Unire due leggende non capita spesso e quella volta che si verifica l’occasione, chiaramente, non bisogna farsela sfuggire. Ebbene, Cadaveria e i Necrodeath, che sono due pilastri della musica estrema tricolore, uniscono le forze per creare uno split album davvero avvincente: Mondoscuro. Iniziamo col dire che i due gruppi sono prima di tutto grandi amici, infatti, Flegias, singer dei Necrodeath, è anche il batterista dei Cadaveria e con quest’ultima, fino a poco tempo fa ha fatto parte anche Killer Bob che a sua volta proveniva dai Necrodeath. Come dicevamo, vediamo i due pilastri italiani uniti per un mini disco che vede tracce inedite e cover, la particolarità è sentire pezzi di un gruppo cantato e suonato dall’altro. Uno scambio di stile o la sperimentazione di ascoltare il proprio pezzo sotto un altro aspetto? Dipende dai punti di vista, fatto sta che ascoltare “Mater Tenebrarum” (dei Necrodeath dal disco Into The Macabre de 1987) in chiave Cadaveria è un qualcosa di favoloso, la traccia assume un aspetto oscuro, quasi demoniaco. “Spell” (di Cadaveria dal disco The Shadows’ Madame del 2002) invece, suonata dai Necrodeath, cambia un po’ forma, nel senso che la velocità del gruppo e i giri di chitarra la rendono davvero alternativa. Insomma, questo primo step di scambi è riuscito alla grande da entrambi le parti. Veniamo adesso ai pezzi inediti. La prima che ascoltiamo è “Dominion Of Pain” di Cadaveria. Cominciamo a dire che la nostra dama oscura ha la capacità di saper mutare, nel senso, che riesce sempre a ad evolvere il suo sound, lo ha fatto con i suoi dischi e lo ha fatto anche in questa traccia, deliziandoci con un cantato aggressivo che si sovrappone ad uno più tetro, il tutto su una base Thrash Metal. “Rise Above” dei Necrodeath va un po’ fuori dai canoni della band, troviamo innanzitutto un duetto con Cadaveria ed è infine un pezzo cantato sia in inglese che in italiano, ad ogni modo anche qui parliamo di una traccia ben riuscita. La piccola operetta si chiude con due cover: la prima è “Christian Woman” dei Type O Negative eseguita da Cadaveria. Il fascino della traccia sta nel cantato della caparbia artista, la sua voce che va dal cupo al demoniaco da un valore in più al pezzo che già di suo è spettacolare. Chiudiamo lo split con una grande prova artistica eseguita dai Necrodeath. La band infatti, chiude in bellezza presentando una particolare versione di “Helter Skelter” dei Beatles. Con questo pezzo la band si supera decisamente, propone una versione decisamente alternativa che a dirla tutta con il loro stile acquista un altro tipo di fascino. Insomma, Mondoscuro è un lavoro decisamente ben riuscito e onestamente, era scontato perche’ a suonare e a mettersi in gioco sono due pilastri italiani che hanno davvero l’ arte nel sangue.
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Cadaveria
L’oscura signora torna su Rockambula. E’ lei, Cadaveria, una vera e propria icona del Metal estremo tricolore. Con grande onore abbiamo il piacere di ospitarla ancora una volta sulle nostre pagine. Dovete solo gustarvi questa interessantissima intervista che nasconde delle chicche non indifferenti.
Ciao Cadaveria e bentornata su Rockambula. Direi di cominciare l’intervista parlando del sound di Silence, che pare non sia più eccessivamente aggressivo come gli inizi ma abbia trovato un certo equilibrio tra diversi elementi, quali riff, assoli ed atmosfere. Ma precisamente quale era la tua prima idea di comporre il disco e sei riuscita nell’ intento a parer tuo?
Non c’era un’idea precisa, o meglio non ce n’era solo una. Testi e musica sono stati concepiti separatamente. Fin da subito il mio intento è stato quello di rendere al meglio le atmosfere e i significato dei testi, così come l’idea di Dick Laurent, autore dei riff, era quella di tradurre in musica i suoi istinti e i suoi incubi. La volontà unanime era di migliorarci, di creare delle canzoni e non solo un susseguirsi di riff, di osare, senza tradire la nostra natura. L’equilibrio di cui parli è probabilmente il risultato di un lavoro accurato svolto sia in fase creativa che di produzione. Abbiamo cercato di miscelare al meglio testi e musica e abbiamo dedicato molta attenzione alla costruzione della struttura dei brani, creando in alcuni casi qualcosa di più ordinato ed orecchiabile con dei veri e propri ritornelli. La pre-produzione ci ha permesso di valutare fin da subito l’economia dei pezzi, che abbiamo man mano migliorato con tagli, aggiunte, cambi di tonalità, arrangiamenti, volti a dare forma ad un prodotto armonioso. In fase di registrazione abbiamo scelto un sound un po’ vintage, che fa suonare l’album fresco e schietto, e abbiamo curato moltissimo il mixaggio. In effetti siamo molto soddisfatti perché ogni strumento o sovra incisione è perfettamente percepibile e altrettanto ben amalgamata.
Quali sono le tematiche che tocchi nel disco e c’è qualche argomento a cui tieni particolarmente?
Per Silence ho pescato molto dalla mia memoria, dal presente e dal passato remoto. Protagonisti sono i miei sentimenti, i miei pensieri, riflessioni su temi quali l’esistenza, la morte, il destino beffardo, l’uso che facciamo del tempo in questa vita. Sono particolarmente legata al brano “Death Again”, che ho scritto in ricordo di un mio amico, morto improvvisamente due anni fa.
Paragonando The Shadow’s Madame con Silence: quali sono le principali differenze?
Ci sono tante differenze dovute principalmente al fatto che sono passati dodici anni tra il primo e il quinto album, e in questi anni siamo cresciuti come musicisti e come persone. Non mi guardo mai indietro, quindi per me è difficile fare un paragone dettagliato. Quello che ero allora non sono più, ma allo stesso tempo sono la stessa persona perché ho conservato i valori che avevo, che anzi sono diventati più forti. Allo stesso modo Silence è un’altra cosa da The Shadows’ Madame, però l’anima è la stessa. E’ come se con Far Away From Conformity, In Your Blood e Horror Metal avessimo sfogato in musica le varie declinazioni della creatura CADAVERIA. Con Silence abbiamo chiuso il cerchio, raggiunto un punto fermo che però è anche il punto di inizio per il futuro.
Ho trovato molto interessante anche l’artwork e la scelta dei colori. Perchè quel giullare? E di chi è la creazione?
Ho sempre vissuto la dimensione del circo e dei luna park con una certa apprensione, tristezza, nostalgia. Questi sapori si respirano nella grafica di Silence. Il giullare è colui che sa ma non rivela e invita al silenzio, alla meditazione e all’ascolto, è il destino che si prende gioco di noi cambiandoci le carte in tavola continuamente durante la vita. Ho sviluppato l’idea iniziale del giullare e del circo/luna park e ho chiesto a Christian Melfa, artista genovese che ho conosciuto attraverso internet e subito apprezzato, di realizzarla. Nonostante l’artwork sembri un disegno, in verità siamo partiti da una foto reale, comprando il costume, realizzando la maschera etc. E’ tutto molto inquietante e ci piace!
Delle fasi di registrazione e di missaggio cosa ci racconti? Dove, come e con chi si sono svolte?
Abbiamo suddiviso le registrazioni tra Piemonte, Liguria e Sardegna, che sono le regioni di appartenenza dei componenti della band. Questo ha permesso ad ognuno di noi di curare agevolmente le registrazioni del proprio strumento. Non abbiamo coinvolto nessun produttore esterno: da sempre ci facciamo i dischi da soli, grazie all’esperienza maturata negli anni e al fatto che abbiamo studi di nostra proprietà. Dick Laurent ed io abbiamo curato il missaggio, Killer Bob il mastering, insomma Silence è un album CADAVERIA al 100%.
Durante i tuoi tour avrai sicuramente avuto modo di conoscere qualche band emergente, c’è qualcuna che ti ha colpita in questo ultimo periodo?
Purtroppo quando suoni per ultimo ad un concerto sei in camerino a prepararti mentre gli altri suonano e non hai modo di apprezzare eventuali nuovi talenti. Anzi devo dirti che dal camerino suona sempre tutto un gran casino, quindi mi spiace non riesco a farti nessun nome.
Per la creazione di Silence sei stata anche influenzata da qualche tipo di sound o genere musicale che ultimamente hai ascoltato?
Silence e la musica dei CADAVERIA in generale abbraccia molti generi, perché diversi sono i gusti e il background musicale di noi cinque. Personalmente sono amante delle cose complicate e ben fatte (Tool per intenderci). Ultimamente mi sono avvicinata allo Stoner e da sempre amo il Doom.
Sei a lavoro per qualche video? Come vi state muovendo?
E’ in cantiere il video clip di “Strangled Idols”, ultimo brano in scaletta di Silence. Abbiamo già girato l’80% delle immagini, ma ultimamente ho avuto un ripensamento dovuto alla natura di alcune scene, che sono iconoclasticamente un po’ troppo forti e potrebbero crearci dei problemi. Vedremo di mitigarle con altro materiale ancora da girare in marzo, dopodiché passeremo al montaggio. Sta diventando una produzione un po’ lunga, ma del resto vogliamo riflettere bene sul da farsi e comunque in questi mesi tra interviste ed organizzazione di live siamo stati presi da altre cose e solo dopo il festival in Russia, che si terrà l’8 marzo, riusciremo a rimetterci mano.
Per quanto riguarda il tour cosa ci dici, dove suonerai nei prossimi giorni? Stai ricevendo anche qualche proposta per festival estivi?
Guarda i festival estivi sono blindatissimi, le line up vengono decise un anno prima e sinceramente mi sono rotta di bussare a porte che non si apriranno mai (a meno che non paghi!). Andiamo fortissimo in Messico e lì torneremo in aprile. Sempre in aprile faremo date in Italia a cominciare dal 10: toccheremo Brescia, Busto Arsizio, Genova e Torino. Altre arriveranno più avanti, spero anche in centro e sud Italia. Abbiamo stretto una partnership con la tedesca Agentum EAM per vedere di smuovere qualcosa anche nel resto d’Europa. Vediamo che succede.
Bene Cadaveria, l’ intervista si chiude qui. Concludi a tuo piacere…
Grazie Vincenzo per questo spazio dedicato ai CADAVERIA. Saluto tutti i lettori e li invito all’ascolto di Silence nonché a raggiungerci nei locali in cui suoneremo per godere un po’ di sano horror metal! Le date le trovate qui: http://www.cadaveria.com/web/tour/
Cadaveria – Silence
Cadaveria non ha bisogno di presentazioni, l’oscura signora è uno dei personaggi più in vista nel metal estremo italiano. Un po’ per la sua indiscussa carriera, un po’ per il suo talento e soprattutto per la sua presenza scenica ammaliante. Non dimentichiamo che la Dama in Nero sventola la bandiera tricolore per il Mondo (nel Sud America ha praticamente un esercito di devoti) e lo fa con classe, con orgoglio, con successo. E’ vero, forse con il tempo il sound di Cadaveria si è leggermente ammorbidito, ma esperienza e sperimentazione sono le sue caratteristiche principali e la sua penultima fatica, Horror Metal, la dice lunga. Probabilmente il giusto equilibrio è cominciato da In Your Blood, dove, aggressività e cupezza erano dosati nella giusta maniera. Oggi ci troviamo ad analizzare Silence che, effettivamente, è il quinto studio album dell’artista. Per parlare di questo disco voglio adoperare una personale descrizione, voglio parlare dell’immaginazione che mi ha suscitato quando l’ho visto e ascoltato. Bene, la prima curiosità, la prima attrazione, lo ammetto, è stato l’artwork: quel sinistro giullare colorato di viola e nero circondato da un decadente quanto opaco paesaggio ha cominciato a farmi frullare le prime idee. Sarò sincero, questa copertina ha influito non poco sulle aspettative del sound, da quell’immagine mi lasciavo suggestionare ideando nella mia testa come potesse suonare il disco. In un modo o nell’ altro mi sono lasciato trasportare: ho sentito quel senso di macabro (che Silence emana a dismisura) in canzoni come “Existence” o “Death, Again”, ho centrato l’inquietudine di “Carnival Of Doom” e di “Loneliness” e ci ho visto giusto sulla tecnica maturata in tracce tipo “Free Spirit”, “Out Loud” ed “Exercise1”. Cadaveria ha realizzato un lavoro che in pochi riuscirebbero a fare, non è facile migliorare il sound e tenerlo sempre sugli stessi livelli. Silence riesce a ben dosare Gothic, Black e Thrash, e la voce sinistra di Cadaveria è la ciliegina sulla torta. Insomma, si tratta di un disco di un certo calibro, dire maturo sarebbe troppo scontato perchè come già accennato prima l’Oscura Signora le ha sperimentate quasi tutte o meglio ha provato in tutti i modi a raffinare il proprio stile, il proprio suono. Il bello di Silence è questo: sembra di ascoltare un The Shadow’s Madame perfezionato. Per concludere, posso soltanto consigliarvi di possedere questo disco (con tanto di booklet che è eccezionale), ascoltarlo vi farà capire tante cose di questa nostra artista.
Cadaveria: tracklist e copertina di Silence.
I Cadaveria hanno rivelato i dettagli del nuovo Silence, quinto studio album per la band, che uscirà in tutto il mondo il 18 novembre 2014 su Scarlet Records. Silence è stato composto principalmente durante il 2013 e registrato tra maggio e luglio 2014 in tre diversi studi di proprietà della band stessa, che ne ha curato direttamente la produzione. Il disco contiene undici nuovi brani per una durata totale di circa 47 minuti, e può essere descritto come la perfetta colonna sonora per un film horror contemporaneo, ambientato in bui sotterranei, trasudanti odore di incenso, dolore, rabbia e malinconia. Le atmosfere sono criptiche e ultraterrene, ma l’approccio musicale è sorprendentemente aggressivo e concreto. I testi, scritti come sempre dalla cantante Cadaveria, oscillano tra la dimensione dell’aldilà e la realtà, svelando l’anima della loro autrice come mai prima d’ora.
La tracklist:
1.Velo (The Other Side Of Hate)
2.Carnival Of Doom
3.Free Spirit
4.The Soul That Doesn’t Sleep
5.Existence
6.Out Loud
7.Death, Again
8.Exercise1
9.Almost Ghostly
10.Loneliness
11.Strangled Idols
Necrodeath – The 7 Deadly Sins
L’invidiabile esperienza e la sostanziosa carriera sono importanti punti di forza per i i Necrodeath, orgoglio tricolore e pilastri del Black/Thrash made in Italy. In quasi trent’anni hanno sfornato eccellenti dischi, partecipato ad importanti festival e girato il mondo insieme ad altre band di un certo rilievo, hanno fatto la storia. Alla base di tutto comunque c’è l’amore e la passione per questa musica: Flegias ad esempio è impegnato anche con Cadaveria mentre Peso tra lezioni e progetti alternativi ha fatto della batteria la sua compagna di vita. Questo grande sentimento li ha spinti a comporre un nuovo disco che non delude affatto le aspettative, parliamo di The 7 Deadly Sins, un album Thrash Metal vecchio stampo, in puro stile Necrodeath. Una caratteristica di Peso e soci sta anche nel progressivo lavoro di mixaggio e registrazione, analizzando album dopo album si percepisce una musica sempre più limpida e pulita, mettendo in evidenza la possibilità di cogliere le chicche del platter che spaziano in un riff, in un assolo o in una sfuriata di batteria. The 7 Deadly Sins si lascia ascoltare con gran piacere, fila tutto liscio dalla prima all’ultima traccia. E’ interessante sbattersi e scuotersi con “Sloth”, il brano d’apertura cantato alternativamente in inglese e in italiano. Oppure possiamo ammirare la grinta contenuta in “Envy” e “Pride”. Una nota di merito va al solito Flegias che si rivela essere una delle miglior voci screaming internazionali. Passiamo direttamente a “Wrath”, il singolo del disco, eseguito nella loro maniera più classica, insomma, il loro biglietto da visita. “Gluttony” e “Lust” invece emanano a tratti delle sinistre e cupe atmosfere mentre “Greed” da la sensazione di avere un retrogusto malsano. Un disco molto ispirato e composto nel migliore dei modi, basti pensare che le sette tracce presenti stanno ad evocare nel numero i sette peccati capitali. L’album si conclude con la rivisitazione di due vecchi brani dei Necrodeath adattati chiaramente al sound di The 7 Deadly Sins, trattasi di “Thanadoid” dal disco Fragments Of Insanity e “Graveyard Of Innocents” dal possente Into The Macabre. Dovete solo acquistare il disco e godervelo, nessuno ne rimarrà deluso, garantito.
I CHROME DIVISION al MARATONA ROCK 2013
E’ con piacere che annunciamo che gli headliner del festival di quest’anno saranno, direttamente dalla Norvegia e per la prima volta in Italia, i CHROME DIVISION!
Il programma è completo. 75 gruppi hanno mandato le loro adesioni e la selezione è stata veramente difficile. L’edizione 2013 introduce elementi innovativi rispetto alle edizioni precedenti, privilegiando gruppi provenienti da altre regioni, che porteranno stili musicali ed armonie nuove nella nostra manifestazione.
Headliner dell’edizione 2013 saranno i norvegesi CHROME DIVISION, interpreti di quello che loro stessi definiscono ‘Dirty Doomsday Rock and Roll’. Con Maratona Rock 2013 i Chrome Division, che annoverano alla chitarra Shagrath, il cantante dei Dimmu Borgir, solcheranno per la prima volta un palco italiano, esibendosi a chiusura della manifestazione domenica 28 aprile.
Maratona Rock 2013 durerà 3 giorni:
– venerdi’ 26 aprile serata dedicata alle cover bands con 3 gruppi locali. Headliner la ’60/’70 ROCK BAND, grande interprete del repertorio dei Deep Purple;
– sabato 27 aprile spazio al Rock e al Metal made in Italy con 8 band provenienti da tutta Italia. Headliner i ben noti EXILIA, autori di un Alternative Metal fatto di pura energia;
– domenica 28 aprile i gruppi sul palco saranno ben 10, per spaziare dal Rock al Death Metal, passando per il Power Metal. La serata si chiuderà con l’Horror Metal dei Cadaveria e con il Rock’n’Roll degli headliner CHROME DIVISION.
INGRESSO GRATUITO TUTTI E 3 I GIORNI!
Tutte le band: Chrome Division – Exilia – 60/70 Rock Band – Cadaveria – Energy of the Elements – Ashes to Ashes – Bridge of Diod – Candy Stroke – Collettivo01 – Desecrate – Kerosene – Killers Lodge – Only Stones – Overtures – Pandaemonium – Quelli della 28 – Rublood – Scream Baby Scream – Stamina – The Squeezer – True Lie.
Evento FB:
https://www.facebook.com/events/146915852140042/
Cadaveria
Ciao Cadaveria e bentornata su Rockambula. Partiamo col dire che il disco è effettivamente la sintesi di ciò che intendi tu per Horror Metal. Ma a parole tue come lo descriveresti?
CADAVERIA: ‘Horror Metal’ è senza dubbio l’album più oscuro e inquietante che abbiamo mai composto. E’ difficile descrivere questa cosa a parole perché si tratta di una sensazione, ma è comunque un qualcosa che ti arriva chiaramente quando lo ascolti. L’album non ruota attorno ad una storia specifica, ma si ispira a molti elementi dell’immaginario orrorifico, provenienti sia dalla cinematografia che dalla vita reale. In questo senso è un album “visivo” (e visionario) e attraverso il video di Flowers in Fire che abbiamo appena realizzato abbiamo dato una forma a queste visioni provenienti dal mondo delle ombre. Horror Metal è quindi un concetto che identifica sia il mood dell’album che il nostro stile, uno stile molto personale che non si può definire diversamente.
Delle fasi di registrazioni cosa ci dici, dove e come si sono svolte?
CADAVERIA: Dopo una pre-produzione avvenuta ai Capt. Woofer Studios in provincia di Vercelli siamo entrati nel vivo delle registrazioni adottando anche uno studio di Genova e uno di Roma. Alcuni membri della band non abitano in Piemonte, quindi ognuno ha curato le registrazioni del proprio strumento nello studio a lui più comodo. Successivamente siamo re-intervenuti su alcune parti vocali che non mi soddisfacevano e abbiamo inserito una serie di ulteriori arrangiamenti chitarristici e alcune parti di tastiera, avvalendoci nuovamente dello studio del vercellese. Poi siamo entrati in una lunghissima fase di mixaggio, curata da Killer Bob a Genova e revisionata per lo più a distanza attraverso lo scambio di file tra me e lui. Lo stesso dicasi per il mastering, col quale abbiamo ulteriormente definito e sigillato l’impronta oscura del suono. Abbiamo curato molto i dettagli arrivando ad ottenere esattamente quello che desideravamo, per questo possiamo dire di essere pienamente soddisfatti del risultato.
Invece le tematiche che tocchi in “Horror Metal” quali sono?
CADAVERIA: Quelle che mi appartengono da sempre: riflessioni sulla vita, sulla morte, sul dolore e la gioia. Alcuni testi sono nati da appunti scritti in momenti distanti fra loro e riaccorpati in un testo in fase compositiva, altri sono nati di getto, come “Flowers in Fire”, che ho scritto in ospedale al risveglio da un’anestesia totale, o “Apocalypse”, chiaramente ispirata al film Apocalypto di Mel Gibson.
Questo è il tuo settimo album, avresti mai pensato di arrivare fino a questo punto? C’è qualcosa che cambieresti o modificheresti della tua carriera?
CADAVERIA: Non ci ho mai pensato, sono sempre andata avanti un passo dopo l’altro guardando più al presente che al futuro e quando ho sentito il desiderio di farlo ho anche cambiato strada, perché fare musica è una cosa intima e per farla mi devo sentire a mio agio. Non posso fare una cosa che non mi appartiene, almeno non per più di 10 minuti. Proprio perché sono sempre stata fedele a me stessa non rinnego nulla e non cambierei nulla di quanto ho fatto.
Cosa ne pensi di questo fenomeno chiamato “Pay to Play”, che a quanto pare, ultimamente, si sta verificando tantissimo?
CADAVERIA: E’ vergognoso che una band paghi per suonare. Un po’ di amor proprio cazzo!
Che pareri sta avendo “Horror Metal” dalla critica e quali dal pubblico?
CADAVERIA: La maggior parte delle recensioni sono state molto positive e i nostri fan hanno colto la maturità di questo disco e lo stanno apprezzando moltissimo. Lo stiamo constatando soprattutto ora che stiamo facendo numerose date live a promozione di Horror Metal. I riscontri sono molto buoni, le due date in Francia hanno avuto l’interessamento di radio e di molti magazines e il pubblico canta a memoria le nostre canzoni. Anche chi non ci conosceva ma ci ha visto ad esempio al Fillmore di Piacenza a supporto degli Arch Enemy ci ha fatto molti complimenti. Questo è doppiamente positivo perché la nostra musica non è così immediata, quindi il fatto che dal vivo la gente apprezzi anche al primo ascolto ci dà grande soddisfazione. Personalmente mi sono sempre ritenuta più una cantante da studio che un animale da palcoscenico, ma le date che abbiamo fatto negli ultimi sei mesi mi hanno fatto acquisire una nuova consapevolezza anche sul palco.
Adesso veniamo ad una domanda che vuol più che altro soddisfare la mia curiosità. Come ti appassionasti alla musica Heavy Metal e in che momento decidesti di prendere uno strumento in mano e cominciare a comporre musica?
CADAVERIA: E’ tutta colpa di Flegias! La prima canzone heavy metal che ho sentito è stata alla radio (cosa stranissima! sarà stato un segno del destino) ma non sapevo cosa fosse. Sarà stato il 1988 o giù di lì… poi ho conosciuto Flegias, che già ascoltava metal da tempo, e da lì sono partita con un recupero a ritroso di tutto ciò che mi ero persa (o quasi). La passione è stata spontanea ed immediata. Ho sempre amato cantare e quando mi si è presentata l’occasione ho fondato i Marciume e lì ho scoperto che il growl mi veniva spontaneo. Poi sono arrivati gli Opera IX e tutto il resto. Strumenti in mano pochi perché non so suonare, ma orecchio tanto e tanto bisogno di esplicitare le mie emozioni in testi e melodie che invento e registro sul cellulare o appunto dove capita. Condisce il tutto una ricerca della perfezione decisamente maniacale.
Il tour promozionale di “Horror Metal” ha visto la tua band supportata da tante altre band di spalla. C’è qualcuna che ti ha incuriosita ed ha attirato la tua attenzione?
CADAVERIA: Purtroppo quando suoni sei in ballo dal mattino e finito il sound check ti ritiri in camerino per rilassarti un po’ e prepararti per lo show, quindi non ho mai occasione di vedere il concerto di chi mi precede.
E parlando del tour, dove suonerete nei prossimi giorni? Dove potremmo venire a sentirvi?
CADAVERIA: Abbiamo suonato molto nel nord Italia. Dal prossimo mese ci dedicheremo al sud con una data a Catania il 15 dicembre (al Barbara Disco Lab) e da febbraio toccheremo il centro Italia e poi faremo nuovamente qualche data all’estero. Per ogni aggiornamento sulle date e non solo vi invito a iscrivervi alla nostra newsletter accedendo al sito cadaveria.com o tramite reverbnation. I “facebookaddicted” ci possono trovare su facebook.com/cadaveria
Cadaveria – Horror Metal
Quando la tecnica, la bravura, l’ esperienza e l’ altruismo si uniscono il risultato non può essere che un lavoro di ottima qualità. Questo è successo con “Horror Metal”, il nuovo ed attesissimo disco di Cadaveria, icona femminile del metallo pesante nostrano. Partendo dalla tecnica e la bravura, è chiaro che il gruppo con alle spalle diversi dischi e diverse date live hanno con il tempo affinato delle doti strabilianti, riempiendo anche il loro bagaglio musicale e da qui l’ esperienza che ha chiaramente contribuito a renderli ciò che sono. Il disco predispone di fasi che in certi momenti si rifanno al Thrash, in altri al Goth ed altre volte si avvicinano al Death. Insomma riff sgargianti a volte grezzi, quasi da scantinato con una batteria coordinata e ritmica al massimo e la voce di Cadaveria che è un tocco d’ eleganza. Veniamo adesso all’ altruismo che ce ne vuole tanto per intitolare un disco “Horror Metal”. Mi viene da pensare ai Motorhead con il loro “Rock’n’Roll”, agli HIM con “Love Metal” oppure ai Paradise Lost con “Gothic”; queste band e ognuna di loro con una storia ed un percorso a se, sono riusciti a ritagliarsi un proprio spazio e chi più e chi meno ha avuto il risultato sperato dando non solo il titolo ad un disco ma addirittura ad un genere. Io personalmente mai e poi mai avrei pensato che Cadaveria sfornasse un disco di questo calibro con questo titolo anche perché parlando di Horror Metal i primi che mi vengono in mente e neanche a farlo apposta oltre ad essere delle pietre miliari sono anche italiani sono per l’ appunto i Goblin e i Death SS. I primi che spaziano dal Gothic, al Dark al Progressive, i Death SS invece che sono di stampo Heavy Metal. Adesso e vi confiderò che ne sono felice e compiaciuto ho ascoltato anche l’ aspetto più grezzo ed aggressivo dell’ Horror Metal ed è proprio quello di Cadaveria. Insomma al filone dei Goblin e dei Death SS io ci aggiungerei anche quello di Cadaveria, e vi dirò, insieme a loro voglio essere altruista ed egoista anche io, questo per il semplice fatto che la nostra Dark Queen di strada ne ha fatta, lei è un artista con la testa sulle spalle che sa a ciò che va incontro e per questo penso che sia una delle poche artiste che possa permettersi il lusso di fare un passo del genere, oltretutto e qui chiudo ben riuscito.