Tre nomi che nel circuito alternative Americano dicono molto. Dan Boeckner (Wolf Parade), Britt Daniel (Spoon) e Sam Brown (New Bomb Turks) danno vita ad una nuova combinazione sonora che prende il nome Divine Fits e “A thing called divine fits” ne è il logico debutto discografico, disco che scava nell’elettro-rock con brani stuzzicanti, cantati con il tic wave e suonati con piglio robotico, angoloso e di rimando Ottantiano, una tracklist dall’effetto sorprendente che sforna – a ritmo convulso e spasmodico – una personalissima originalità che regala punti a molti.
Non si sostituisce nulla di dimissionario, solamente una voglia matta di creare un “passato per il futuro”, ripercorrere storie, suoni e caratteristiche di una epoca seminale, portando a bordo le “fantasmerie” lussuose di Talkings Heads “For your heart”, nuvolette di Bolan “Baby get worse”, il Duca Bianco “My love is real”, “ Whats gets you alone”, e tutte le dominose sonorità mid-disco e rock piene di energia, glam e ricordi a go-go; un progetto questo dei tre musicisti che è già un fenomeno conclamato ovunque – forse qualche imprecisione nell’intelaiatura generale – ma è la spinta generale ha farla da padrona, ed allora tutto quello che viene è roba fine, roba su cui ballarci sopra è un bel gioco ringiovanente e tonicizzante.
Loro le liriche e l’ordito totale, una tracklist “mossa” al cento per cento che non da pace a muscolarità allenate e da incubi a giunture anchilosate, ma sono soprattutto gli episodi “lounge” a prendersi tutto per loro l’interesse dell’ascolto quando si giunge a metà scaletta, quelle ballate pop.field che rispondono al nome di “Civilian stripes” e “Shivers”, due rubini sonori messi a far riprendere fiato da tanto affanno dance e che impreziosiscono in surplus il già apprezzabile risultato di tutto il resto. Ma forse il bello di questa nuovissima triade deve ancora venire, per il momento in cui ascoltiamo questo bel giro di sonorità vintage, il futuro del passato pare già arrivare e non “ascoltiamo” l’ora di veder arrivare un nuovo disco che – come crediamo – spiazzerà ulteriormente la scena internazionale come pochi. Garantito!