Uno strano ed intrigante mix fra i Clash di “Should I Stay or Should I Go?”, i Modena City Ramblers dell’epoca di Cisco, Ligabue e Francesco De Gregori rompe ogni schema della scena cantautoriale italiana ed apre il nuovo lavoro di Massimiliano Larocca, Qualcuno Stanotte. L’anima del rocker di Correggio, oltre che nella opening track “Angelina”, si fa nuovamente viva in “Scarpe di Lavoro”, che ha anche reminiscenze dei mitici ed indimenticati Morphine (che forse avrete anche ascoltato senza saperlo anni fa nel film Viaggi di Nozze di Carlo Verdone). Se tutto ciò non vi ha ancora incuriosito, allora dovreste sentire le tristi e malinconiche “Le Luci della Città” e “Strade Perdute” che, anche se lasciano per un po’ i confini del Rock per spingersi in quelli del Blues alla Robert Johnson, vi faranno sicuramente innamorare della voce del cantautore e musicista fiorentino. “Magnifici Perdenti” è tanto accattivante quanto minimalista nei suoi pochi accordi di chitarra, con quei suoi timidi assoli, spesso coperti dal drumming sempre preciso e perfetto.
Nelle rimanenti canzoni (soprattutto in “Sottomondo” e in “Niente Amore”) invece si percepiscono in maniera abbastanza rilevante chiari riferimenti a Bruce Springsteen, che di certo ha influenzato molto il modo di scrivere ed arrangiare canzoni di Massimiliano Larocca. Abbiamo per caso trovato il futuro erede italiano del boss? Solo il futuro potrà dirlo, ma per ora, di certo, ha raccolto bene ciò che il collega statunitense ha disseminato in decine di album e in oltre quarant’anni di onorata carriera. Originale anche l’idea di pubblicare “Fiati Intermezzo” anche se forse l’avrei messa più come spartiacque in sesta / settima posizione quasi a segnare una virtuale facciata A e B come si faceva con i vinili e le cassette negli anni ottanta. Ascoltando questo album ci sembra di stare davanti a un prodotto davvero molto valido, in cui l’artista fa tesoro di tutte le esperienze passate, di un curriculum talmente variegato da comprendere persino opere teatrali/musicali e un super gruppo, i Barnetti Bros Band, fondati assieme a Massimo Bubola (storico collaboratore di Fabrizio De Andrè e autore di classici quali “Sand Creek”, “Don Raffaè” e “Il Cielo d’Irlanda”), Andrea Parodi e Jono Manson, coi quali si conquistò persino una copertina sul prestigioso mensile Buscadero. Fossi in voi mi precipiterei al più vicino negozio di dischi per comprare Qualcuno Stanotte.