Dreaming Gorilla Records Tag Archive

Rookie – Appartamento in Centro [STREAMING]

Written by Anteprime

I Rookie vengono dal Veneto dove la nebbia è sparita assieme ai centri sociali. Sono una band, e lavorano tutti, ma hanno speso i loro stipendi in Fuzz e Overdrive e hanno fatto dei mutui per comprare strumenti e scrivere un disco di dieci canzoni che raccontano storie, riflessioni e punti di vista. Musicalmente sono un incidente stradale tra i My Vitriol i Llama Farmers e i Foo Figthers.

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Hey Saturday Sun – VHS

Written by Recensioni

È un bene che io abbia ascoltato VHS di Hey Saturday Sun in una notte afosa d’estate. È un bene che io lo abbia ascoltato anche a ridosso delle ferie. Perché questo disco si porta dietro delle sensazioni di freddo e ghiaccio, nate sicuramente dalla presenza di suoni elettronici, meccatronici e robotici (“Pulsetrain”) che riportano alla mente la freddezza delle macchine, oltre ad evocare talvolta anche una certa inquietudine  (“Supercops”, “Analog6”). Quando questi suoni meccanici si attenuano, il disco riesce a svelare anche delle sonorità più calde (“Service”), senza però mai perdere le caratteristiche elettroniche e synth-pop che lo contraddistinguono.
VHS rispecchia pienamente la linea artistica del suo artefice (Giulio Ronconi alias Hey Saturday Sun, appunto), già autore di musiche di spettacoli teatrali e documentari. E proprio il titolo riporta alla mente questa predisposizione alla capacità di produrre immagini, nella propria testa o su uno schermo vero e proprio, quello schermo che forse in passato era collegato proprio ad un videoregistratore per videocassette VHS. Il riferimento agli anni ’80 dell’intero lavoro è dunque chiaro e netto, e non solo per i  suoni elettronici che a volte si rifanno addirittura ai  videogame protagonisti della nostra infanzia, ma anche per quelle caratteristiche dance che il disco acquista soprattutto nella sua seconda parte (“Vhs Heroes”.)
Il film che evoca questa videocassetta sonora che porta il titolo di VHS affonda le radici in sonorità appartenenti al passato senza per questo risultare irrimediabilmente nostalgico o privo di originalità. Un film che forse nelle sue undici tracce si sofferma un po’ troppo sulle stesse tematiche, ma che nel complesso risulta essere piacevole all’ascolto e alla visione.

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Oslo Tapes – intervista a pesci con testa di cane

Written by Interviste

Oslo Tapes (un cuore in pasto a pesci con teste di cane) è il progetto di Marco Campitelli dei Marigold prodotto e suonato (anche) da Amaury Cambuzat. Il 12 Marzo l’uscita ufficiale del disco. Cerchiamo di capirne qualcosa in anteprima, tra il cinema di Tarkovsky e le prestigiose collaborazioni della musica italiana presenti nel disco.

La musica di Oslo Tapes sembra essere perfetta per una colonna sonora, una musica che vuole essere vissuta, sbaglio?
Penso di sì, un pò in tutto quello che compongo si possono ritrovare delle “visioni”,  alcune personali, altre volte influenzate dal cinema (il cinema di Tarkovsky per quanto riguarda il disco degli Oslo Tapes)

Cosa spinge Marco Campitelli a creare questo progetto?
E’ da molto tempo che nel mio” studio” orbitano delle idee, pensieri e brani che non sempre trovavano collocazione adatta nei Marigold. Da qualche anno ho deciso di  dedicarmi in modo più sistematico alla cosa iniziando a “scomporre ” brani e organizzare le parole intorno ad essi.

Amaury Cambuzat suona e produce il disco, cerca di spiegare l’importanza di questo personaggio all’interno del disco?
Amaury da molti anni a questa parte ha sempre sostenuto le mie idee producendo i dischi dei Marigold…e mai come questa volta si è rivelata la persona più indicata per dirigere il lavoro nel suo complesso. La maggior parte del disco è stato registrato e composto da me e da lui in circa 4 giorni, solo con lui sarei riuscito a far tutto in modo così diretto. Amaury oltre ad essere un grande musicista è un bravissimo arrangiatore…e sa aiutarti a farti diventare un “vettore”, un mezzo per cui far passare la musica.

Musicisti eccellenti nelle collaborazioni, ne vogliamo parlare?
Volevo realizzare/arrangiare dei brani con persone che stimo stilisticamente e con il quale sto bene sul piano umano. Sono davvero molti quelli hanno contribuito alla riuscita del disco e tutti sono degni di nota. A partire dagli amici ed ottimi musicisti Valerio Anichini, Mauro Spada e Luca Di Bucchianico, Wassilij Kropotkin (La duma e King of the Opera) e Andrea Angelucci (Zenerswoon) con la loro versatilità e capacità compositiva, la precisione e la cura di Stefano Venturini e Alessia Castellano (Werner), Irene Antonelli  e Ferruccio Persichini (TV Lumieré) con i quali condivido un certo immaginario e scelte musicali, Gioele Valenti (Herself) fraterno amico e grande musicista che mi offre spesso utili consigli e intuizioni e infine Nicola Manzan (Bologna Violenta) musicista e arrangiatore di altissimo livello. Il tutto amalgamato e supervisionato dall’immancabile Amaury Cambuzat. Come sempre poi l’artwork del disco è sempre curato da Kain Malcovich, disegnatore e scrittore che ruota intorno al mondo della DeAmbula Rec.

Oslo Tapes ( un cuore in pasto a pesci con teste di cane )  titolo molto teatrale ad effetto, perché?
Il titolo dell’album è uscito fuori all’ultimo momento, doveva essere un omonimo, ma come ci insegna il buon Gioele Valenti, è l’ album a “reclamare” il suo titolo, OT ha reclamato il suo sottotitolo poco prima di andare in stampa. Si stratta degli ultimi versi cantati nel disco “un cuore in pasto a pesci con teste di cane” (in Crecefissione Privée) più che teatrale è un riferimento alle “visioni” che ho citato prima.

Un disco molto compatto ed emotivo, la gente apprezzerà? O pubblico di nicchia?
Mi suggerisci la risposta: per un pubblico emotivo, ma sicuramente appassionato di sonorità sperimentali.

Dopo l’uscita si parte per il tour promozionale del disco, novità nell’esecuzione live, tappe del tour, insomma, anticipaci qualcosa?
Il tour verrà realizzato in solo, ma non in veste “soft-cantautorale” i brani verranno suonati con un carattere molto sperimentale, mi alternerò fra chitarre, synth, loop a bassa definizione e qualche tamburo. In alcune tappe mi accompagneranno Ferruccio e Irene dei TV Lumiére, o Francesco e Andrea. Non mancheranno qualche incursione di Cambuzat e Manzan.

Il disco sarà distribuito soltanto in Italia? Sotto quali etichette/distribuzioni?
Il disco è stato prodotto da diverse label tra cui la mia DeAmbula Records, la Acid Cobra Records di Amaury Cambuzat che curerà la distribuzione francese, la Dischi Bervisti di Nicola (Manzan) e Nunzia, Atelier Sonique del caro amico Bonfo, gli instancabili ragazzi di Dreaming Gorilla Records e Overdrive Records. La distribuzione in Italia sarà curata da Audioglobe che si è interessata al progetto con entusiasmo.

Ho avuto la fortuna di ascoltare il disco in anteprima e i miei giudizi non possono che essere molto positivi, vuoi parlarci del disco menzionando qualcosa a cui tieni?
Sono felice che ti piaccia

Grazie Marco, in bocca al lupo!
Grazie a te Riccardo per la cortesia e l’attenzione che rivolgi alle nostre produzioni.

 

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