Autechre Tag Archive

Vegyn – The Road to Hell Is Paved With Good Intentions

Written by Recensioni

La strada per l’Inferno passa per i club di Londra e suona esattamente come il nuovo album dell’artista inglese.  
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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #26.02.2018

Written by Playlist

Sixty Drops – Turquoise

Written by Recensioni

L’immenso Club to Club 2016

Written by Live Report

Il mio Club to Club inizia qualche mese fa, quando, durante una serata al Garbage Live Club di Pratola Peligna dedicata alla Warp Records, un mio amico dj e futuro compagno di avventura a Torino, viene da me con entusiasmo fanciullesco e mi dice: “Oh, a novembre si parte”. “E dove si va?”, faccio io. “Al Club to Club; ci sono gli Swans“. “E chi altro?” dico. Lacrime agli occhi ed eccitazione alle stelle. “Autechre e Amnesia Scanner bastano?”. Basteranno.

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Chi suona stasera – Mini guida alla musica live | Novembre 2016

Written by Eventi

“Chi suona stasera?”. Sarà capitato ad ogni appassionato di musica live di rivolgere ad un amico o ricevere dallo stesso questa domanda. Eh già, chi suona stasera? Cosa c’è in giro? Se avete le idee poco chiare sugli eventi da non perdere non vi preoccupate, potete dare un’occhiata alla nostra mini guida. Sappiamo bene che non è una guida esaustiva, e che tanti concerti mancano all’appello. Ma quelli che vi abbiamo segnalato, secondo noi, potrebbero davvero farvi tornare a casa con quella sensazione di appagamento, soddisfazione e armonia col cosmo che si ha dopo un bel live. Ovviamente ci troverete dei nomi consolidati del panorama musicale italiano ed internazionale, ma anche tanti nomi di artisti emergenti che vale la pena seguire e supportare. Avete ancora qualche dubbio? Provate. Non dovete fare altro che esserci. Per tutto il resto, come sempre, ci penserà la musica.

THE ALBUM LEAF
1/11@ Latteria Molloy, Brescia
2/11@
Bronson, Ravenna
In tour per promuovere Between Waves, pubblicato a fine agosto, il compositore e mulistrumentista Jimmy LaValle arriverà questo mese in Italia per due date dalle suggestive atmosfere con la sua elettronica ambientale. Autore di dischi meravigliosi come In a Safe Place (2004), vanta un passato come chitarrista nei Tristeza e numerose collaborazioni, su tutte da citare quella con Mark Kozelek nel bellissimo Perils From the Sea. Assolutamente da non perdere.
[
ascolta]

ALCESTMONOSYNDROME
2/11@
Circolo Magnolia, Segrate (MI)
4/11@
Locomotiv Club, Bologna
5/11@ Roma, data prevista, prima della chiusura del locale, all’
Init, al momento non abbiamo notizie riguardanti la nuova sede ma il live sicuramente si terrà
6/11
Spazio 211, Torino
Entrambi freschi di nuova pubblicazione i co-headliner di questi imperdibili concerti. l blackgazers francesi guidati da
Neige (Stéphane Paut) hanno pubblicato a fine Settembre il buon Kodama; i giapponesi di Takaakira “Taka” Goto hanno dato alle stampe nello stesso periodo Requiem from Hell, lavoro prodotto da Steve Albini che risulta più profondo e viscerale del doppio disco uscito due anni fa. Non meno attenzione meritano i delicati e meravigliosi paesaggi interiori disegnati dal progetto solista di Mathieu Vandekerckhove (Amenra) e dal suo nuovo Forever and a Day che scommettiamo vi estasieranno.
[
ascolta Alcest]  [asclta Mono]  [ascolta Syndrome]

TIM HECKER
3/11@ Lingotto Fiere, Torino, per Club To Club
Fra i più influenti artisti della scena atmosferica degli ultimi anni il canadese sarà questo mese in Italia per un’unica data nella quale presenterà il suo ultimo lavoro,
Love Streams, nuovo capitolo di una costante ricerca in questo caso maggiormente improntata su melodia, suoni organici e vocal loop. Da segnalare sempre in questa data del celebre festival torinese, ma in altra sede (Conservatorio Giuseppe Verdi), la presenza di un altro asso della musica contemporanea: Arto Linsday, carriera iniziata nei Lounge Lizards, collaboratore di molti tra i quali John Zorn, produttore di artisti come Laurie Anderson, e tanto, tantissimo altro, senza ovviamente dimenticare i suoi meravigliosi lavori di tropicalismo sperimentale.
[ascolta]

SWANS
4/11@
Lingotto Fiere, Torino, per Club To Club
5/11@
Auditorium Manzoni, Bologna
6/11@
Orion Live Club, Ciampino (Roma)
La storica band capitanata da
Michael Gira sarà questo mese in Italia per 3 date a supporto di The Glowing Man, disco pubblicato lo scorso Giugno. Motivo in più per non mancare a questi appuntamenti è che si tratta dell’ultimo tour con l’attuale granitica formazione, che conta, oltre a Gira, le presenze di Norman Westberg, Kristof Hahn, Phil Puleo, Christopher Pravdica e Thor Harris. Gli Swans continueranno in seguito ad esistere ma stando alle parole del suo fondatore i nomi dei collaboratori cambieranno nella loro totalità. A Lingotto da segnalare tra i tanti anche la presenza di Autechre, Nick Murphy (Chet Faker), Amnesia Scanner ed Andy Stott, oltre a quella di Anna Von Hausswolff che ha accompagnato ed accompagnerà i cigni per buona parte di questo loro tour.
[ascolta]

ZEIT
4/11@ Bronson, Ravenna
5/11@ Drunk or Sober, Torino
12/11@ Arci Dallò, Castiglione (MN)
13/11@ Punky Reggae, San Zenone (TV)
Band Hardcore (tra le migliori del genere) nata nel 2014 in provincia di Venezia che dopo l’ottimo
The World is Nothing dello scorso anno ha appena dato alla luce un nuovo Ep, Monument, uscito lo scorso 29 Ottobre e prodotto da varie etichette tra le quali: Assurd Records, Dischi Bervisti, Icore Produzioni, Tanato Records e Toten Schwan Records. I quattro ragazzi questo mese saranno impegnati in un tour europeo che li porterà anche in Svizzera, Austria, Germania e Slovacchia. Nella data di Ravenna troveremo sul palco vari gruppi tra i quali Hate & Merda e Bologna Violenta (Manzan collabora col quartetto nella traccia conclusiva del loro nuovo Ep).
[ascolta]

ONE GLASS EYE
4/11@ Provo Cult Club, San Giovanni Rotondo (FG)
5/11@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
6/11@ Casa della Cultura, San Salvo (CH), per anteprima Vinum et Cultura
9/11@ Sosteria, Piacenza
10/11@ El Paso, Cremona
13/11@ Upcycle, Milano
26/11@ Malvagio Incorporeted, Bologna
Progetto solista di Francesco Galavotti, giovane talento Folk impegnato anche con la band Emocore Cabrera. Elasmotherium è il suo lavoro uscito lo scorso mese per V4V e Out Stack, un disco intimo ma aperto, un lavoro perfetto da ascoltare guardando fuori dalla finestra mentre scende la pioggia come quando un raggio di sole riesce a farsi spazio tra le nuvole. Autore piacevolissimo, scopritelo.
[ascolta]

ORNAMENTS
5/11@
Chiesa di San Tiburzio, Borgo Palmia (PR), per Barezzi Off
9/11@
Circolo Paniere, Crema (CR)
26/11@ La Tenda, Modena
Avremo questo mese occasione di godere della ricerca Spiritual Drone/Post Rock-Metal di
una delle migliori band strumentali nostrane, ispirata dal sound pesante e sinistro di band come
Neurosis, Breach ed Isis. Dopo l’ottimo Pneumologic del 2013 la band si appresta il 18 Novembre a dare alle stampe il nuovo Drama che uscirà per Inri e Tannen Records, che come in Cymatic, Ep che lo ha preceduto, vedrà la partecipazione della meravigliosa Lili Refrain in un paio di brani. L’imminente uscita del lavoro potrebbe far crescere nei giorni a venire il numero di date per poter godere in sede live di questa ottima band.
[ascolta]

JUNUN
5/11@
Lingotto Fiere, Torino per Club to Club
10/11@
Teatro dell’Arte, Milano, per JAZZMI
11/11@
Auditorium Parco della Musica, Roma, per Roma Jazz Festival
Progetto del compositore israeliano
Shye Ben Tzur che coinvolge buona parte dei componenti dell’orchestra tradizionale indiana Rajasthan Express e Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead. Le melodie di Ben Tzur, il cantato in lingua hindi, ebraica e urdu e le belle trame chitarristiche e texture elettroniche di Greenwood danno vita ad un riuscito incontro di culture. A Torino nella stessa sera tra i tanti DJ Shadow e Daphni (meglio conosciuto come Caribou).
[ascolta]

KING CRIMSON
5-6/11@
Teatro degli Arcimboldi, Milano
8-9/11@
Teatro Verdi, Firenze
11-12/11@
Auditorium Conciliazione, Roma
14-15/11@
Teatro Colosseo, Torino
Autori di autentiche pietre miliari come
In the Court of the Crimson King e Red i maestri del Prog proporranno questo mese nel nostro paese ben otto date. La formazione attuale, oltre all’immenso Robert Fripp (fondatore della band), conta una serie di musicisti esperti e talentuosi: Tony Levin al basso, Mel Collins al sassofono, Jakko Jakszyk alla chitarra e le tre batterie di Gavin Harrison, Jeremy Stacey e Pat Mastelotto. Insomma, non servono molte parole, esserci è d’obbligo.
[ascolta]

REMAINS IN A VIEW
11/11@
Da Monstas, Porto di Potenza Picena (MC)
19/11@
Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Band Metalcore nata a Sulmona nel 2007 che dopo aver registrato il primo full length nel 2013 ha quest’anno pubblicato con una nuova line-up
No Man’s Land, potente e intenso Ep autoprodotto. Nella data di Pratola da segnalare anche la presenza dei Bleed Someone Dry che si muovono su simili coordinate e che presenteranno la loro ultima fatica, Post Mortem | Veritas, full length dato alle stampe nel Settembre 2015.
[ascolta]

RONIN con FRANCESCA AMATI
11/11@
Circolo Paniere, Crema (CR)
12/11@
Isola Club, Chiaravalle (AN)
16/11@
Bronson, Ravenna
18/11@
Spazio 211, Torino
19/11@
Lo-Fi, Milano
Progetto di Bruno Dorella, forse dei tanti quello più eclettico e cinematografico, nato in epoca Wolfango, nel 1999. La band sarà supportata in queste date da Francesca Amati (Amycanbe, Comaneci) che dopo aver più volte prestato la sua splendida voce alla band (I See Them, uscito lo scorso Maggio, racchiude tutte le loro collaborazioni) si troverà con loro sul palco. La Amati è stata tra l’altro coinvolta dallo stesso Dorella e da Nicola Manzan nell’ensamble Byzantium Experimental Orchestra.
[ascolta]

LA TOSSE GRASSA
11/11@
Terminal, Macerata
25/11@
Green Door, Recanati (MC)
26/11@
Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Irriverente progetto del marchigiano
Vanni Fabbri che ha da poco pubblicato il suo sesto album. Ogni lavoro è uscito a partire dal 2011 a cadenza annuale precisissima, sempre il 13 Agosto, questo nuovo album dopo TG1, TG2, TG3, TG4 e TG5 non poteva che intitolarsi Studio Aperto. Il nostro propone un Extremely Independent Pop (?) elettrico-industriale che “saccheggiando” a destra e a manca crea soluzioni assolutamente originali. Divertente e devastante autenticità disturbante.
[ascolta]

THISQUIETARMY
19/11@
Raum, Bologna
20/11@
Museo Hermann Nitsch, Napoli
21/11@
Brigadisco’s Cave, Itri (LT)
23/11@
Maze, Pescara
24/11@
Awai, Venezia
26/11@ TBA, Bolzano, per
Analogica Festival
27/11@ TBA, Milano, per
FilmMaker Festival
Drone/Ambient/Shoegaze/Noise/Doom/Dark tutto questo e altro ancora miscela
Eric Quach con la sua chitarra in grado di creare una gamma di paesaggi sonori infinita. Oltre 30 titoli in 11 anni di attività, collaborazioni con artisti come l’altrettanto prolifico Aidan Baker e Syndrome partecipazione a svariati progetti tra i quali Hypnodrone Ensamble e Destroyalldreamers. Questo tour è un progetto live expanded cinema nel quale il Nostro collabora con Philippe Leonard (suoi i meravigliosi contributi visuali che accompagnano i live dei grandissimi Godspeed You! Black Emperor). Un cinema e un suono alchemici che fanno del lavoro sulla materia e sul dispositivo stesso (pellicola 16mm, proiettore, elettricità, chitarra, pedali) il focus di un percorso che esplora le possibilità nascoste nell’immagine e la sua essenza seriale. Da non perdere.
[ascolta]

GOAT
20/11@
Area Sismica, Forlì
21/11@
Gheddu Studio, San Pietro del Gallo (CN)
22/11@
El Paso Occupato, Torino
Non vi parliamo del famoso gruppo svedese ma di una formazione che porta lo stesso nome ma proviene da Osaka, Giappone. La band si forma nel 2013 ed in quell’anno pubblica il suo primo lavoro,
New Games, è invece dello scorso anno la loro seconda uscita intitolata Rhythm & Sound. Koshiro Hino (chitarra), Akihiko Ando (sax), Tetsushi Nishikawa (batteria) e Atsumi Tagami (basso), sono i 4 ragazzi che  compongono questa formazione proponendo un suono Noise-Trance urbano, tribale e sperimentale con molte intuizioni ad altissimo tasso di godimento. Provateli!.
[ascolta]

JAGA JAZZIST
22/11@ Santeria Social Club, Milano
23/11@ Monk Club, Roma
24/11@ Teatro Superga, Nichelino (TO)
25/11@ Artificerie Almagià, Ravenna per
Transmissions Festival
26/11@ Latteria Molloy, Brescia
27/11@ Teatro La Claque, Genova
Dopo molto tempo torna in Italia il supercombo norvegese di casa
Ninja Tune per presentare Starfire, album nato dal trasferimento del principale compositore del gruppo (Lars Horntveth) a Los Angeles. Le mille luci ed i grandi spazi della città americana hanno ispirato Lars per le composizioni del sopracitato lavoro, poi registrato negli studi di Oslo della band. La loro sperimentale miscela di Jazz, Electro, Fusion e Prog dal vivo stupisce ancor di più. Segnaliamo per la data di Ravenna anche la presenza di Sarah Neufeld. Esserci.
[ascolta]

PREOCCUPATIONS
23/11@
Circolo Magnolia, Segrate (MI)
24/11@
Quirinetta, Roma
25/11@
Locomotiv Club, Bologna
Gli ex
Viet Cong, freschi della pubblicazione dell’omonimo album arriveranno questo mese in Italia con il loro inquieto e graffiante Labyrinthine Post-Punk infiltrato di Industrial/Noise e umori Dark-Wave con un sempre maggiore apporto sintetico.
Sebbene meno originale e teso del precedente lavoro a nome
Viet Cong questo nuovo esordio del quartetto di Calgary conferma comunque le grandissime potenzialità di questa band che dal vivo sicuramente saprà farci vibrare.
[ascolta]

NICOLAS JAAR
24/11@
Alcatraz, Milano
25/11@
Teatro della Concordia, Venaria Reale (TO)
Fresco di pubblicazione di un altro grande lavoro (
Sirens) il prodigio dell’elettronica arriverà questo mese in Italia per 2 date da non perdere. Il fanciullo di New York con origini cilene, che è anche la metà dei Darkside e che ha curato la colonna sonora di Dheepan-Una Nuova vita, film vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2015, a differenza di parecchi colleghi del settore Electro/IDM/Folktronica e via dicendo ci mette anche le parole, parole che contano, su musiche di buonissimo livello e lo fa con grazia e naturalezza invidiabili.
[ascolta]

BOL & SNAH
24/11@
Druso, Ranica (BG)
25/11@
Beat Cafè, San Salvo (CH)
26/11@
Off Club, Napoli
Progetto norvegese che vede il fondatore e chitarrista dei
Motorpsycho, Hans Magnus “Snah” Ryan, collaborare col trio (talvolta quartet) Prog Rock/Nu-Jazz dei Bol (di cui fa parte il tastierista Ståle Storløkken che aveva affiancato i Motorpsycho durante la stesura dei brani dell’album The Death Defying Unicorn). Tre le date italiane del mese per presentare le sonorità tra Pop, Prog e Jazz alternate a più decise aperture Rock di So? Now! loro ultimo disco nato dall’amore per la poesia a tema uomo-natura di Rolf Jacobsen dove alla voce troviamo Tone Åse, moglie di Storløkken.
[ascolta]

HEATHER LEIGH
27/11@
Museo d’Arte della città di Ravenna, Ravenna per Transmissions Festival
Data unica per l’eterea e sperimentale cantautrice texana da tempo di stanza in Scozia e per la sua
pedal steel guitar. Il suo ottimo e nudo lavoro solista di stampo Avant Folk I Abused Animal è stato rilasciato dalla Ideologic Organ di Stephen O’Malley. Motivo in più per non mancare il meraviglioso appuntamento è la presenza del poliedrico sperimentatore Nicola Ratti.
[ascolta]

SULK
25/11@
Covo Club, Bologna
26/11@
Mame, Padova
27/11@
Samo, Torino
28/11@
Serraglio, Milano
29/11@
Sudwerk Club, Bolzano
Britpop londinese con forti sapori Psych e Shoegaze. Chiaramente ispirati da gruppi come
The Stone Roses e Ride, solo per citarne alcuni, i 5 ragazzi presenteranno le loro imperdibili sonorità anni 90 aggiornate ai giorni nostri ed il loro secondo lavoro No Illusions, uscito lo scorso Aprile, per ben 5 date italiane durante questo mese. Jon Sutcliffe, Tomas Kubowicz, Andrew Needle, Jakub Starzyński e Lewis Jones ci sanno fare ed hanno gusto, non perdeteveli.
[ascolta]

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Club To Club a Torino dal 2 al 6 novembre

Written by Eventi

Dopo il successo della scorsa edizione con l’esibizione di Thom Yorke, il festival torna a Torino dal 2 al 6 novembre. Come sempre parte costitutiva della Contemporary Art Week torinese, Club To Club si svolgerà coinvolgendo anche la vicina Reggia di Venaria. Quasi 50 artisti provenienti da 15 paesi del mondo si daranno appuntamento nel capoluogo piemontese: 17 gli act in esclusiva italiana e ben 12 per la prima volta in assoluto nel nostro paese.

AVANT-PROGRAMME
mercoledì 2 novembre
Reggia di Venaria
w/ Unsound Festival
CHINO AMOBI (US) Italian Debut Exclusive show
ELYSIA CRAMPTON (BO/US) Italian Debut Exclusive show
PIOTR KUREK (PL)

giovedì 3 novembre
Lingotto Fiere – Sala Gialla [Resident Advisor Stage]
ARCA (VE) dj & JESSE KANDA (UK) visuals Italian Debut Exclusive show
TIM HECKER (CA)
FOREST SWORDS (UK) Italian Exclusive show

Conservatorio Giuseppe Verdi
ARTO LINDSAY (US)

c2c

venerdì 4 novembre
Lingotto Fiere – Padiglione 1
AUTECHRE (UK) Italian Exclusive show
LAURENT GARNIER (FR)
MURA MASA (UK) Italian Exclusive show
SWANS (US)
ANDY STOTT (UK)
POWELL (UK) live
ANNA VON HAUSSWOLFF (SE)

Lingotto Fiere – Sala Gialla [RBMA Stage]
AMNESIA SCANNER (AS) Italian Debut Exclusive show
EVIAN CHRIST (UK) Italian Exclusive show
FATIMA YAMAHA (NL) Italian Debut Exclusive show
GAIKA (UK) Italian Debut Exclusive show
GQOM OH!: NAN KOLÈ (IT) / DJ LAG (ZA) Italian Debut Showcase
KORELESS (UK) Italian Exclusive show
ONE CIRCLE (IT)
TOXE (SE) Italian Debut Exclusive show

sabato 5 novembre
Lingotto Fiere – Padiglione 1
DJ SHADOW (US) Endtroducing….. 20th Anniversary / Italian Exclusive show
JON HOPKINS (UK) dj
JUNUN feat. SHYE BEN TZUR, JONNY GREENWOOD & THE RAJASTHAN
EXPRESS (INT) Italian debut
MOTOR CITY DRUM ENSEMBLE (DE)
CLAMS CASINO (US) Italian Debut Exclusive show
GHALI (IT)

Lingotto Fiere – Sala Gialla [RBMA Stage]
DAPHNI (CA) Italian Exclusive show
JANUS: M.E.S.H. (US) / TOTAL FREEDOM (US) / KABLAM (SE) Italian Debut Showcase
JESSY LANZA (CA)
JOLLY MARE (IT)
JUNIOR BOYS (CA)
LAFAWNDAH (FR) Italian Debut Exclusive show

domenica 6 novembre
San Salvario – location varie (main stage Piazza Madama Cristina)
DANCE SALVARIO
Warp To Warp
San Salvario Emporium

da giovedì 3 a sabato 5 novembre
Hotel Ac Marriott Lingotto ABSOLUT SYMPOSIUM
POPULOUS (IT)

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The Use – What’s the Use?

Written by Recensioni

Si può prendere la complessa lezione IDM (Intelligent Dance Music), per definizione distante dal grande pubblico, dalle masse e spingerla a un livello tale che possa essere compresa anche da chi cerca nell’Electronic Music trame quanto più possibili semplici e immediate? Prova a rispondere a questo interrogativo Michael Durek, il nucleo della formazione di Jersey City nominata molto semplicemente The Use e la sentenza non sarà per niente così scontata. Come accennato, nella costruzione delle aggrovigliate e mutevoli armonie elettroniche, il punto di partenza è da ricercarsi nelle tortuosità e nelle ostentazioni ritmiche dell’IDM di Aphex Twin, Boards of Canada e Autechre eppure la musica di The Use, pare andare ad affondare le proprie radici ancor più lontano, nella musica classica di Bach e Chopin, i veri maestri del talentuoso Michael Durek e coloro che ne hanno forgiato i tratti distintivi. Da questi elementi, attraverso una serie di esibizioni live, si è sviluppato con naturalezza il suono che poi andrà a formare questo What’s the Use?, carico di rumore e totalmente, o quasi, privo di precise tempistiche e struttura, in chiave perfettamente Glitch Hop, come suggerisce anche la biografia che lo vede al lavoro su opere di Dre, Cypress Hill ed Eminem. A tutto questo, aggiunge un tocco Wonky in stile Flyng Lotus ed ecco pronto un debutto degno di ogni attenzione. Ciò che farà da ponte tra il primo Durek e quello odierno, sarà l’esperienza, soprattutto live, con i Pas Musique.

Fatta questa doverosa premessa, resta da buttare giù delle considerazioni sul disco e rispondere alla domanda iniziale. Di certo The Use riesce a semplificare materia multiforme con destrezza e prova ne sono l’opening “Hello Everybody” così come diversi brani successivi (“Aunt Joanne’s Metaphysics”, “Slim’s Pursuit”, “Ripe”), spesso sfruttando suoni particolarmente vintage e accattivanti (“Where Ya Been feat. Trinitron”, “Dying Breed”). C’è tuttavia da ammettere che i cambi di ritmo, le spregiudicatezze Noise, le volute e ricercate imperfezioni (“Time Burton”, Bird Song feat. Rachel Mason”) rendono particolarmente arduo un ascolto trascinante, quasi danzereccio e comunque agevole sulla lunga distanza. Ciò che riesce a The Use è produrre transitori ed effimeri varchi tra due mondi più lontani di quanto si possa immaginare, attraverso vibrazioni e ritmiche attraenti ed esaltanti dentro contesti di natura antitetica.

Ricordate la domanda iniziale? Si può prendere la complessa lezione IDM e spingerla a un livello tale che possa essere compresa anche da chi cerca nell’Electronic Music trame quanto più possibili semplici e immediate? Per ora la risposta è un secco no (si prendano le ultime due tracce, “And God Created Great Cephalopods” e Halo Alchemy” come esempio in tal senso) con un “ma” enorme però. Quello che si può fare, ciò che The Use nella persona di Michael Durek ha fatto in questo What’s the Use? è un tendere la mano, accompagnare un ascolto arduo attraverso l’uso di elementi e sonorità più semplici, gradevoli al primo ascolto, un modo per avvicinare e spingere a provare anche i più scettici, evitando di creare muri tra ascoltatore e artista. Questo è il grande merito di What’s the Use? che, per contro, difetta per brani veramente memorabili e suoni fuori dal comune. Un disco ordinario, con un intento straordinario e centrato solo a metà.

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A Violet Pine – Girl

Written by Recensioni

Dal primo all’ultimo pezzo. da “Pathetic” a “Pop Song For Nice People”, l’esordio discografico Girl dei Violet Pine è un mondo totalmente obliquo, da leggere in virtù della libertà espressiva e della bellezza amniotica che porta dentro i suoi panni sonori. Difficilmente da collocare dal punto di vista dei rimandi iconografici – se non per quella vena sottomessa alla Autechre, Mogwai – il disco è un’apnea in ambienti liquidi che hanno la potenza/virtù di creare interazioni differenti, differenti nel calibro e nella trasposizione alternativa per nostalgie e carezze sintetiche.

Siamo su territori da percorrere con l’ausilio sognante di buone cuffie stereo per intraprendere un viaggio in sospensione, un trip emotivo al silicio che non invade e spadroneggia lo spazio cognitivo e dreaming dell’ascoltatore, ma lo guida come un soffio insperato di boria grigio-scura, dieci tracce inafferrabili che descrivono con visione e perizia galleggiante un futuro possibile o  quello che magari vorremmo ma non stiamo vivendo, ovvio da non confondere con quelle traiettorie di musica per uomo-macchina tanto care a Tsukamoto Shinya, anche perché sembrerebbe una sperimentazione al paradosso, ma poi la “creatura” dei nostri A Violet Pine marcia da sola, glissa molte delle appartenenze assai pericolose in questa “cosmica wave satellitare” e tira dritto nel suo girovagare multistrato.

Qui non c’è  e non ci saranno i nomi di futuri composti chimici per musica in provetta, nessun motore di ricerca sonica per i motori di ricerca web 4.0 , ma solo una sana alienazione allucinata che viaggia, scruta, viaggia e delinea, e ancora si mette in contrapposizione o allinea ai giochi di una lamina d’urgenza interiore, alle inevitabili scosse malleabili e di bellezza a fior di aria che nei battiti ancestrali della titletrack, tra gli echi scandaglio di “Even if it Rain”, dietro il brivido spennato e assassino “Family” e la sperimentazione minimalista e senza punto d’appoggio gravitazionale “Fragile” amplia e spalanca un terzo occhio su immense morbosità e demarcazioni delle quali ne abbiamo esigenza per staccarci – anche per un lasso di tempo determinato – dal maledetto magnetismo terrestre.

Grazie del passaggio e al prossimo giro d’atmosfera!

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Marcus Fjellström – Epilogue M Ep

Written by Recensioni

Nato nel 1979 a Luleå, nella provincia di Norrbottens län in Svezia, il giovane artista e compositore ha presto intrapreso la difficile strada di una musica ineffabile e con notevoli difficoltà a far breccia nelle anime delle diverse tipologie di pubblico. Dall’esordio full lenght del 2005 di Exercises In Estrangement, album Electroacoustic il cui l’ultimo pezzo ha titolo italiano (“Campane Morti e Acqua Crescente”), passando per l’evoluzione Experimental e Dark Ambient di Gebrauchsmusik, fino alle conferme stilistiche e Modern Classical di Schattenspieler e gli eccessi di Library Music 1 (i cui diciotto brani non hanno un vero titolo e vanno da “LM-101” a “LM-118”) le sue realizzazioni sonore hanno affascinato sia per la commistione della parte orchestrale con quell’elettronica sia per la presenza di preziosismi visivi. Nonostante la sua musica si presenti come elaborata, complessa e strutturata, Marcus Fjellström, ora trasferitosi in Germania, non ha mai trovato il favore del pubblico italiano (più confacenti le scene nordeuropee e certamente l’ascolto vi aiuterà a capire perché) ma ora vuole provarci, sulla scia delle grandi sperimentazioni teutoniche che stanno interessando anche il pubblico nostrano (vedi Teho Teardo & Blixa Bargeld), pur non adattandosi al caldo clima mediterraneo ma sempre attraverso note fredde, taglienti, inquietanti e oscure.

La giovane età e lo scarso interesse della platea italiana non facciano però pensare a un artista inesperto e dal magro curriculum. Diverse sono le sue collaborazioni (Swedish Royal Ballet, Scottish Chamber Orchestra) intavolate dopo aver studiato composizione e orchestrazione presso la Scuola di Musica di Piteå e aver conseguito il diploma e svariate sono le opere audiovisive da lui realizzate. I sei pezzi di Epilogue M, comprovano tutta la saggezza di Marcus Fjellström e portano a compimento un processo di decostruzione e ricostruzione sonora tesa a unire gli opposti, elevando gli elementi più superficiali e popolari della musica elettronica e abbassando a un grado più accettabile dalle masse, quelli nobili e raffinati propri della musica classica. Una sorta di fusione, sempre in chiave Avantgarde e sperimentale, sulla scia dei maestri come György Ligeti e John Cage, tra classicismi moderni di Bernard Herrmann, Angelo Badalamenti e Zdeněk Liška e l’elettronica e l’IDM di Aphex Twin e Autechre.

Non è certo il capolavoro di una vita, né sarà il disco che farà da colonna sonora ai vostri giorni più felici; non è un traguardo originale visto che tanti hanno provato la stessa strada, da William Basinski a Jóhann Jóhannsson passando per tantissimi altri anche in ambito Soundtrack ma Epilogue M è comunque un’intelligente conferma per un artista ancora da scoprire. Chi di voi non ama ascoltare la musica classica nel vero senso del termine, quella di Bach, Mozart o Beethoven ma ha interesse a scoprirne il lato oscuro e sperimentale troverà in Marcus Fjellström un ottimo spunto.

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Pills خمسة أسابيع (consigli per gli ascolti)

Written by Articoli

Pastiglie per viaggiare, per dormire, per mangiare, per sognare, per il bene, per il male
… Pastiglie…Pastiglie…
Autechre, Matmos, Echo & The Bunnymen, Eels, Perturbazione, Pearl Jam, Blastema, Julia Holter, Guillemots, Impossibili, Lagwagon, Neutral Milk Hotel, Club Dogo…e tanta altra roba. Scegliete voi. Di che colore volete la vostra pillola?

Silvio Don Pizzica
Autechre – Exai   (Uk 2013)   IDM   3,5/5
Ritorno in grande stile per i padri della Intelligent Dance Music, a tre anni dall’ultimo lavoro e a venti anni dal capolavoro Incunabula. La classe non sparisce col tempo.
Matmos – The Marriage Of True Minds   (USA 2013)   Experimental IDM, Glitch   3,5/5
Leggenda narra che in un vecchio album il duo statunitense si fosse messo a registrare e rielaborare il suono di alcune lumache calpestate. Quale che sia la realtà, loro sono senza dubbio i più strani cacciatori di suoni del pianeta. Che sia il gocciolare della pioggia, o il rumore di una vecchia caldaia, tutto può diventare musica.
Violassenzio – Nel Dominio    (ITA 2012)   Alternative Pop/Rock   3,5/5
Non è un semplice insieme di canzoni. NelDominio dei Violassenzio è un disco Pop/Rock con un’anima, quel tipo di dischi che raramente ti capita di ascoltare. Quel tipo di Pop gradevole da udire ma capace di far scorrere e fluire il pensiero.

Max Sannella
Ian Dury – Do It Yourself   (UK 1979)   Punk    5/5
Il piccolo eroe della stagione punk inglese e il disco delle reinvenzioni.
Echo & The Bunnymen – Heaven Up Here – (UK 1981)   Alt/Rock  4/5
L’elettrorock screziato di psichedelia, dopo i Beatles la Liverpool gode di nuovo di una parentesi di notorietà.
Eels – Beautiful Freak   (USA 1996)   Folk-Elettrorock   5/5
La stravaganza incontenibile di Everett e soci, tra malinconia e droghe libere.

Lorenzo Cetrangolo
Perturbazione – Del Nostro Tempo Rubato   (ITA 2010)  Pop,Rrock   4,5/5
Sesto disco, dalle mille sfaccettature, per la band torinese, che si conferma come punta di diamante del pop di casa nostra.
Yawning Man – Rock formations   (USA 2005)   Desert Rock   4/5
Pilastri della scena Palm Desert, un album strumentale che difficilmente dimenticherete.
Ozric Tentacles – Eternal Wheel (the best of)   (UK 2004)   Psichedelica, Progressive   3.5/5
Una delle band più folli e coerenti del progressive inglese. Dal 1983 fanno tour e vendono dischi senza avere una major alle spalle. Colorati e new age.

Marco Lavagno
Pearl Jam – Yield   (USA 1998)   Rock   4,5/5
Musica che naviga nell’oceano e dall’oceano assimila calma, libertà e forza. Vedder e soci compiono la loro “evoluzione” in un disco perfettamente equilibrato, abbandonano a malincuore la mamma grunge per diventare con grande naturalezza la più grande rock band del presente.
Blastema – Pensieri Illuminati   (ITA 2010) Rock  3,5/5
Li abbiamo sentiti a Sanremo, ma già dal loro esordio discografico dimostrano di saper sprigionare la potenza degli anni 90 senza suonare scomodamente retrò.
Buckcherry – Buckcherry   (USA 1999)   Hard Rock   5/5
Strafottente, ignorante, alcolico, ruffiano, eccessivo e spaventosamente californiano. Il rock’n’roll del 2000 suona così, come uno sputo in faccia a tutti.

Marialuisa Ferraro
Julia Holter – Tragedy   (USA 2013)   Avanguardia   4/5
Indie, elettronica, composizione moderna e sperimentale di matrice colta per un sound etereo, impalpabile che oscilla al cupo. La voce viene usata come mero strumento e si sentono echi atonali alla Schoenberg.
Guillemots – Hello Land    (UK 2012)   Indie   4,5/5
Band multinazionale con influenze diverse, dallo ska all’elettronica, dal surf alle ballate pop rock. Grande sperimentazione fonica e strutturale che rompe la forma convenzionale della canzone. Da osservare con attenzione.

Ida Diana Marinelli
Kiko Loureiro – No Gravity   (BRA 2005)  Progressive metal    4,5/5
Tredici tracce contemporanee e mirabolanti per il debutto solistico del chitarrista brasiliano.
Donatello D’Attoma – Logos   (ITA 2010)   Contemporary Jazz   3,5/5
Un bellissimo album e dei live sofisticati per gli amanti del jazz e per coloro che vorrebbero sperimentarlo per la prima volta.

Ulderico Liberatore
Gli Impossibili – Impossimania Ep   (ITA 1998) Punk Rock   3/5
Un po’ di spazio alle vecchi glorie del panorama tardo punk italiano.
Quando i testi e la musica da garage ti danno la carica e l’adrenalina per spaccare tuttoooooo!!!!!

Riccardo Merolli
Lagwagon – Double Plaidinum   (USA 1997)   Melodic Hardcore   4/5
Ironia della sorte, escono quasi tutti i membri originali e viene fuori un grande disco. Melodico e molto malinconico. Un punk molto strano, alieno appunto.

Vittorio Massa
Neutral Milk Hotel – In the Aeroplane over the Sea   (USA 1998) Indie Rock   3,5/5
Malinconiche schitarrate acustiche, cornamuse frizzanti e linee melodiche che ricordano i R.E.M.
Di facile ascolto e ricco di spunti interessanti.
Club Dogo – Noi siamo il Club   (ITA 2012)   Hip Hop, House   1/5
Ben lontani dal flow e dalle tematiche dei primi album. Un concept su come essere zarri a Milano.
Sean Lennon – Friendly Fire   (UK 2006)  Pop rock, Alternative Rock   5/5
Un figlio d’arte di tutto punto. Atmosfere lennoniane rivisitate e per nulla scontate.

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