Il prossimo 18 ottobre uscirà Mind vs Heart, album d’esordio solista dell’artista italo/nigeriano Raphael, pubblicato dall’etichetta viennese Irievibrations. Conosciuto in Italia per essere il fondatore e frontman degli Eazy Skankers con i quali ha già pubblicato due lavori (il primo To The Foundation, registrato nel leggendario Tuff Gong Studio di Kingston e masterizzato allo Sterling Studio di New York, dove spiccano le collaborazioni con Michael Rose, Lutan Fyah e Mr Perfect oltre a quella con McDermott, già tecnico di Damian e Julian Marley, Gentleman e Junior Kelly; il secondo Chages, registrato e mixato al Dub the Demon Studio di Madaski, Raphael fa parte del progetto tributo a Bob Marley “Double Trouble” insieme agli amici Zibba e Bunna (Africa Unite) con i quali si è esibito su molti palchi delle principali città italiane. L’album sarà disponibile nei migliori negozi di dischi. Più informazioni sul sito ufficiale.
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Lawra – Origine
Laura Falcinelli dopo le sue esperienze da vocalist con “importanti e noti” artisti come Negrita e Jovanotti oltre che un esperienza a SanRemo nel 2000 decide di dare spazio alla propria vena artistica registrando il disco d’esordio (tutto suo) Origine cambiandosi il nome in Lawra per omaggiare una città del Ghana a cui evidentemente si sente molto legata, l’Africa gioca un ruolo decisivo per la realizzazione dell’intero disco. Il risultato è un calderone di generi inverosimile, un disco a cui la bella Lawra non riesce proprio a dare una linea artistica precisa, sembra un prodotto esageratamente forzato e maledettamente incoerente. Capisco le intenzioni di miscelare vari generi e capisco la formazione artistica a trecentosessanta gradi di Lawra ma vogliamo anche pensare che quel disco qualcuno dovrà poi sentirlo? Cerchiamo di essere prudenti nelle scelte artistiche, non bastano le varie collaborazioni di spessore per la riuscita di un disco, in questo troviamo Gianluca Valdarnini (Negrita e Roy Paci) e Alessandro Cristofori (Sara J.Morris) più il feat quasi totale di B.B Cico”Z (Roy Paci), fare musica dovrebbe essere una condizione interiore necessaria prima di risultare soltanto apparenza. La voce di Lawra è molto bella e decisamente professionale, non parliamo certo di una emergente inesperta, il suo tono molto caldo e sensuale recupera qualche consenso ad un disco improbabile e senza via d’uscita, il manuale perfetto di come esordire nella maniera più sbagliata possibile. Dieci pezzi che spaziano senza logica dal Reggae alla musica tribale africana passando per accenni di Rock in chiave Dub, qualcosa preso singolarmente riesce anche a salvarsi ma in quel pentolone ribollente non riesco neanche a trovare la forza di ripetere gli ascolti. Un altro caso di artista che non riesce al proprio debutto da solista a lasciare il segno come avrebbe sperato, certe volte è meglio rimanere nella propria dimensione piuttosto che avventurarsi in esperienze completamente negative, ma come diceva un vecchio detto: “Sbagliando s’impara!”.
Lawra troverà la propria dimensione e riuscirà a trasmetterci emozioni con le proprie doti canore che sono certamente sopra la media, per adesso Origine rimane un disco poco incisivo e senza personalità, non aspettiamo altro che rivedere Lawra in una veste tutta nuova e con un lavoro degno della sua fama. La prima questa volta non è andata bene, speriamo nella seconda.
Palkoscenico – Rockmatik
Napoli colpisce ancora: è un mix esplosivo di Reggae, Dub, Rock ed Elettronica quello che ci donano i Palkoscenico, nella scia dei conterranei 99 Posse e Almamegretta. Dodici tracce in levare, con ritmiche trascinanti e un impianto World che però riesce, almeno per quanto riguarda le liriche, a sfuggire alla noia del già detto, probabilmente grazie ad uno sguardo laterale che sfugge i cliché e le frasi fatte.
C’è però tutto ciò che ci aspetteremmo da un disco del genere, senza inventare granché ma collezionando ciò che serve per colpire a fondo tutto un certo target: materiale a chili per ballare, muovere la testa su e giù, canticchiare sottovoce per strada con Rockmatik nelle cuffie. È un disco solare ma critico, divertente ma con una coscienza, e sicuramente pronto a far scatenare folle festanti dal vivo.
Se non vi piace quel mondo, quel mood, è inutile andare a scavare: ma, altrimenti, Rockmatik è un disco di tutto rispetto, simpatico, confezionato sapientemente e scritto con tutti i crismi del caso. Un compagno gioviale e sincero per un’estate danzereccia.