldie Hawn” è il nuovo video di Alessandro Alia Curcio uscito su YouTube, secondo singolo dal disco Asteroidi uscito lo scorso novembre su etichetta Neverlab Dischi. Il clip, diretto dal videomaker Stefano Poggioni di The Factory prd (www.thefactoryprd.it), è stato prodotto da David Drago e vede la partecipazione come coprotagonista di Drusilla Foer.
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“Goldie Hawn” è il nuovo video di Alia
La Band della Settimana: Alia
Uscirà il 18 novembre Asteroidi, il primo disco sulla lunga distanza di Alessandro Curcio in arte Alia su etichetta Neverlab Dischi. Il disco è stato prodotto da Giuliano Dottori (ex Amor Fou) come il precedente Ep Ària (2013). Il primo singolo che anticipa il disco è “Cats”, un brano che è un elogio dell’intimità casalinga, del silenzio ma anche della difficoltà di comunicare e di relazionarsi cantato insieme all’ex Madreblu Raffaella Destefano, uno dei due ospiti di Asteroidi – l’altro è Cesare Malfatti (ex La Crus) che suona la chitarra acustica in “Goldie Hawn”.
“Cats” arriva dopo “Corteccia”, non un singolo vero e proprio ma un brano reso pubblico con un video in occasione del Pride 2014.
Entrambe le canzoni raccontano al meglio gli orizzonti sonori di Asteroidi, caratterizzato da tanti synth e batterie elettroniche, per un suono decisamente anni 80 diluito in piano-voce da brividi, Pop Wave a presa rapida, raffinate bossa nova e andature Synth Funk che fanno smuovere i muscoli e i sentimenti. Questi del resto sono i suoni con cui Alia è cresciuto: Matt Bianco, Erasure, Everything but the Girl, The Blue Nile, ma anche certo Pop nobile italiano come quello di Matia Bazar, Denovo e Concato. Questa è la nostra nuova scelta settimanale!
Àlia –Ària Ep BOPS
Le atmosfere di lana, l’amore arrivato al punto di arrivo, le varie sfumature della poesia e i rimandi culturali a poeti ed eventi storici, costruiscono a forma d’arte l’ep Ària , del progetto musicale Àlia, dietro il quale c’è il bergamasco Alessandro Curcio (voce, cori, chitarra elettrica) e Giuliano Dottori (chitarra elettrica, basso, pianoforte, tastiere, rhodes, batteria, e anche produttore e chitarrista degli Amor Fou).
Un lavoro di cinque brani, che vagano tra pennellate di New Wave, Post Rock, Jazz, grazie alla tromba di Roberto Villani, e soprattutto di poesia cantata, quasi sussurrata, senza sovra-eccessi, ma solo quel che serve, quel che è indispensabile all’arte, che è il tutto e non il mezzo. Gli strumenti, poi, sono il collante, il cielo, la terra, l’aria di questo mondo musicale, quasi perfetto se non fosse per l’emozione che emana, che non fa parte del non plus ultra.
Una poesia musicale non facile da costruire e che dovrebbe essere sempre il desiderio di ogni compositore, ma purtroppo così non è, e quando questo connubio esiste nella sua bellezza non si può far altro che dedicargli un plauso e un attento ascolto.