Il jazz elegante come petali sul cristallo incontra l’indiscusso talento del soprano Fabiola Trivella per dare vita ad un disco alla riscoperta dei classici italiani del passato, ecco cosa troviamo durante l’ascolto di Soprano in Jazz. Certo, per i lettori di Rockambula è cosa completamente nuova, qualcosa che esce completamente dai canoni della Webzine di musica indipendente, nessuno si aspetta di leggere recensioni di una cantante abituata a cimentarsi con il Madama Butterfly, abituata ad un pubblico da teatro. I festival e concerti rock sono un’altra cosa ma non è detto che l’incontro non possa portare a una fusione positiva e alla conoscenza di un genere completamente sconosciuto al popolo del rock (o almeno alla maggioranza). Fabiola Trivella è una cantante nel vero e proprio senso della parola, le sue espressioni artistiche oltre che a essere frutto di un talento naturale sono perfezionate da anni di studio e approfondimento della materia, l’istinto unito alla tecnica per intenderci meglio. Poi il suo disco ricco di indelebili classici del passato è stato progettato e suonato per arrivare a tutte quelle persone incapaci di spaziare mentalmente, a tutti quelli che hanno paura di guardare oltre il proprio raggio d’azione. Ci troviamo dentro tutta la qualità della musica italiana vintage, da Buscaglione a Luttazzi, e poi filastrocche in jazz come Maramao perché sei Morto? Qualcuno non ha mai canticchiato questa filastrocca?
Poi bisogna menzionare anche i lodevoli musicisti coinvolti nel progetto, Claudio Zitti al pianoforte, Gegè Munari alla batteria, Roberto Podio ancora batteria, Dario Rosciglione al contrabasso, Giorgio Rosciglione ancora al contrabasso, Nicola Mingo alla chitarra, Michele Ascolese ancora chitarra e Massimo D’Avola al sax tenore, sax soprano e clarino. Si sono tanti ma era doveroso nominarli tutti perché sono colonna portante dell’intero disco. La voce di Fabiola Trivella poi lascia addolcire i sensi mandando la mente in confusione totale. Affatto radical chic.
Quindi niente pedaliere indiavolate e testi di protesta, il punk rock questa volta non trova spazio all’interno di Soprano in Jazz della sensualissima Fabiola Trivella. Penso di aver fatto un ottimo incontro con la quale cercherò di confrontarmi il più possibile nel tempo avvenire.
Grazie a Dio esiste la musica Jazz. Grazie a Dio esiste la voce di Fabiola Trivella.