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Stri – Atom
Purtroppo alcune volte ti capitano fra le mani lavori come questo che appaiono troppo statici nella struttura dei pezzi, che non aggiungono nulla rispetto a quanto ascoltato già in passato e viene quindi voglia di fermarsi un attimo e riflettere sulla condizione della musica elettronica odierna. Se l’obiettivo è quello di far ballare il proprio pubblico, allora rimpiango i tempi di Donna Summer e della mitica “I Feel Love” in cui il nostro Giorgio Moroder dava il meglio di sé a livello compositivo. Se lo scopo invece appare differente, come nella quinta traccia del disco, “Pigiama”, che è quanto di più riflessivo ed introspettivo possiate trovare, allora il discorso potrebbe far alzare positivamente l’asticella dell’interesse . Troppo poco tuttavia, per far pensare a un prodotto originale nei suoni e nelle atmosfere, che spesso non è nient’altro che un insolito mix di voci e strumenti sempre in bilico fra il Post Rock e la musica elettronica degli Apollo 440 (quelli di “Ain’t Talking Bout Dub” per capirsi) con variazioni dei bpm che passano da un minimo di 90 a un massimo di 133.
L’autoproduzione è una scelta consigliatissima a quasi tutti ma sarebbe giusto che questo duo trovi qualcuno che li affiancasse perché forse questo progetto qualche idea buona la riserva, soprattutto verso la fine con “Estelle” e “Opa”, due brani che, inseriti in un altro contesto, non passerebbero mai inosservati. La scena marchigiana attuale presenta diversi talenti che varrebbe la pena vedere dal vivo e forse un’occasione la meriterebbero pure gli Stri, di cui si dice un gran bene in giro. Se però avete solo intenzione di sentire un disco nuovo, conviene stare alla larga da questo lavoro ed orientarsi altrove, magari ripescando la precedente uscita discografica del gruppo, Canyon, che ottenne un ottimo riscontro dalla critica. Atom appare come una serie di tentativi (la maggior parte mancati) di emulare ora i Chemical Brothers ora i Radiohead dell’ultimo periodo. In entrambi i casi, ahimè, il fallimento è dietro l’angolo.
Tutto da rifare?