Uscirà il prossimo 25 settembre e si chiamerà Necroide il sesto album in studio dei Bachi da Pietra, un lavoro che è un ritorno ancor più profondo alle radici musicali che segnarono la loro adolescenza (molti anni prima del Blues) e che coincisero grosso modo con la scena Heavy Metal dei primissimi anni Ottanta. Eppure, anche in questa ennesima trasfigurazione, quelle dei Bachi restano canzoni d’autore.
La nuova scommessa di Giovanni Succi e Bruno Dorella è dare vita a un Frankenstein musicale, qualcosa di apparentemente paradossale e inimmaginabile, una sorta di cantautorato Black Metal, attraverso brani in cui risuoni, mascherata in quel nero, anche la pulsazione vitale della Black Music, contrapposta a quella eternamente e felicemente mortifera del Metal.
La stessa compresenza di opposti che ha ispirato la composizione musicale si ritrova nella materia dei testi. La necrofilia e l’orrore (temi topici e stereotipati del Metal, e i titoli prendono quasi tutti spunto da luoghi comuni del genere) si trasfigurano concretamente in Necroide, dipingendo un affresco vivido e grottesco del presente: storie, personaggi, eventi, concreti scenari distopici di un futuro così prossimo da essere a portata di orizzonte.
Necroide si può definire l’ennesima mutazione dei Bachi Da Pietra. Un disco denso, un ritorno a un tempo remoto che coincide con un possibile futuro. “Per noi ultra quarantenni vecchi e marci di oggi – dichiarano i Bachi – quei primi anni Ottanta erano i bei tempi, e prima o poi, all’approssimarsi della fine, si torna alle origini, mischiando tutto insieme. Così nasce Necroide. La scommessa con un piede nella fossa di chi non ha niente da perdere.”
“NECROIDE”
01 – Black Metal Il Mio Folk
02 – Slayer & The Family Stone
03 – Fascite Necroide
04 – Tarli Mai
05 – Voodooviking
06 – Apocalinsect
07 – Virus Del Male
08 – Feccia Rozza
09 – Cofani Funebri
10 – Sepolta Viva
11- Danza Macabra