Gli Uscita 17 sono una realtà ben consolidata nel panorama musicale della scena capitolina. Il nome deriva da una delle uscite del grande raccordo anulare della zona sud-est, e da li iniziano un lungo percorso artistico che, dal 2006, li porta ad esibirsi inizialmente nei migliori locali e palcoscenici di Roma e poi a partecipare alle selezioni dei più importanti contest musicali nazionali come l’Heineken Jammin’ Festival Contest e Hyundai Music Awards. A questa intensa attività live alternano anche il lavoro in studio che, dopo due EP e un full length, da vita a Solo Buone Notizie. È un album che al primo ascolto impressiona soprattutto per la qualità della registrazione e del missaggio che esalta oltremodo le già ottime capacità tecniche dei cinque membri della band.
“In Faccia a Nessuno, oltre ad essere la prima traccia, è il singolo scelto per lanciare il disco. Una scelta per nulla casuale poiché questa canzone rappresenta al meglio il sound che caratterizza l’intero progetto: una base ritmica molto potente accompagnata da riff altrettanto diretti, il tutto impreziosito dal fondamentale apporto delle tastiere e dei synth. Questi ultimi sono sicuramente gli elementi che concretizzano la svolta degli Uscita 17 verso un’impostazione molto più elettronica rispetto ai lavori precedenti e che creano un’atmosfera più intensa e sofisticata con quel tocco di vintage anni 80 che fa tendenza. Ne è un esempio “Vernice”e il campionamento dell’intro degno dei Kraftwerk e di Prince di Sign O’ the Times, che da un input minimale si sviluppa in un crescendo di effetti e di vocoder in un ambientazione molto eighties.
Se la prima parte del disco è particolarmente godibile, la seconda forse è un po’ meno incisiva in qualche pezzo e vira lentamente dal Rock Elettronico al Pop; presenta una struttura compositiva a tratti prolissa e scontata che, pur rispettando una coerenza stilistica, indebolisce il risultato complessivo e la tenuta dell’intero progetto.Comunque vale la pena sentire tutto l’album, soprattutto perché l’ultima traccia è la più intensa del disco. “Venti tredici”è una ballad malinconica e cupa, cantata quasi sottovoce, il riverbero delle chitarre la rende rarefatta e sospesa, come a voler lasciar lentamente allontanare tutte le occasioni perse e le sensazioni negative. Il titolo dell’album quindi è una presa di coscienza e un approccio per il futuro, da ora in poi Solo Buone Notizie.