Dj Set#1 nasce dall’incontro di due emergenti della musica elettronica: Years Without Days e Athonal, rispettivamente Luigi Calfa e Simone Giudice. Insieme per la prima volta sul palco del Color Fest (8 Agosto 2013) a Lamezia Terme, nel cuore della Calabria che per ventiquattr’ore di fila ha ballato sulla musica de I Ministri, Nobraino, Giorgio Canali & Rossofuoco ecc. Una festa di colori e musica soprattutto per riscattare una terra troppe volte martoriata e sottovalutata.
Un primo featuring che lascia intendere almeno l’idea di un secondo incontro per costruire ancora quegli universi paralleli ma similari, fatti di infiniti loop e pensieri metafisici creati su idee e passaggi semplici che rendono l’elettronica minimale ma soprattutto chiarissima all’ascolto di ogni singolo piccolissimo passaggio che apre inesorabilmente un mondo fatto di sensazioni tattili in paesaggi futuristici e lontani dall’immaginario odierno. Ma anche un’elettronica che guarda ai suoni più contemporanei e atonali presenti all’inizio del Dj Set, utili a definire mondi popolati da creature misteriose e silenziose che riportano l’uomo verso il suo passato ancestrale, verde e vuoto e su una terra incontaminata che fa pensare a 2001 Odissea Nello Spazio e all’inconfondibile monolito di una nuova e inarrivabile generazione. Un lavoro semplice ed elegante che ad alto volume sprigiona una potenza che non nasconde niente. Una potenza fatta di tempi enormi, scanditi da infiniti giri di vinile. Ma soprattutto più di un’ora riempita da una tracklist invidiabile, partendo da Alva Noto, la cui musica è arrivata nei centri d’arte contemporanea più importanti del mondo, dal Guggenheim di New York alla Biennale di Venezia, passando per Ramadanman, Marcel Fengler, i Radiohead con“Good Evening Mrs Magpie” e Apparat con la Noise version di “44”.
Un Dj Set che loro stessi definiscono “fine e mirato. Samples tenuti in vita mentre breakbeats variano a suon di 2 Step e Garage con innesti di Techno. Beat-maker di professione. Il sequencer è un’utopia. Il crepuscolare si unisce al minimale, il risultato al primo EP sa un po’ di malinconico e un po’ di misterioso”. Insomma un Ep non invasivo e utile anche per immergersi in questo mondo per la prima volta.