Nel ritorno sulle scene musicali di Giulio Casale – l’ex voce degli Estra – l’ossessione di ritrovarsi nel cerchio del rock è forte; dopo molteplici esperienze nel teatro ed in altri paraggi artistici, la voglia di tornare a rapportarsi con la musica mischiandola con le lezioni di Gaber o della Fernanda Pivano è diventata per lui l’esigenza primaria per urlare tutta l’estetica del suo animo inquieto, di quella sua poetica ancora tutta da esprimere per raccontare, raccontarsi e svenarsi in un disco “Dalla parte del torto” che porta sulle note di copertina “dodici pezzi socialmente sensibili” e nello spirito musicale Bertold Brecht ed i pensieri non allineati della letteratura.
Un disco strano, a due livelli, il rock e il vezzo cantautorale appunto affiliabile al Maestro Gaber, della sua verve oltranzista emancipata e della poetica contro, tracce gravide di sentimenti che però non cedono al sentimentalismo, tracce che espandono similitudini ed interiorità a strani Nick Drake, Cave, per arrivare addirittura a Tenco e che iniettano un senso di instabilità poetica e sociale che si rizza sulla tracklist come una scossa elettrica improvvisa; fuori da logiche commerciali , il disco del rockers trevigiano si vuole riappropriare della vera scrittura musicale per definire e avvertire del tramonto della Società Occidentale e per tornare a far parlare quell’artigianato artistico che oramai non circola più, morto e sepolto da tempo.
Si diceva esigenza, ed eccola qui, intera e forte nei confini delle notti Celiniane “La febbre”, leggiadra nelle aerazioni Gaberiane “La mistificazione”, “Un’ossessione”, “Fine”, profonda nelle ombre di Tenco “Senza direzione” o delicatamente magica nelle rimembranze di un Battiato eccelso in “Magic shop” dove riecheggiano gli Hare Hare a mille lire, Cuccuruccucù Paloma e gli incensi di Dior.
Un disco ripeto, strano, ma la stranezza è la cosa più vera che possa esistere e se ti senti anche te dalla parte del torto ascolta queste canzoni ed il torto sarà la parte più accecante della ragione.
Bentornato Giulio.