Appena si clicca su play per ascoltare un nuovo album, subito l’orecchio associa quella musica ad altro. Altri artisti, altri generi e altre voci. La musica dei Delirememami, rievoca, infatti, il cantautorato italiano più tradizionale, e come loro stessi dicono si arricchisce di venature rock, alternando dolci ballate a ritmi latini, groove funky a melodie popolari.
I Delirememami, si sono formati a Pisa nel 2004, dopo diverse trasformazioni che trovano la loro continuità nella figura di Marco “Memme” Catola, autore e compositore principale. Assieme a lui troviamo: Daniele Burchi (chitarre), Marco Marini (fiati), Roberto “Bufera” Fruzzetti (batteria), Anna Raffa (voce) e Donatella “Doda” Mariotti (basso/contrabbasso).
Personalmente, ascoltando questo lavoro, mi vengono in mente i Modena City Ramblers, con il primo Cisco, le chitarre portanti, i fiati ballerini; ma anche la stessa ironia, le problematiche sociali e tutto ciò che non va nel mondo. Musica da 25 Aprile, insomma, da grandi gruppi che ballano insieme, fumando e stando allegri.
Tutto questo in realtà è importante, perché dietro c’è un buon lavoro di testi, fin dall’inizio dell’album Se fosse per me e dal secondo brano Tra chi beve e chi è bevuto, anche video ufficiale, costruito come un duetto, tra Memme e Anna, che ritroveremo in tutto l’album e che a lungo andare potrebbe diventare poco interessante. Un duetto, a fior di velocità, nel quale si parla dei militari caduti in guerra, dei morti sui cantieri e dello Stato bracconiere. Tutto in un ritmo incalzante che racchiude dentro di se anche un bel assolo rock. Stessa chitarra e fiati che ritroviamo in Motoribelle, terza traccia, molto orecchiabile, che a un certo punto fa un’esaltazione all’amicizia (Sento l’amicizia come l’essenza da aggiungere alla soggettività da rispettare, da esprimere), tramite una scrittura impostata e non banale.
E una melodia quasi hawaiana apre le porte al quarto brano Carni Miste, che, attraverso un semplicissimo accompagnamento musicale e delle rime altrettanto semplici, in un testo molto lungo, esprime la tristezza per un mondo e un modo di vivere forse non tanto giusto. Tutte cose sensate e condivisibili, visto i tempi che corrono in questa Italia, sempre più martoriata e il pensiero continua con le prime insalate di sfogo, gusto antico di gioventù bruciate e le canzoni amate da solo, note vane da sempre intonate, del brano Sono Momenti, che racchiude più o meno gli stessi elementi già sentiti nei precedenti brani, se non fosse per la voce di Anna Raffa, che viene più inquadrata, nel suo timbro alcune volte poco interessante.
Elementi nuovi si affacciano nella traccia numero sei, Dejala Ir, una delle poche con andamento lento, cantata in spagnolo e che sarebbe giustissima per la sigla di un cartone animato. L’italiano, le rime e l’andamento sostenuto ritornano al settimo brano Quel che posso, che cede l’interesse a Volando con le Sule, che, attraverso belle parole e un interessante accompagnamento, racconta il mondo degli animali e di quel che si dovrebbe fare per salvare la natura (Se fosse per me darei alle Balene una chance per ripopolare il mondo).
Sto semplice, invece, è il penultimo brano, in cui l’interesse si sofferma sul ritmo, gli strumenti e il testo, sempre sociale e da rileggere per essere compreso appieno, cosa ottima dato che come spesso si sente dire le nuove generazioni pensano poco… Ma sarà un cambiamento globale, tu fatti trovare pronto. La Terra si continua a scaldare, l’oro nero ci porta il conto. C’è chi dice tempeste solari, o il meteorite del grande profeta… Pandemie nascoste dentro polveri…di cometa. E con queste parole, Tsunami, chiude il primo album Se fosse per me dei pisani Delirememami, arrivato dopo quattro demo, la partecipazione alla compilation “Musiche della Resistenza” con il brano “I morti di Reggio Emilia” e varie aperture ai concerti di Buena Vista Social Club, Bandabardò, Nomadi, Simone Cristicchi e Roy Paci & Aretuska.
Una musica che mi ricorda l’estate, ma che porta con se, dietro ai colori e ai ritmi danzerecci, pensieri importanti, per la vita di ognuno e la sopravvivenza di tutti.