L’AMO sono Alessio, Domenico e Federico, tre pazzi furiosi che un paio di anni fa si sono chiusi in una cascina in quel di Lugnano per sette giorni sfornando un disco dal nome Di Primavera in Primavera. Bene, ora invece la situazione é un po’ diversa e NIENTE (È un Bel Pensiero da Mettere Tra le Gambe Alle Ragazze) é un disco che nasce ancor prima di entrare in studio, più precisamente dall’idea di voler fare un disco e dalla consapevolezza che per realizzarlo lo bisogna prima preparare e non solo suonare. Quindi hanno cambiato milioni di microfoni, registrato miliardi di takes, mixato e rimixato l’impossibile, mandato a fanculo il progetto, e infine sono riusciti a partorire un benedettissimo album dopo un lungo travaglio di quattro maledettissimi mesi e bestemmie. Il figlio dei L’AMO è un cd che contiene l’idea dell’amore e del suo contorno, fatto di lussuria, depressione, deficienza, follia, insomma fatto di vita e sudore (e quindi anche di puzza). Ok, dunque dopo aver premuto play, capito che l’artwork del disco l’ha realizzato Alessio e letto l’artistica, divertente e curiosa cartella stampa, con un grosso sorriso sulla faccia mi metto a dire qualche parola su quello che le mie orecchie stanno ascoltando.
Chitarre R’n’R, Synth anni 80, batteria che ti stampa la cassa in fronte e cori da stadio, questa è “Bagnoli”, e così si apre il disco. Con “Marinai” i tre ragazzi ci tengono a farci capire sin da subito che sono napoletani D.O.C. fieri del proprio mare in cui poter affogare, mentre in “È Amore Dalla Terza in Poi” ci ricordano come era l’amore adolescenziale, e cioè fatto di quei piccoli gesti imbarazzanti come chiedere: Mi fai accendere?. “Luca Grieco è solo indeciso” é la storia del classico uomo che lascia le proprie relazioni fluttuare in quell’aria troppo densa di domande e di incerte risposte. “Nessun rimorso, solo rimpianti” é sintetica, dal testo talmente misero da starci in una riga – Ho sempre fretta, non so cos’è. Io ho paura del domani – insomma è veloce ed efficace. “Stupida” è una ragazza ingenua e frivola mentre “La Macchina da Guerra” è il centro di NIENTE (È un Bel Pensiero da Mettere Tra le Gambe Alle Ragazze) e cioè quel nulla che non si vorrebbe mai avere ma che invece si riceve, poi c’è l’assurda “Silvio e Veronica” e “Anna”, traccia d’addio con tanto di Synth a mo di videogame. Si chiude il tutto con “Ubriaca”, il brano più lungo di tutti e forse anche quello che lascia aperte più possibilità di diverse interpretazioni, perché qui stranamente pare proprio che l’alcol non centri nulla. Tutto bene quel che finisce bene insomma, l’unica cosa che mi sentirei di consigliare è un pizzico di volume in tutte le vocal track, in quanto spesso si fatica a comprendere ciò che viene cantato e/o gridato.
Per concludere, L’AMO sono un po’ come i Tre Allegri Ragazzi Morti, infatti sono anche loro un trio, generano canzoni ripetitive ma mai noiose fatte di loop al confine tra Rock spensierato e cazzutaggine Punk, non realizzano brani in sequenza intro-strofa-ritornello, e possiedono quella magica capacità di mettere tutto insieme in modo da mandarti in tilt il cervello fino allo sfinimento. L’AMO sono l’emblema della sintesi, fatta di poche parole ma sensate, o forse loro preferirebbero dire: insensate.