Dopo l’annullamento dell’edizione 2013 dell’A Perfect Day Festival, gli Editors confermano comunque un’esibizione nel nord Italia, il 10 ottobre all’Alcatraz di Milano. Il prezzo del biglietto è di 25€ più diritti di prevendita.
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Nuovo brano per gli Editors
Uscito come b-side del singolo A Ton Of Love, il nuovo brano degli Editors s’intitola The Sting ed è stato presentato al pubblico attraverso Soundcloud e sulla pagina ufficiale di Facebook; il singolo sarà in vendita dal 17 giugno, mentre per l’album, The Weight of Your Love, si dovrà aspettare il 1 luglio. Nel frattempo, vi ricordiamo che gli Editors saranno in Italia per due date live:
11 Agosto – Ypsigirock, Castelbuono (PA)
1 Settembre – Castello Scaligero, Villafranca di Verona (VR)
Ypsigrock 2013
Cominciano a prendere forma programma e line up dell’Ypsigrock 2013, storico festival siciliano ormai alla diciassettesima edizione che si svolgerà dall’8 all’11 agosto. Anche quest’anno tanti i nomi importanti che riempiranno di musica il borgo di Castelbuono (provincia di Palermo). Shout Out Louds, The Drums, Metz, Rover, Local Natives, Editors e tanti altri ancora da annunciare.
Ypsigrock 2013
8-11 Agosto 2013- Castelbuono (PA)
ABBONAMENTO concerti 9-10-11 Agosto: 52€ disponibile ONLINE su www.ypsigrock.com
Venerdì 9 Agosto: Efterklang, Shout Out Louds, The Drums (22€ day tickets)
Sabato 10 Agosto: Depford Goth, Suuns, Erol Alkan (22€ day tickets)
Domenica 11 Agosto: Indians, Metz, Rover, Local Natives, Editors (33€- day tickets)
Gli Editors in Italia!
La band inglese arriva in Sicilia all’ Ypsigrock Festival per presentare il nuovo album The Weight of Your Love. Anticipato dal singolo A ton of love, il quarto lavoro degli Editors uscirà nei negozi di dischi il prossimo 2 luglio.
A Perfect Day Festival: dopo gli XX tocca agli Editors.
Annunciato il secondo ospite dell’ A Perfect Day Festival. Saranno gli Editors ad affiancare gli XX.
A PERFECT DAY FESTIVAL 2013
THE XX (data unica) EDITORS (data unica)
Domenica 1 SETTEMBRE 2013
VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
c/o Castello Scaligero
Apertura Porte: 16.00 – Inizio Concerti: 18.00
Prezzo del biglietto: 36 euro + diritti di prevendita
Biglietti in vendita su www.ticketone.it
Lactis Fever – Lactis Fever
“In provincia di Como fa freddo quasi tutto l’anno.
Non c’è molto da fare la sera.
Noi, da qualche anno, ci troviamo in una saletta prove,
beviamo e ci picchiamo.
Altre volte ci capita di immaginare posti in cui non viviamo,
gente che non conosciamo.
Che sia sempre estate.
Che sia sempre natale”
Lactis Fever
Ecco a voi la dimostrazione che la musica Pop non è necessariamente un rompimento di coglioni piano e voce oppure un’accozzaglia di banalità musicali e liriche ma qualcosa che stimola la nostra vita, la nostra anima, cercando di ridare con intelligenza, voglia di esistere e ridere, gioia, spensieratezza e voglia d’amare.
La band comasca che sta girando nel mio Hi-Fi nasce nel 2005 e dopo diverse esibizioni live, incide il primo Ep per l’etichetta romana Peteran Records. A due anni di distanza la loro carriera di poppettari incalliti e svergognati comincia a prendere una certa forma, con la partecipazione a Operazione Soundwave su Mtv nel 2007, la vittoria al Cer.Co Top Band e l’uscita, nel 2010, del primo Lp intitolato The Season We Met, registrato a La Sauna d Varese e prodotto dalla Tubular Records, che inizia a far conoscere la band ad un pubblico più ampio grazie alle positive recensioni di alcune webzine di settore. Come cantava Caparezza “il secondo album è sempre il più difficile” ed ecco a voi l’omonimo Lactis Fever, prodotto con Matteo Cantaluppi (Bugo, Edipo, The R’s, The Canadians), disco che si pone proprio l’obiettivo di lanciare uno sguardo al mondo e all’esistenza senza piangere troppo per le sue brutture ma piuttosto sorridendo alla bellezza, anche quando si analizzano con intelligenza aspetti bui della vita.
Le nove tracce composte da Luca Tommasoni (voce e chitarra), Giovanni Morganti (Basso e cori), Roberto Tagliabue (batteria) e Riccardo Borghi (chitarra e cori) sono un inno alla beatitudine ed alla purezza. Già sotto l’aspetto estetico, nel colore tenue e le forme rotonde dell’artwork rosa pastello curato da Valerio Bianchi, si evince la necessità di non aggredire il pubblico ma più che altro di cullarlo senza comunque spegnergli il cervello. I circa trenta minuti che vanno da “The Worst Thing You’ve Ever Done” a “Tomorrow” sono una cavalcata nel mondo dell’Indie Pop di lingua inglese, con infiniti rimandi alle grandi band moderne del genere (a un passo dal plagio la sezione ritmica di “Shadows Of Doubt”) senza le solite divagazioni (stra abusate) nel mondo Jangle Pop e Twee Pop di grandiose band come The Smiths o Belle And Sebastien, come accade costantemente più spesso nella scena popular nordeuropea sempre più in fermento e soprattutto senza pomposità Chamber Pop o Piano Pop ma piuttosto con un occhio di riguardo per lo spirito Rock che evidentemente pervade la mente dei quattro ragazzi e che trova riferimenti più validi nei nomi del Britpop e del pop/rock statunitense stile Killers, Glasvegas, Editors, ecc…. Il singolo di lancio “The Sun Is Shining” sembra invece un palese riferimento, specie nella parte vocale, alla maniera di Billie the Vision & The Dancers. Se è vero che si tratta di Pop, non troppo originale e con continui riferimenti, volenti omaggi o nolenti errori non sappiamo, a grandi artisti della scena, la cosa non deve assolutamente sminuire il lavoro bellissimo dei Lactis Fever che mostrano una capacità compositiva, esecutiva ma soprattutto di ricerca melodica che sarebbe invidiata da tanti di quei giganti di cui parlavamo sopra, spesso alle prede con carenze d’ispirazione demoralizzanti. L’aggiunta dei cori all’interno delle canzoni non fa che aumentare l’impatto emotivo dei pezzi dando loro una carica che solitamente solo un certo tipo di rock “da stadio” riesce ad avere. Anche quando il sound diventa più languido e intimo, come in “Oh Lord” o “To Be Loved” le note e le parole di Luca Tomassoni non scendono mai nel patetico, anzi danno ancora più cuore alla musica dei Lactis Fever.
Se devo cercare qualche difetto, oltre alla poca originalità che sfocia in alcuni passaggi nella apparente ingenua scopiazzatura, direi che puntare sulla accessibilità, anche se questo è il palese obiettivo della band, rischia di sfociare nella eccessiva appianamento del suono, che alla lunga potrebbe risultare noioso ma solo il tempo potrà dare risposta a questa critica. Forse qualche idea in più si poteva inserire, pur sempre senza dare troppa ampollosità ai pezzi e quindi distruggerne il cuore stesso. Inoltre non mi sembra ci sia niente di eccezionalmente interessante sotto l’aspetto stilistico dei quattro ma ovviamente non hanno neanche fatto molto per dimostrare il contrario perché tutto fila liscio senza nessun eccedenza ne nella sezione ritmica, ne nella parte vocale e cosi via. Se non avessi trovato nulla ma proprio nulla da ridire, se gli arrangiamenti fossero stati eccelsi e ricercati, se la voce fosse ai livelli di un Jeff Buckley, se…se…se…
Non ragionate con i se ma godetevi un disco assolutamente meritevole e soprattutto apprezzabile da chi non ama troppo le spigolature di un certo tipo di Rock eppure non vuole continuare ad ammorbarsi con le frociate del Pop, del tipo che piace anche a vostra mamma.