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DISGUISE

Written by Interviste

Con gran piacere questa volta sulle pagine di Rockambula ci sono i Black Metallers Disguise. Reduci da un nuovissimo disco Carnifex, tastierista del gruppo si cinge a rispondere all’ intervista ed a parlare della band e di tanto altro.

 

Ciao ragazzi e benvenuti su Rockambula. Perché non cominciamo a dire come sono cambiati i Disguise nell’ arco di tredici anni?

CARNIFEX: Ciao Vincenzo e grazie a te per il vostro supporto. Sicuramente siamo cambiati parecchio, sia da un punto di vista stilistico che prettamente musicale. Il nostro primo demo del 2001, “Impetus Mali/Mors Fidei” è stato accolto dalla critica specializzata come un ottimo esempio di Occult Black Metal sulla scia della scena italo-greca (Mortuary Drape, Necromantia ecc). Considera che all’epoca avevamo 18 anni e nel lavoro è presente tutta la nostra voglia di fare ma anche, come è normale che sia, la nostra inesperienza. Ascoltato oggi devo dire che il lavoro ha davvero tante buone intuizioni che poi abbiamo sviluppato negli anni in maniera a volte radicalmente differente. Con “Human Primordial Instinct” abbiamo spinto sull’acceleratore, diminuendo notevolmente la presenza delle tastiere e componendo un disco che in pratica non si ferma per un attimo. Su “Late” invece il tutto ha assunto un carattere più nero e sulfureo, inserendo partiture maggiormente variegate ma sempre all’insegna di un Black/Death metal sinfonico a mio avviso molto personale. Con “Second Coming” abbiamo cercato di rendere il tutto più moderno e live oriented, e credo che l’obiettivo sia stato raggiunto. Stilisticamente la differenza principale è stata sicuramente l’abbandono del face painting in questo nuovo lavoro. L’unica cosa che non è mai cambiata è la nostra line up, e mai cambierà. Il giorno che qualcuno di noi deciderà che è arrivato il momento di lasciare non avrà più senso portare avanti questo progetto. Ma ti assicuro che non succederà per i prossimi anni!

 

“Second Coming” è il vostro nuovo disco, a cosa vi siete inspirati per comporlo, chi si occupa dei testi?

CARNIFEX: “Second Coming” si distacca in parte, a livello lirico, dai nostri primi due lavori. In “Human Primordial Instinct” il concept era una critica sullo stato del genere umano, costretto ad agire sotto l’imposizione di leggi etiche e morali imposte da altri uomini. In “Late” le liriche proseguivano il discorso precedente, sottolineando il fatto che ormai fosse, appunto, tardi per cambiare lo stato delle cose. Il nostro ultimo lavoro non riprende direttamente le stesse tematiche, ma se vogliamo non si discosta nemmeno molto dalle stesse. Non è un vero e proprio concept, e questa per noi è già una novità. Ma la differenza principale è che i testi sono, in maniera velata e non immediatamente deducibile, “positivi” e per la prima volta c’è speranza di crescita e miglioramento.

Sono anche un po’ autobiografici. Anche per noi questa è una “seconda venuta”, dopo 5 anni di stop dal precedente cd. Sono io ad occuparmi direttamente dei testi, come per il resto dei nostri lavori.

Vorrei anche sottolineare che il testo della title track è un’ opera di William Butler Yeats, chiamata appunto “Second Coming”.

 

 Invece per quanto riguarda le fasi di registrazione e mixaggio cosa ci dite, dove e come si sono svolte?

CARNIFEX: Il cd è stato registrato e mixato agli Alpha – Omega studios di Alex Azzali a Como (Cataract – Mortuary Drape ecc). Ci siamo affidati nuovamente al sapiente lavoro di Alex dopo la prima esperienza avuta con “Late”. Siamo molto contenti del risultato finale. Il cd suona a mio avviso moderno e pulito senza però rinunciare all’aggressività e all’impatto. Alex ha una vasta esperienza sia in studio sia in sede live con moltissime band estreme di caratura internazionale e il suo apporto alla buona riuscita del cd è stato importante.

 

In che rapporti siete con la My Kingdom Music e come vi trovate?

CARNIFEX: Molto bene! Conosciamo professionalmente Francesco da molti anni e abbiamo sempre avuto desiderio di poter collaborare con lui vista la sua grande serietà e professionalità. Il cd è ancora nelle fasi iniziali della promozione ma Francesco sta facendo un ottimo lavoro a supporto di “Second Comin”

 

In generale quali sono le influenze dei Disguise?

CARNIFEX: Credo che nella nostra musica si possano ritrovare influenze abbastanza diverse. Partirei da una base di Black Metal norvegese sulla scia di band come Mayhem, Satyricon o Marduk, arricchita da componenti Death Metal americano e partiture più “avanguardistiche” proprie di band come Dodheimsgard o Arcturus. Non è da trascurare anche la componente più “modernista” con ritmiche serrate e sincopate e l’utilizzo moderato di suoni maggiormente accostabili all’industrial. Ci sono poi anche spunti black’n roll e di Black sinfonico.

Dal mio punto di vista l’unione di diverse influenze è proprio il punto di forza di “Second Coming”, anche se sicuramente per i puristi del genere potrebbe essere qualcosa di troppo lontano dagli ascolti standard.

 

Dove suonerete nei prossimi giorni? Che date avete in programma?

CARNIFEX: Stiamo ancora programmando future date live per la promozione del cd, sia in Italia che all’estero. Per il momento suoneremo il 3 febbraio al Ride’n’Roll di Chieti, il 10 febbraio al Target Club di Bari per il release party ufficiale di “Second Coming” e il 24 febbraio al Ragnarok di Campobasso. Nei prossimi giorni comunicheremo le date future.

 

Ho notato un buonissimo lavoro sulle tastiere e sugli effetti. Quale era il vostro intento precisamente riguardo questa operazione?

CARNIFEX: TI ringrazio personalmente in quanto tastierista della band! Le tastiere sono sempre state importanti nei nostri lavori, in quanto utilizzate più che per creare melodie “preponderanti” o magniloquenti per sottolineare i passaggi più drammatici ed emozionali dei nostri brani. Su “Second Coming” abbiamo provato ad utilizzare suoni più sintetici e freddi, e credo che questa sia la differenza principale con i lavori precedenti. Vengono utilizzate anche le classiche partiture di pianoforte e cori, ormai tradizionali per noi. Il tutto però con l’obiettivo di rendere ancora più aggressivo e diretto il tutto e non di aggiungere eccessiva melodia ai brani.

 

La scena musicale come è messa dalle vostre parti?

CARNIFEX: Non sono molto partecipe della scena in realtà. Il mio lavoro e la mia famiglia mi impegnano così tanto da non avere spazio per approfondire meglio il discorso. Cito volentieri però una ottima band Folk/Pagan/Black, gli abruzzesi Draugr, che hanno realizzato un lavoro davvero devastante.

 

E in generale a cosa aspirano i Disguise?

CARNIFEX: Guarda dopo 13 anni di attività ci siamo tolti già diverse soddisfazioni. Abbiamo avuto l’onore di suonare con la maggior parte delle band dalle quali siamo stati ispirati ed abbiamo partecipato a diversi festival e tour di caratura internazionale. Non aspiriamo sicuramente a diventare famosi, vivere con la nostra musica e cose del genere, ma solo a continuare per la nostra strada con la coerenza e la caparbietà che ci ha contraddistinto nella nostra carriera continuando a comporre la musica che ci piace fare, qualunque essa sia nel prossimo futuro!

 

Bene ragazzi l’ intervista si chiude qui, concludete come vi pare…

 

CARNIFEX: Ringrazio te e la vostra webzine per il supporto! Non vi lascio indirizzi internet vari perché ormai non è più necessario. Chi è interessato può semplicemente cercarci su google e farsi un’idea. Vi invitiamo invece ad uno dei nostri live per una bella mazzata sui denti!

 

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Disguise – Second Coming

Written by Recensioni

I Disguise non sono nuovi al pubblico italiano, anzi, alle spalle hanno una carriera di ben tredici anni che oltre questo nuovissimo “Second Coming”, vantano nel loro repertorio di altri due dischi ed un demo. Il percorso intrapreso dal gruppo nostrano è stato uno di quelli davvero costruttivi: se prendiamo in considerazione “Human Primordial Instinct” e questo “Second Coming” si nota subito in primis la qualità del suono e dopo, oltre la crescente tecnica anche l’ uso di determinate atmosfere che in un genere come quello del Black Metal se inserite in maniera non attenta, rischiano di rovinare buona parte del lavoro. “Second Coming” è cosi il disco definitivo, quello che testimonia della maturazione dei Disguise, insomma è un disco che la dice lunga. A parte il buon cantato di Vastator Mentis, ma i riff creati dalle chitarre sono veramente affascinanti e tracce come “I am Alone” e “To Dominate”  ne fanno da prova.

Ma veniamo ai punti forti che riguardano le atmosfere in chiave abbastanza elettroniche inserite dalla band: le troviamo in diverse tracce e come dicevo prima sono usate a dovere, queste non cercano di creare suoni epici come spesso viene fatto per il genere in questione, i Disguise hanno tentato il connubio con l’ elettronica e ad esser sinceri in parte ci sono riusciti perché in fin dei conti “Second Coming” è un buon disco, più che piacevole. I Disguise sono una realtà italiana, in un modo o nell’ altro  sono riusciti a trovare un proprio spazio e a far propri una schiera di Fan, il motivo è il più semplice: è un gruppo che ci sa fare con tanta voglia di mettersi in mostra.

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