Se a distanza di poco più di un anno pensate di trovare ancora Nicola Manzan impegnato con eventi di cronaca nera sbagliate di grosso. Se poi credete anche che Mr. Bologna Violenta calcherà in solitudine i palchi dei prossimi concerti, avete preso un abbaglio anche stavolta. Si chiama Sinfonia n. 1 in Fa-stidio Maggiore op. 35 ed è una nuova raccolta di quattro pezzi scritti da Nicola Manzan con la collaborazione di Alessandro Vagnoni (batterista e produttore di Dark Lunacy ed Infernal Poetry). La sinfonia occupa il lato A di uno split che sul lato B vede invece protagonisti i Dogs For Breakfast, trio Metal Hardcore di Cuneo. Il tono leggero di cui si vogliono rivestire i Bologna Violenta (d’ora in poi sarà obbligatorio il plurale) è intuibile già dal titolo della raccolta, ma la musica che tirano fuori è fatta di sangue, e di leggerezza se ne avverte davvero poca. “Allegro Drammatico”, “Andante con Moto”, “Scherzone” e “Allegro per Modo di Dire” conservano ancora il Grind Power tipico di Manzan, molto vicino alle sonorità di Uno Bianca, intervallato con elementi di musica classica (prevalentemente pianoforte), a ricordare la sua formazione. Il nuovo ingrediente è l’introduzione di una sezione ritmica precisa e potente non più costituita da suoni elettronici, bensì prodotta da una componente umana, Alessandro Vagnoni, appunto. Il risultato è quello di accentuare ulteriormente la violenza che gronda da questi suoni, soprattutto durante l’esibizione live alla quale ho avuto modo di assistere al Blah Blah di Torino. Perché sebbene l’esperimento della one man band fosse riuscito, a lungo andare rischiava di diventare un limite. Altro piccolo esperimento è l’introduzione di parti vocali in “Allegro per Modo di Dire”, scritte e registrate da Marco Coslovich (The Secret). Questo split è un’occasione anche per i Dogs for Breakfast, che ritornano a distanza di due anni con due nuovi pezzi, “Muhos” e “Gadea”, carichi di rabbia e dolore, perfettamente in linea con le loro produzioni precedenti. Uno split che suona dunque come un esperimento, e che è preludio di un nuovo inizio, più per i Bologna Violenta che per i Dogs for Breakfast. Resteremo sintonizzati sulle loro frequenze per vedere cosa accadrà in futuro.
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Recensioni | ottobre 2014
Montauk – Montauk (Alt Rock, 2013) Voto 7/10
Scoperti con colpevole ritardo, i quattro bolognesi che si celano dietro le leggende di Montauk, propongono un Alt Rock cantato in lingua italiana che si miscela alle illustrazioni e prosegue la strada del miglior Rock underground italiano anni 90.
Dark Lunacy – The Day of Victory (Symphonic Death Metal 2014) Voto 7/10
Ennesimo album della scena Metal made in Italy degno di lodi. The Day of Victory dei Dark Lunacy è una vera martellata vichinga sui denti!
Sundance – House of the Sun (Folk Rock 2014) Voto 7/10
Max e Davide non ci pensano su due volte prima di riesumare Jeff Buckley. Due chitarre come vanghe a scavar nel suolo, giù verso l’essenza stessa della musica. Un biglietto in prima fila per i puristi classe 1990; uno spettacolo da evitare per gli avanguardisti alla ricerca dello schema perfetto.
Leo Folgori – Vieni Via (Cantautorale, Folk Rock 2014) Voto 7/10
Storie di ultimi ed esclusi, indifferenza e diversità. Tra Fabrizio De André e Pier Vittorio Tondelli, tra il cantautorato italiano classico ed echi d’America. Una voce ipnotica e sghemba per un disco dalla schiena dritta.
Sparkle in Grey – The Calendar (Ambient, Sperimentale 2014) Voto 6,5/10
Una confezione variopinta e interessante, con libricino illustrato accluso: canzoni come mesi del calendario, in bagni di chitarre, violini, rumori, che ci trascinano per atmosfere rarefatte e lievi, col dubbio che sia più interessante il fuori che il dentro.
La Dodicesima Notte – Il Venerdì dei Mostri (Alt Rock, 2013) Voto 6/10
Alt Rock in lingua italiana che miscela Stoner, Post Grunge, Shoegaze e Noise risputando un suono classico per certi versi, elaborato ma non complesso con uno stile perfetto per trovare consenso nel pubblico underground attento alle liriche oltre che alla musica.
Bjorn Pehrson & The Late Sound Band – Fire (Blues Rock, Funk 2014) Voto 6/10
Un Ep che inaugura la collaborazione tra un cantautore olandese e una band tutta italiana, fatto di liriche easy e vocazione Blues riarrangiata in chiave Pop Funk. Blues spensierato? A dirlo suona un po’ come un ossimoro ma il risultato non è poi così blasfemo.
Fankaz – Burning Leaves of Empty Fawns (Hardcore, 2013) Voto 5/10
A distanza di quattro anni, torna la band Skate Punk di Ferrara con un lavoro maturo, pieno di collaborazioni senza troppa voglia di osare e staccarsi da certi cliché del genere. Liriche in inglese per un lavoro ben fatto e poco più.