E’ stato pubblicato il bando della 25a Edizione del Rock Contest, il più longevo e importante concorso nazionale per gruppi emergenti organizzato da Controradio e Comune di Firenze. Tra i tantissimi artisti e band ormai affermate che hanno calcato i palchi del Rock Contest di Controradio possiamo citare (dagli anni ‘80-’90 in poi) Roy Paci, Bandabardò, Irene Grandi, fino alle più recenti scoperte, Offlaga Disco Pax, Samuel Katarro/King Of The Opera, Denise, The Hacienda, Blue Willa. Tutto l’iter del concorso è finalizzato alla crescita professionale ed alla esposizione mediatica dei gruppi: promozione radiofonica attraverso il circuito Controradio – Popolare Network, il web, i concerti in Italia, brani sul cd Rock Contest, giorni di studio di registrazione, i contatti diretti con gli addetti ai avori (discografici, giornalisti, promoter) promozione stampa (riviste musicali e siti web nazionali), distribuzione digitale dei CD dei gruppi tramite Audioglobe/Orchard, possibilità di produzione del CD d’esordio. La partecipazione al bando è assolutamente gratuita e sono previsti rimborsi per i gruppi che provengono da fuori Toscana (l’iniziativa si svolge a Firenze). La serietà del contest è garantita dalla presenza di nomi autorevoli in giuria, presieduta quest’anno da Mauro Ermanno Giovanardi. Per ulteriori informazioni, visitare il sito. Affrettatevi: il bando scade il 20 settembre.
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Kingshouters – You Vs Me
You Vs Me è l’esordio degli italianissimi Kingshouters, quattro ventenni che citano tra le loro influenze nomi della caratura di Smashing Pumpkins, Placebo, White Lies e 30 Seconds To Mars.
Il disco, prodotto da Michele Clivati (già nei Nena And The Superyeahs e al lavoro con Dolcenera, Denise, e Francesco Sarcina, tra gli altri), suona preciso, tecnico e potente quanto serve per ricordarci che anche in Italia si possono produrre lavori capaci di competere con la musica internazionale mainstream del momento. Le ritmiche schiaffeggiano, “finte” come prevede il dress code del Rock anglosassone contemporaneo, sorpreso a voltarsi, come la moglie di Lot o come Orfeo, verso le sonorità che gli anni ottanta del secolo scorso continuano a rigurgitare. Le chitarre frizzano e pungono, come vette di iceberg immersi in mari di synth simil-Dance (vedi “Levels”, cover della hit del dj svedese Avicii). La voce non spicca per timbrica, ma supporta in modo degno melodie Pop che incorniciano il tutto senza strafare.
Certo, ci si potrebbe chiedere quale bisogno ci sia di un disco così: magari il tentativo di far vedere che anche il Bel Paese può tentare la strada del Rock internazionale (tentativo pur sempre lodevole), anche se forse, come diceva qualcuno, “chi se ne frega di essere Zucchero se c’è già Joe Cocker”. L’importante, al di là delle chiacchiere sui massimi sistemi, è che i quattro Kingshouters facciano ciò per cui sentono di essere stati chiamati, e che lo facciano bene. Sul secondo punto non abbiamo dubbi. Al resto, penseranno le orecchie degli ascoltatori e la giungla discografica. Per ora, limitiamoci a sentire questo tamarro You Vs Me col gusto un po’ peccaminoso del giocare con i vestiti dei genitori – grottesco, ma necessario, e soprattutto, divertente.