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AltrocheSanRemo Volume5. Ecco vincitore e classifica completa!
Dopo un inizio entusiasmante il cantautore Borghese mette a segno un allungo che sembra chiudere il conto già dalla prima settimana. E sarà proprio lui a conquistare la quinta edizione del concorso AltrocheSanRemo con circa il 30% dei voti. I più vicini a scalzarlo dal posto più alto del podio, gli Earthset con il brano “A.S.T.R.A.Y.”. Seguono gli Allcost e la band, tutta al femminile de La Sindrome di Cassandra.
Ecco la classifica completa. Appuntamennto rinnovato per il Volume6 e a prestissimo con l’intervista a Borghese.
- Borghese – Bella Ciao
- Earthset – A.S.T.R.A.Y.
- AllCost – Musical Suicide
- Sindrome di Cassandra – Proiettili
- Waste Pipes – For All the Time We Waste
- Plunk Extend – Please Don’t Kill my Soap Bubble
- Gianluca Torelli aka Alvaro Van Houten – Alternate Take
- Evil – Mae
- Recs of the Flesh – You Kill
AltrocheSanRemo Volume5: pronti, partenza, VIA!!!
Dopo la lunga pausa estiva, torna il tanto atteso contest AltrocheSanRemo, giunto ormai alla quinta edizione. Come ormai saprete, alla gara partecipano nove artisti, il cui brano resterà in ascolto streaming sulla nostra home per 1 mese. Ogni lettore potrà votare, anche più artisti contemporaneamente, e solo una volta al giorno. Lo staff di Rockambula avrà la possibilità di escludere una delle band in gara se dovesse rilevare irregolarità nella votazione. In palio, un pacchetto promozionale Rockambula che prevede una recensione, una intervista, un video nella sezione video della settimana, nomina a band della settimana e banner in home per oltre 1 mese.
Non vi resta che votare. Ecco gli artisti in gara:
Allcost – Il Progressive riletto in chiave moderna
Gianluca Torelli aka Alvaro Van Houten – Un Folk/Blues singer e un cantautore solista, divertente e ironico
Waste Pipes – Il buon sano, duro e spettacolare Rock alla vecchia maniera
Evil – L’incontro tra vecchio e nuovo che si fondono grazie alle qualità eccelse dei quattro Evil, voce compresa
Borghese – Dietro una maschera si cela una delle più belle promesse del cantautorato italiano
Recs of the Flesh – Dalla Sardegna un Rock oscuro e tagliente che sfugge alle normali definizioni di genere
Earthset – Con una giusta dose d’ironia, i quattro Earthset riprendono le strade del Grunge in chiave psichedelica
Plunk Extend – Si definiscono Art Rock ma non abbiate paura, le loro sono semplici canzoni in italiano, bellissime.
Sindrome di Cassandra – Esistono ancora band di sole donne capaci di fare un bel Rock incazzato e romantico?
Non vi resta che votare, votare e votare fino al 24 novembre. In bocca al lupo a tutti!!!
EVIL – EVIL
EVIL: questo il nome del progetto nato a Sulmona (Aq) nell’Ottobre 2012 da un’ idea del chitarrista Alessandro La Civita che chiama a far parte della band da subito Marco Di Ianni (basso e synth) e Giovanni D’Ambrosio (batteria). Dalle loro menti nascono le prime bozze acustiche da cui viene estratto e arrangiato il materiale definitivo di questo ep, pubblicato ad Agosto 2013, che si avvale anche della collaborazione di Maurizio Tavani (En Declin, Droning Maud) che offre una performance vocale pressoché perfetta. Lo stile di quest’ultimo ricorda da vicino infatti quello del più malinconico ed intimo Eddie Vedder dei Pearl Jam e si incunea nelle melodie ben tessute dai suoi tre compagni di gruppo.
Il nome della band tradotto in italiano vuol dire “male”; anni fa i Sonic Youth ci scherzarono sopra sulla parola intitolando un loro disco Evol, anagramma di love (Amore) e distorsione di evil appunto. Ed effettivamente di cattivo la band ha ben poco, in quanto le quattro tracce contenute in questo ep sono molto pacate e malinconiche. La venatura pop e il taglio stilistico appaiono ben chiari sin dall’opening “Meaningless” (poco più di quattro minuti di assoluto piacere sonoro) e dalla successiva “Winter Thoughts” in cui graffianti chitarre riecheggiano le atmosfere dei Radiohead di “Creep” e di “High and dry”.
In “Trapped” invece la batteria inizia ad acquisire un peso sempre maggiore (essendo stata finora un po’ in disparte) scandendo chiaramente un tempo che raramente subisce variazioni (ma ne è proprio questa la bellezza; ricordate una certa Moe Tucker che con i Velvet Undeground faceva tanto con pochi pezzi del suo strumento? Ebbene, il tocco di D’Ambrosio non sarà forse così minimalista, ma di certo neanche troverete in esso virtuosismi alla Terry Bozzio o alla Mike Portnoy, ex Dream Theater). Conclude il tutto in bellezza “Mae” che inizia con una serie di armonici alla chitarra per poi proseguire in un Pop raffinato. I testi di tutte e quattro le canzoni sono stati scritti da Susanna Camerlengo. Poco più di quindici minuti che offrono alla band un ottimo bigliettino da visita che sicuramente sarà utilissimo per trovare date dal vivo.