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Bad Dinosaur – The Stone [FREE DOWNLOAD]
Su Rockambula il free download esclusivo di “The Stone”, nuovo singolo dei Bad Dinosaur, quartetto bresciano che viaggia tra il Rock’n’Roll anglosassone dei 70’s e il Garage Punk dei primi Clash., in attesa dell’EP di esordio (Bites) atteso per il 1° febbraio prossimo.
Torna la Festa della Musica, il 18 giugno a Brescia
Torna anche quest’anno, il 18 giugno, la Festa della Musica di Brescia, l’evento legato alla Festa Europea della Musica.
Le iscrizioni all’edizione 2016 sono aperte dallo scorso 22 febbraio e si chiuderanno il 22 aprile. Per partecipare alla Festa della Musica di Brescia è necessario iscriversi alla pagina Iscrizioni del sito nazionale della Festa della Musica (www.festadellamusica-europea.it) indicando Brescia quale città d’esibizione.
La Festa della Musica di Brescia è da due anni la più grande Festa della Musica d’Italia e l’anno scorso per questo motivo ha ricevuto uno speciale riconoscimento anche dal MEI – Meeting Etichette Indipendenti.
Nel 2014 infatti con oltre 2000 musicisti coinvolti e più di 400 gruppi la FdMB aveva stabilito il primato di Festa col maggior numero di partecipanti. Record che si è poi confermato nell’edizione 2015 con 600 iscrizioni ufficiali, più di 3000 musicisti coinvolti e quasi 100 situazioni di concerti live sparsi fra il centro storico e le periferie di Brescia.
Iscrizione e partecipazione sono gratuite. Possono partecipare tutti: musicisti di Brescia e provincia ma anche provenienti da fuori, non ci sono steccati di genere, distinzioni fra professionisti e appassionati, fra grandi e piccoli. La FdMB è una festa popolare che vede alternarsi sui suoi palchi band, cantautori, musicisti solisti, ensemble classici, bande e ogni altro tipo di formazione possibile e immaginabile. Davanti ad un grande pubblico libero di circolare e muoversi tra palchi diffusi e platee estemporanee.
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Cadaveria
L’oscura signora torna su Rockambula. E’ lei, Cadaveria, una vera e propria icona del Metal estremo tricolore. Con grande onore abbiamo il piacere di ospitarla ancora una volta sulle nostre pagine. Dovete solo gustarvi questa interessantissima intervista che nasconde delle chicche non indifferenti.
Ciao Cadaveria e bentornata su Rockambula. Direi di cominciare l’intervista parlando del sound di Silence, che pare non sia più eccessivamente aggressivo come gli inizi ma abbia trovato un certo equilibrio tra diversi elementi, quali riff, assoli ed atmosfere. Ma precisamente quale era la tua prima idea di comporre il disco e sei riuscita nell’ intento a parer tuo?
Non c’era un’idea precisa, o meglio non ce n’era solo una. Testi e musica sono stati concepiti separatamente. Fin da subito il mio intento è stato quello di rendere al meglio le atmosfere e i significato dei testi, così come l’idea di Dick Laurent, autore dei riff, era quella di tradurre in musica i suoi istinti e i suoi incubi. La volontà unanime era di migliorarci, di creare delle canzoni e non solo un susseguirsi di riff, di osare, senza tradire la nostra natura. L’equilibrio di cui parli è probabilmente il risultato di un lavoro accurato svolto sia in fase creativa che di produzione. Abbiamo cercato di miscelare al meglio testi e musica e abbiamo dedicato molta attenzione alla costruzione della struttura dei brani, creando in alcuni casi qualcosa di più ordinato ed orecchiabile con dei veri e propri ritornelli. La pre-produzione ci ha permesso di valutare fin da subito l’economia dei pezzi, che abbiamo man mano migliorato con tagli, aggiunte, cambi di tonalità, arrangiamenti, volti a dare forma ad un prodotto armonioso. In fase di registrazione abbiamo scelto un sound un po’ vintage, che fa suonare l’album fresco e schietto, e abbiamo curato moltissimo il mixaggio. In effetti siamo molto soddisfatti perché ogni strumento o sovra incisione è perfettamente percepibile e altrettanto ben amalgamata.
Quali sono le tematiche che tocchi nel disco e c’è qualche argomento a cui tieni particolarmente?
Per Silence ho pescato molto dalla mia memoria, dal presente e dal passato remoto. Protagonisti sono i miei sentimenti, i miei pensieri, riflessioni su temi quali l’esistenza, la morte, il destino beffardo, l’uso che facciamo del tempo in questa vita. Sono particolarmente legata al brano “Death Again”, che ho scritto in ricordo di un mio amico, morto improvvisamente due anni fa.
Paragonando The Shadow’s Madame con Silence: quali sono le principali differenze?
Ci sono tante differenze dovute principalmente al fatto che sono passati dodici anni tra il primo e il quinto album, e in questi anni siamo cresciuti come musicisti e come persone. Non mi guardo mai indietro, quindi per me è difficile fare un paragone dettagliato. Quello che ero allora non sono più, ma allo stesso tempo sono la stessa persona perché ho conservato i valori che avevo, che anzi sono diventati più forti. Allo stesso modo Silence è un’altra cosa da The Shadows’ Madame, però l’anima è la stessa. E’ come se con Far Away From Conformity, In Your Blood e Horror Metal avessimo sfogato in musica le varie declinazioni della creatura CADAVERIA. Con Silence abbiamo chiuso il cerchio, raggiunto un punto fermo che però è anche il punto di inizio per il futuro.
Ho trovato molto interessante anche l’artwork e la scelta dei colori. Perchè quel giullare? E di chi è la creazione?
Ho sempre vissuto la dimensione del circo e dei luna park con una certa apprensione, tristezza, nostalgia. Questi sapori si respirano nella grafica di Silence. Il giullare è colui che sa ma non rivela e invita al silenzio, alla meditazione e all’ascolto, è il destino che si prende gioco di noi cambiandoci le carte in tavola continuamente durante la vita. Ho sviluppato l’idea iniziale del giullare e del circo/luna park e ho chiesto a Christian Melfa, artista genovese che ho conosciuto attraverso internet e subito apprezzato, di realizzarla. Nonostante l’artwork sembri un disegno, in verità siamo partiti da una foto reale, comprando il costume, realizzando la maschera etc. E’ tutto molto inquietante e ci piace!
Delle fasi di registrazione e di missaggio cosa ci racconti? Dove, come e con chi si sono svolte?
Abbiamo suddiviso le registrazioni tra Piemonte, Liguria e Sardegna, che sono le regioni di appartenenza dei componenti della band. Questo ha permesso ad ognuno di noi di curare agevolmente le registrazioni del proprio strumento. Non abbiamo coinvolto nessun produttore esterno: da sempre ci facciamo i dischi da soli, grazie all’esperienza maturata negli anni e al fatto che abbiamo studi di nostra proprietà. Dick Laurent ed io abbiamo curato il missaggio, Killer Bob il mastering, insomma Silence è un album CADAVERIA al 100%.
Durante i tuoi tour avrai sicuramente avuto modo di conoscere qualche band emergente, c’è qualcuna che ti ha colpita in questo ultimo periodo?
Purtroppo quando suoni per ultimo ad un concerto sei in camerino a prepararti mentre gli altri suonano e non hai modo di apprezzare eventuali nuovi talenti. Anzi devo dirti che dal camerino suona sempre tutto un gran casino, quindi mi spiace non riesco a farti nessun nome.
Per la creazione di Silence sei stata anche influenzata da qualche tipo di sound o genere musicale che ultimamente hai ascoltato?
Silence e la musica dei CADAVERIA in generale abbraccia molti generi, perché diversi sono i gusti e il background musicale di noi cinque. Personalmente sono amante delle cose complicate e ben fatte (Tool per intenderci). Ultimamente mi sono avvicinata allo Stoner e da sempre amo il Doom.
Sei a lavoro per qualche video? Come vi state muovendo?
E’ in cantiere il video clip di “Strangled Idols”, ultimo brano in scaletta di Silence. Abbiamo già girato l’80% delle immagini, ma ultimamente ho avuto un ripensamento dovuto alla natura di alcune scene, che sono iconoclasticamente un po’ troppo forti e potrebbero crearci dei problemi. Vedremo di mitigarle con altro materiale ancora da girare in marzo, dopodiché passeremo al montaggio. Sta diventando una produzione un po’ lunga, ma del resto vogliamo riflettere bene sul da farsi e comunque in questi mesi tra interviste ed organizzazione di live siamo stati presi da altre cose e solo dopo il festival in Russia, che si terrà l’8 marzo, riusciremo a rimetterci mano.
Per quanto riguarda il tour cosa ci dici, dove suonerai nei prossimi giorni? Stai ricevendo anche qualche proposta per festival estivi?
Guarda i festival estivi sono blindatissimi, le line up vengono decise un anno prima e sinceramente mi sono rotta di bussare a porte che non si apriranno mai (a meno che non paghi!). Andiamo fortissimo in Messico e lì torneremo in aprile. Sempre in aprile faremo date in Italia a cominciare dal 10: toccheremo Brescia, Busto Arsizio, Genova e Torino. Altre arriveranno più avanti, spero anche in centro e sud Italia. Abbiamo stretto una partnership con la tedesca Agentum EAM per vedere di smuovere qualcosa anche nel resto d’Europa. Vediamo che succede.
Bene Cadaveria, l’ intervista si chiude qui. Concludi a tuo piacere…
Grazie Vincenzo per questo spazio dedicato ai CADAVERIA. Saluto tutti i lettori e li invito all’ascolto di Silence nonché a raggiungerci nei locali in cui suoneremo per godere un po’ di sano horror metal! Le date le trovate qui: http://www.cadaveria.com/web/tour/
NAPALM DEATH in concerto per la festa di Radio Onda D’urto
Durante la XXII edizione di Festa di Radio Onda d’Urto, in via Serenissima a Brescia, che si terrà da mercoledì 14 a sabato 31 agosto 2013 si esibiranno sul palco principale il 22 Agosto I Napalm Death!
Ecco la loro carriera…
I Napalm Death si formano a Meriden, cittadina inglese nei pressi di Birmingham, nei primi anni ‘80. Dopo avere mosso i primi passi all’insegna di un punk fortemente influenzato dai Crass, ben presto prendono una direzione più metal. Dopo un demo e qualche cambio di formazione, la band incide il primo album per la Earache, SCUM (1986). L’album è inciso da due formazioni diverse: una comprendente Nik Bullen (voce e basso), Justin Broadrick (chitarra) e Mick Harris (batteria), ai quali si aggiunge in seguito il bassista Jim Withley, l’altra invece con Harris e Withley affiancati da Bill Steer (chitarra, già con i Carcass) e Lee Dorrian (voce). Nonostante ciò, l’album diventa una sorta di manifesto del grindcore – definizione coniata da Harris – forma di metal particolarmente brutale. Subito dopo aver terminato l’album, Withley viene sostituito da Shane Embury.
Il secondo album FROM ENSLAVEMENT TO OBLITERATION (1988) conferma i Napalm Death come uno dei gruppi più violenti sulla scena, e ne consolida la fama presso gli appassionati di metal estremo. Dopo l’abbandono di Dorrian e Steer, vengono reclutati il cantante Mark Greenway e il chitarrista Jesse Pintado, poi seguiti da un altro chitarrista, Mitch Harris. Con questa formazione, realizzano HARMONY CORRUPTION (1990), meno estremista dei predecessori. Il crescente successo dei dischi e dei tour non soddisfa però Mick Harris, che desidera sperimentare con suoni diversi dal grind. In disaccordo con il resto della band, se ne va per formare gli Scorn con gli ex-Napalm Death Bullen e Broaderick. UTOPIA BANISHED (1992) vede il ritorno allo stile più brutale della band, ormai molto popolare fra il pubblico metal. FEAR, EMPTINESS, DESPAIR (1994) vede i Napalm Death alla ricerca di soluzioni nuove e la partecipazione alla colonna sonora di “Mortal Kombat” li porta a raggiungere una popolarità notevole negli Stati Uniti; anche il successivo DIATRIBES (1996) mostra una maggiore ricercatezza, sempre mantenendo però uno stile estremamente violento. Contrasti fra Greenway e il resto del gruppo portano a una curiosa staffetta con Phil Vane degli Extreme Noise Terror: le due band infatti si scambiano i cantanti per breve tempo. Greenway torna poi nei Napalm Death per l’incisione di INSIDE THE TORN APART (1997). I successivi WORDS FROM THE EXIT WOUND (1999) e LEADERS NOT FOLLOWERS (album tutto di cover, 2000) confermano il loro status, mentre ENEMY OF THE MUSIC BUSINESS (2000) è il primo album di materiale nuovo dopo la firma del contratto con la Dream Catcher. A questo fa seguito ENEMY OF THE MUSIC BUSINESS del 2001, una sorta di manifesto di protesta contro le case discografiche; il lavoro successivo ORDER OF THE LEECH si colloca nella stessa direzione.
Nel 2004 esce LEADERS NOT FOLLOWERS: PART 2 , disco di cover. L’anno successivo è la volta di THE CODE IS RED…LONG LIVE THE CODE, che contiene diverse duetti con ad esempio Jeff Walker, Jamey Jasta e Jello Biafra.
Nel 2006 esce SMEAR CAMPAIGN, seguito da TIME WAITS FOR NO SLAVE del 2009, che esplorano nuovi territori sonici. A febbraio del 2012 viene pubblicato UTILITARIAN, che condensa e sublima le sperimentazioni dei due album