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Toy + Federico Fiumani @ Rome Psych Fest – Monk Club, Roma | 24.02.2017
Secondo appuntamento per il Rome Psych Fest in quel del Monk Club.
(foto di Beatrice Ciuca)
Piers Faccini @ San Belushi, Roma | 23.02.2017
C’avete presente quei mega concerti assurdi che l’Olimpico non basta, che fai una fila spropositata da almeno sette ore prima, che il frontman si dimena in preda alle convulsioni da sostanze psicotrope mentre il palco si infiamma con un gioco di luci da far invidia alla stazione spaziale della Nasa? Ecco, niente di tutto questo.
(foto di Beatrice Ciuca)
Dente @ Hi-Hat Play Live, Collecorvino (PE) | 17.02.2017
Dente, al secolo Giuseppe Peveri, in giro per l’Italia per la promozione del suo ultimo disco Canzoni Per Metà, per la sua unica data abruzzese è stato ospite dell’Hi-Hat Play Live di Collecorvino, in provincia di Pescara. Una bella prova per il cantautore di Fidenza, che con l’ironia che lo contraddistingue ha saputo tenere la scena davanti ad un pubblico desideroso di cantare e divertirsi.
(foto di Antonello Campanelli)
Trentemøller @ Spazio Novecento, Roma | 14.02.2017
Trentemøller torna nella Capitale con il suo “Fixion Tour”. Ad accoglierlo il pubblico delle grandi occasioni della musica elettronica: Sasu Ripatti detto anche Vladislav Delay ma anche Luomo e anche Uusitalo ancora Conoco così come Sistol finanche Bright People, per brevità un dj finlandese.
(foto di Beatrice Ciuca)
Sohn @ Circolo Magnolia, Milano | 15.02.2017
In occasione dell’uscita del suo secondo album Rennen, Sohn, musicista e producer inglese, ma ormai trapiantato a Vienna, torna a suonare in Italia, al Circolo Magnolia di Milano. Sohn con questo nuovo lavoro si spinge definitivamente nell’alveo degli artisti che si muovono in maniera traversale tra l’Elettronica Ambient e il Cantautorato di stampo Soul.
Cass McCombs @ Monk Club, Roma | 09.02.2017
Giovedì sera. Mentre percorro Via di Portonaccio rivolgo un pensiero a quella fetta di connazionali (grandicella, ad onor di cronaca) piazzati già da un’ora davanti alla tv, a sciropparsi la terza serata del Festival di Sanremo, quella in cui i cantanti in gara tralasciano i propri brani per farne a pezzi alcuni altrui.
Marlene Kuntz – Onorate il Vile Tour @ Bliss, L’Aquila 02/02/2017 [LIVE & PHOTO REPORT]
Siamo al quarto appuntamento post sismico con i Marlene Kuntz, già presenti a L’Aquila nel 2011 per la Festa Democratica della Cultura, nel 2012 accompagnati dagli Afterhours in Piazza Duomo e nel 2014 nello stesso locale che li ha ospitati anche in questa occasione ma che all’epoca si chiamava Set. Ora, io sono spudoratamente di parte ma gli artisti che sono passati per “terremotopoli” li stimo un po’ di più. Va da sé pertanto che il mio affetto per Cristiano Godano e soci vada di pari passo con lo sballottamento di ormoni che mi provoca il suddetto, sebbene cominci ad avvicinarsi vertiginosamente all’età in cui gli uomini smetti di guardarli da quel punto di vista. Evidentemente non tutti la pensano allo stesso modo, pertanto la sala rimane piena a metà, colpevole anche la scelta di far cominciare un concerto alle 23 inoltrate di un giorno infrasettimanale. Aggiungiamo anche che sulla falsa riga dei Diaframma e del loro Siberia Reloaded Tour, anche i Marlene portano in viaggio Il Vile, secondo album della band datato 1996, pertanto, calcoli alla mano, quelli che oggi hanno 20 anni all’epoca non erano nemmeno nati, quelli sui 40 a quest’ora stanno a casa in pantofole a guardare qualche fiction di Rai Uno e pure le fashion blogger, una volta capito che non ci sarà “La Canzone che Scrivo per Te”, hanno boicottato l’evento per mancanza di hashtag da usare su Instagram.
Peggio per loro, perchè ai presenti viene offerto uno spettacolo ottimo. L’album è eseguito in toto, e magistralmente, e Godano a metà concerto è costretto a rubare una maglietta dal merch perché suda come una partoriente e si dimena nei ballettini usuali e nei movimenti con le mani che non capisci mai fino a che punto sia la versione maschile di Anna Oxa o di Dalida o quella femminile di Modugno. Su “Ape Regina” ho visto donne rimanere incinte per opera dello Spirito Godano. Nel complesso, una serata sentita e riuscita, e la menzione d’onore va ai ragazzi del Kimera Rock, già protagonisti della scorsa estate abruzzese con l’organizzazione dei concerti di L.A. Guns, Afterhours, The Darkness e Guè Pequeno. In chiusura, come se non si fosse già speso a sufficienza, Cristiano resta anche per il dj set de Le Indiesponenti, duo d’impronta rock genuinamente aquilano, che alla console alterna con scioltezza i brani dei Pulp a quelli di Fedez. Per dovere di cronaca dovrei citare anche i Luci Rosse Senza Porno, che hanno aperto le danze ma la serata era stata organizzata così bene che prevedeva la convenzione con un locale del centro, il Rockers, dove io più che Il Vile ho onorato Il Vino, quindi per giustificare il mancato commento a riguardo potrei tirare in ballo le antiche ostilità che vogliono aquilani e marsicani nemici atavici, ma in verità il problema è che non cessa di girare la mia testa in mezzo al mare.
Nobraino @ Tipografia, Pescara 27/01/2017 [PHOTO REPORT]
3460608524. No, non è il mio numero di telefono. È il nome del nuovo album dei Nobraino, e il 27 gennaio l’hanno presentato al Tipografia di Pescara.
Il concerto è stato aperto da Le Strade del Mediterraneo, band abruzzese che ama unire il cantautorato alle musicalità Folk Pop. Il pubblico ne ha apprezzato le sonorità, e la formazione era già nota ai più, che cantavano spensieratamente i testi delle canzoni di Mattia Stirpe, dal loro album di debutto Quando gli Asini Voleranno.
Il tempo di un veloce cambio palco ed ecco apparire i pittoreschi Nobraino in tutto il loro splendore. Tipografia li ha ospitati spesso, ma a quanto pare il pubblico abruzzese non sembra mai pago dei loro spettacoli. Non a caso ho detto “spettacoli” e non “concerti”. La scelta dei costumi, gli accessori di scena, il telefono a disco onnipresente sul palco. Il carisma di Lorenzo Kruger, la voce e la tromba di Davide Barbatosta e tutta la band hanno trasportato gli ascoltatori per ben due ore, proponendo quasi l’intero nuovo album oltre ad alcuni immancabili classici come “Endorfine”.
Ritmiche Funk e più introspezione nelle liriche rispetto all’autoironia a cui ci avevano abituato, ma probabilmente 3460608524 è il disco più disco dei Nobraino, per usare le loro stesse parole. Anche per me quella a Tipografia è stata la data più data dei Nobraino. Buona visione e buona musica.