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L’alternativa all’alternativa: intervista a Vittorio Nistri dei Deadburger
Considerati come gli ultimi reduci dell’avanguardia italiana di fine millennio, i fiorentini continuano a stupire, sfornando ad ogni buona occasione un disco che somiglia al meglio della loro vasta produzione.
Continue ReadingMarti Stone – Sulla Bocca di Tutti
Quest’oggi analizzeremo per voi Sulla Bocca di Tutti, prima fatica discografica di Martina Nasuti (a.k.a. Marti Stone), giovanissima rapper abruzzese (classe 92) proveniente da Lanciano (Ch), recentemente introdotta da Tommaso Zanello (in arte Piotta) nel sovraffollato roster de La Grande Onda (2014). Beh, che dire. Undici tracce di Rap italiano, sulla falsariga di Emis Killa, Fedez, Marracash, Guè Pequeno ed altri soggetti del genere, egregiamente concepite da sperimentati producers come DaCo e Manu PHL (già beatmakers per colossi del settore come Clementino, Debbit, Kiave, Turi, ecc…); davvero niente male il flow, indubbiamente raffinato dal punto di vista semantico/linguistico, pungente, bizzarro, spigliato ed elegante, considerando anche l’evidente precocità dell’artista in questione (22 anni), che inevitabilmente si riverbera in tematiche testuali – ad onor del vero – piuttosto prevedibili ed inflazionate: negazione assoluta e congenita della monotonia provinciale, ostinata volontà nel perseguimento di un traguardo apparentemente sfocato ed irraggiungibile, armandosi di coraggio, ambizione ed una buona dose di immancabile ottimismo (“può solo andare meglio, ma peggio no”), dipendenze (“non c’è problema che non si possa risolvere dal pusher”), sesso, amore e disagio sociale (affrontato tuttavia in maniera piuttosto chic, a mio parere). Per quanto riguarda la produzione, invece, accantonate in un angolo gli acrobatici campionamenti su MPC del passato, focalizzando la vostra attenzione su beats piuttosto elettronici, costituiti per lo più da gated synths, arpeggiatori, vocoder e sparute incursioni in territorio Dubstep, (come nel brano “Non C’é Problema”, ad esempio). In conclusione, un’interessante opera prima, non c’é che dire. Aspettiamo di vedere il resto.