Ci vuole una buona preparazione fisica e psicologica per far fronte all’onda anomala che da Finale Emilia travolgerà le vostre case, spazzerà via tutto, lasciando solo detriti. The Bullring è il primo disco edito dall’etichetta danese 5Feet Under Records per gli Hardcore heroes Cronauta ed è tranquillamente riassumibile come il suono della frantumazione. Nevrotici come i These Arms Are Snakes, inclassificabili come i Melvins, in Italia solo i Die Abete reggono il confronto per il livello eccessivo di pazzia espressa. “We Knew Well a Lip-Service Payment Would Have Followed the Statement” ed il singolo “Harangue” danno il via alle danze e subito la voce di Nicolò si scatena, senza dare respiro nemmeno per un secondo a uno sprazzo di melodia. C’è solo qualche spiraglio Experimental Jazz a intervallare l’incedere furioso, ma è davvero poca cosa. Così le parole incomprensibili ruggite fuori dall’ugola del cantante finiscono per fare da sfondo a un tappeto Mathcore tessuto dai tempi dispari della sezione ritmica. È però un qualcosa che metti in conto se ti avventuri in un ascolto simile. “Gentlemen’s Agreement” è un brano beffardo: in quattro minuti di canzone, uno di questi è dedicato a un intro rilassante che non lascia presagire a come sarà il seguito. Dobbiamo essere furbi noi ad essere impreparati, ma non troppo. “Mancuerda” ci regala la prima sorpresa con un giro di chitarra Noise inaspettato che molto deve a Duane Denison dei Jesus Lizard. Un assalto all’arma bianca che soddisfa un bisogno primordiale di smorzare i ritmi altamente schizzati dell’album. “Arizona Law in Northern Italy” mi ha ricordato tantissimo il sound degli Snapcase, soprattutto dal punto di vista vocale, anche se con i Cronauta nulla è circoscritto ed è lecito uscire dal recinto della prevedibilità. La chitarra di Niccolò cambia continuamente forma, passando dal caos a un riff quadrato e ragionato, trovando un riscontro perfetto nel resto dei compagni d’armi, impeccabili e facenti sfoggio di una padronanza strumentale eccelsa. The Bullring è un disco potente e prepotente, non adatto ai deboli di cuore e a chi vive la musica come una fonte di relax. Tutti gli altri non abbiano paura di dare una chance a questi camionisti, anche perché “87% of the Homicides Are Committed by Truck Drivers”.
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Tutto o Niente, l’album d’esordio dei Die Abete in free download
Tutto o Niente, album d’esordio dei ternani Die Abete, è finalmente disponibile in Cd edizione limitata numerata a mano 200 pezzi. Die abete nasce nel 2013. Sono 2 chitarre, 2 batterie, 3 voci, niente basso. La band di base a Terni propone un post-hc ricco di influenze differenti, che variano dal math-core allo screamo, mantenendo sempre un approccio punk nella scrittura. Per sostituire Lukas, tornato in Germania, dopo la registrazione del disco e mantenere il set due batterie, entra in sostituzione Riccardo (aka Terence) Il loro primo disco è Tutto o Niente, 13 minuti e 40 secondi, 8 pezzi. Due giorni a sfondarsi le orecchie, 2 in post, 1 mese per ricordarsi che l’avevano fatto: uscito in versione diy autoprodotto in 50 copie fisiche, da giugno 2014 riedito in digitale da V4V-Records che, assieme a Fallo Dischi, ne ha curato la ristampa in edizione limitata in un digifile con tasche a scomparsa e poster interno serigrafato da Legno e numerato a mano.
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Tutto o Niente, l’album d’esordio dei Die Abete.
Uscito solo ieri, lunedì 30 giugno, per V4V-Records e Fallo Dischi, Tutto o Niente, album d’esordio dei ternani Die Abete formazione nata nel 2013. Sono 2 chitarre, 2 batterie, 3 voci, ogni tanto anche 4. Si chiamano Marco, Eugenio, Lukas e Michele e vengono dal Sud-Est dell’Umbria, Terni. Da poco è entrato in formazione stabile Riccardo. L’album è stato autoprodotto in 50 copie fisiche in edizione limitata, da giugno riedito in digitale da V4V-Records che, assieme a Fallo Dischi, dopo l’estate ne curerà la ristampa in cd.
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