La storia del Grind italiano ha un nome: Cripple Bastards. Dal 1988 sono l’emblema della sfacciataggine, dell’onestà, sia musicale che morale e del tabù. Sempre e comunque senza peli sulla lingua, ritraggono la società e la realtà di oggigiorno con sincerità adoperando termini e argomenti scottanti che a qualche finto tonto perbenista possono dare fastidio; ricordo ancora il loro capolavoro Misantropo a Senso Unico, un disco che fu una vera e propria rivoluzione, dal sound alle tematiche. Parlare di anticonformismo è inutile, nessuno lo è mai fino in fondo ma Giulio e soci negli anni si sono distinti, nel bene o nel male, a torto o ragione si sono fatti strada e si sono creati un proprio spazio nel Mondo della musica estrema, un pò per bravura e un pò per intelligenza e spiccato senso della provocazione. Almost Human ruppe totalmente i canoni; questa raccolta, a causa della copertina che ricordiamo ritraeva una donna in un momento intimo con un uomo che le puntava una pistola alla tempia, creò non pochi problemi al gruppo. Di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero e chiaramente tutti furono causati dalla loro audacia e voglia di sbatter le cose in faccia.
Oggi i Cripple Bastards danno una nuova prova delle loro doti e lo fanno con Nero in Metastasi, un album di diciotto canzoni che sono delle vere e proprie sfuriate di cazzotti. In questo nuovo disco i quattro ragazzi non risparmiano nulla se teniamo conto che i titoli e i testi sono sempre d’ impatto e stessa cosa per quanto riguarda lo stile: violento, aggressivo e inequivocabile. Il disco suona come un uragano, da “Malato Terminale” a “Morti Asintomatiche” e quasi tutte le tracce girano intorno alla durata di due minuti, il che lascia intendere il concentrato di potenza che c’è in ognuna. L’album vanta anche un ottimo sviluppo del suono nel senso che i riff, i blast e gli assoli si riescono ad ascoltare in maniera limpida e pulita e questo è indubbiamente un traguardo importante per i Cripple Bastards se consideriamo che ricercano da un pò di tempo tale stile.
Tracce che vanno ascoltate obbligatoriamente sono “Lapide Rimossa”, la successiva “Promo Parassista” e “Passi Falsi”, pezzi che in un modo o nell’ altro fanno la differenza. Alcune canzoni vennero presentate un pò di tempo fa nell’ EP Senza Impronte, il risultato fu buono, Nero in Metastasi è perciò una sorta di consacrazione, un confermare delle intenzioni passate. I Cripple Bastards sono un orgoglio tricolore, si può condividere la loro filosofia come la si può snobbare, fatto sta che hanno dato qualcosa alla musica estrema italiana.